Nasce un rione produttivo nei terreni davanti all’Abet di Bra

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BRA Attività produttive e commerciali, uffici e parcheggi. Cresce la città della Zizzola, espandendosi su una superficie di circa 300mila metri quadrati, nella periferia Nordoccidentale, in un’area delimitata dalla tangenziale Ovest, da strada Falchetto, dal naviglio e dalla linea ferroviaria verso Cavallermaggiore.

Il Pec (piano esecutivo convenzionato) presentato e accolto dal Comune, insiste su terreni di proprietà dell’azienda Abet laminati, spazi che raggiungono una superficie di 205mila metri quadrati mentre la restante parte appartiene a molti proprietari, che sono stati interpellati offrendo loro una doppia opportunità: cessione del lotto o partecipazione al progetto urbanistico.

L’ingegner Guido Gaia, progettista del Pec, spiega: «Sotto l’aspetto logistico l’area svolge, per posizione e collocazione, uno specifico ruolo di porta di ingresso a Bra per chi arriva dalla tangenziale e quindi dalle direttrici a essa connesse: le autostrade Torino-Savona e Asti-Cuneo. Dal punto di vista urbanistico, nell’ultima variante al Piano regolatore generale di Bra, l’area è stata indicata come “Parco funzionale per attività economiche e servizi” e anche in quell’occasione il progetto di piano era imperniato su una grande area pubblica, La rotonda, della dimensione e del tipo della ottocentesca piazza d’Armi».

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Col il passaggio dai contenuti sintetici del Prg al piano completo si concretizzano i dettagli: gli insediamenti produttivi e artigianali sono stati localizzati nel settore a Nord-ovest del comparto, lungo la linea ferroviaria e la tangenziale, mentre quelli terziari e direzionali nella parte più interna, a corona della piazza pubblica di nuova realizzazione. In questi giorni il Pec è pubblicato nell’albo pretorio del Comune ed è in corso la fase di raccolta di eventuali richieste e segnalazioni da parte degli interessati.

Scorrendo la relazione illustrativa del progetto si legge che la netta suddivisione tra le tipologie di fabbricati realizzabili relega le attività produttive e artigianali a un ruolo più defilato e marginale nell’ambito del comparto territoriale, lontane dagli agglomerati residenziali già esistenti ma prossime ad altri insediamenti produttivi oggi attivi lungo strada Tetti Arlorio.

Invece, per quanto riguarda gli insediamenti terziari, ovvero tutte quelle attività che si occupano di servizi quali uffici, trasporti e comunicazioni, i negozi e gli edifici dedicati alla gastronomia, al turismo, all’ospitalità, e molti altri, saranno disposti in modo da creare una cortina di fabbricati, di altezza variabile tra i 2 e 3 piani, che abbracciano la nuova piazza che avrà una superficie di circa 26mila metri e consentirà il collegamento del complesso alla città.

Aggiunge Guido Gaia: «La piazza è stata concepita non solo come luogo di aggregazione ma anche come spazio per gli spettacoli. La posizione, di fronte all’Abet e a circa un chilometro dal centro storico, farà del nuovo insediamento, realizzato in linea con gli obiettivi del Piano regolatore, un polo di attrazione».

L’intero perimetro dell’intervento sarà circondato da una pista ciclabile, che si allaccerà a quella esistente su strada Falchetto e si raccorderà con gli altri tracciati della zona.

  Valter Manzone

Il progettista: «Non sono previste abitazioni»

«Un Pec (piano edilizia convenzionato) che ha avuto una lunga gestazione», sottolinea Guido Gaia, estensore del progetto. «È stato avviato nel 2015 e oggi, finalmente, è arrivato l’accoglimento da parte del Comune di Bra». Gaia spiega che il Pec di strada Falchetto vede come proponente la società Abet laminati e il nome assegnato, La rotonda, è relativo al manufatto stradale che permette l’ingresso allo stabilimento industriale (nella foto sotto: una panoramica della situazione attuale). Come sottoscrittori ci sono anche l’Istituto diocesano sostentamento clero e la società Santa Rita, a vario titolo possessori di lotti di terreno (35mila metri in totale).

Aggiunge Gaia: «Il Piano regolatore contempla l’insediamento di attività artigianali, industriali e commerciali, senza prevedere la realizzazione di abitazioni. In questa prima fase Santa Rita e Istituto diocesano hanno manifestato la volontà di essere parte attiva nella realizzazione, mentre la quasi totalità degli altri proprietari (18 persone in tutto) si è dimostrata più propensa alla vendita dei loro lotti che alla partecipazione all’attuazione di questo Pec, senza peraltro escludere la possibilità di aderire in un secondo tempo. Proprio in quest’ottica alcuni terreni, per un totale di 25mila metri, sono stati oggetto di un’opzione di acquisto da parte dell’Abet».

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Il progettista conclude: «Particolare attenzione è stata rivolta alla mimetizzazione dei fabbricati costituenti le attività produttive, con l’utilizzo anche di pareti verdi, poiché l’area svolge, per posizione, uno specifico ruolo di ingresso in città».

La documentazione, come spiega meglio il vicesindaco Biagio Conterno nell’articolo pubblicato a pagina 34, adesso è in visione ai concittadini, per permettere a tutti coloro che lo desiderano di presentare delle osservazioni di interesse generale.

v.m.

Il Comune dirà la sua sulla proposta Abet per il Pec La rotonda

Il vicesindaco, con delega all’urbanistica, Biagio Conterno, commenta il Pec La rotonda relativo alla zona periferica a Nord-ovest della città, che illustriamo in dettaglio a pagina 33: «Il piano esecutivo convenzionato era da anni in gestazione. L’area interessata ha una superficie di 270mila metri quadri, per oltre il 60 per cento di proprietà dell’Abet che ha chiesto destinazioni d’uso produttive e commerciali».

Conterno aggiunge informazioni sull’iter dello strumento urbanistico: «Il Pec è in visione sull’albo pretorio e le osservazioni, tra le quali anche quelle degli uffici comunali, possono giungere entro 30 giorni. È interessata la ripartizione lavori pubblici per quanto riguarda le opere di urbanizzazione perché c’è un’area di proprietà del Comune di circa 30mila metri quadri in cui è prevista la realizzazione di una piazza (come si vede nell’illustrazione qui sopra). Il piano potrà essere oggetto di una delibera di Giunta solo se tutti i proprietari saranno d’accordo. Quest’ultima condizione è essenziale per poter dare avvio all’intera operazione, che in caso contrario non vedrà mai la nascita».

Fino all’8 febbraio chiunque potrà depositare osservazioni all’ufficio protocollo.

v.m.

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