L’editoriale / Urge una nuova bussola per riorientare l’unione europea

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POLITICA INTERNAZIONALE Mercoledì scorso la Commissione europea ha adottato un importante pacchetto di proposte operative raccolte sotto il titolo Bussola per la competitività. Era ora, tenuto conto che Ursula von der Leyen è alla guida della Commissione europea da circa sei mesi, che nel frattempo sta venendo giù mezzo mondo tra guerre e irruzioni di neo-imperatori in tensione tra loro e uno in particolare, Donald Trump, con toni aggressivi proprio con l’Unione europea.

Per la verità la vecchia bussola europea era andata fuori corso da tempo, almeno da un secolo, quando con la Prima guerra mondiale l’Europa si suicidò, scivolando progressivamente ai margini del mondo che conta dopo averlo per secoli orientato in gran parte. Allora i punti cardinali erano relativamente chiari: a Nord l’impero che fu degli zar, a Est la crescita sotto controllo delle economie asiatiche, a Sud un continente ricco e sfruttato dalle occupazioni coloniali e a Ovest, il continente americano in crescita costante ma ancora senza troppe pretese egemoniche.

Quei tempi sono finiti da un pezzo e le stelle polari disegnano un nuovo mondo: a Nord una Russia aggressiva e nostalgica del suo passato imperiale; a Est la nostalgia di un impero neo-ottomano della Turchia in un Medio Oriente devastato dalle guerre e in Asia la potenza commerciale della Cina, tallonata da vicino dall’India; a Sud l’Africa con grandi potenzialità di persone e di risorse ma in perenne instabilità politica segnato da importanti flussi migratori interni ed esterni e, a Ovest, un nostro tradizionale alleato, gli Stati Uniti, che da oltre dieci anni ha spostato i suoi  interessi strategici nell’area dell’Indo-Pacifico con la prospettiva di lasciare derivare l’Europa verso i margini del mondo che conta.

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Ed è per tornare a fare contare l’Europa che sta prendendo forma la Bussola per la competitività, un complesso dispositivo di azioni destinate a rilanciare l’Ue nei settori nevralgici dell’economia europea, sbloccando più capitali per le imprese europee, garantendo l’indipendenza energetica, riducendo la carenza di competenze, promuovendo l’innovazione digitale e sfruttando appieno il potenziale del commercio.

Sono particolarmente interessati ambiti come le infrastrutture di ricerca e tecnologia, la strategia intelligenza artificiale e l’unione dei dati, leggi sui materiali avanzati, sullo spazio, sulle reti digitali, ma anche interventi in agricoltura ed alimentazione. Non mancano nella lunga lista delle iniziative dedicate al tema delicato degli aiuti di Stato, il sostegno all’industria chimica e automobilistica, insieme con un “patto per gli investimenti nei trasporti sostenibili” e altro ancora.

Franco Chittolina
Franco Chittolina, sociologo, ha lavorato per 25 anni nelle istituzioni europee

Infine ultimo, ma non per importanza, un capitolo per sollecitare interventi per la difesa europea, i partenariati commerciali, l’acquisto congiunto di materie prime, la revisione degli appalti pubblici e la revisione del piano europeo di adattamento climatico.

Ma la Bussola per la competitività non finisce qui: per affrontare un cantiere così ambizioso e complesso bisognerà mettere mano alle regole, senza rinunciare alla nostra cultura della regolazione ambientale, sociale e democratica, cercando di semplificare le regole esistenti e individuarne di più efficaci, accompagnate da risorse finanziarie adeguate. Di qui la semplificazione per le piccole e medie imprese, un’Unione del risparmio e degli investimenti e un’Unione delle competenze per assicurarne la portabilità nel nostro variegato mercato unico.

Tanta roba, verrebbe da dire, dove l’Ue dovrà fare i conti con 27 governi non in grande sinergia tra di loro, vincolata a procedure complicate che potrebbero bloccarsi in caso di voto all’unanimità, senza dimenticare tutto quello che bolle oltre Atlantico e che interferirà non poco sui negoziati intra-europei dove qualche governo è tentato di “fare il furbo” per compiacere l’amico americano.

Sta per iniziare una lunga navigazione destinata a riorientare l’Ue del futuro: una bussola è necessaria, a patto che tutti remino nella stessa direzione e che al timone ci sia qualcuno a guidare la barca, disincagliandola dalle sabbie sui cui sta rischiando di arenarsi.

 Franco Chittolina

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