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“Il vero problema è l’aeroporto nel centro abitato”

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La sperimentazione delle nuove rotte aeree sul cielo di Pisa è uno dei temi più dibattuti negli ultimi giorni. Anche l’associazione ambientalista La Città ecologica interviene per esporre la propria posizione e lanciare un monito ben circostanziato.

“La modifica delle rotte di decollo degli aerei, avvenuta per le proteste dei cittadini dell’area delle Piagge e che ha suscitato le proteste dei cittadini del centro storico fino a creare allarme per la salvaguardia del sito UNESCO, produrrà una nuova modifica delle rotte. Bene ha fatto chi ha sollevato con forza il problema”.

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L’associazione prosegue: “Ma questo non può nascondere la verità che nessuno vuol dire, il problema di fondo del traffico aereo in generale e di avere un aeroporto in città in particolare. I trasporti sono responsabili per oltre un quarto delle emissioni che contribuiscono ai cambiamenti climatici. Ciò li rende il settore più problematico per il raggiungimento degli obiettivi dell’UE della riduzione del 55% delle emissioni al 2030 rispetto al 1990 e di diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050”.

“Il trasporto su gomma produce oltre il 70% delle emissioni di gas serra generate dai trasporti. La quota restante proviene principalmente dal trasporto marittimo e aereo, oltre il 13% ciascuno. Gli aerei sono il mezzo di trasporto più inquinante e in assoluto il meno sostenibile. Volare produce 285 grammi di CO2 per ogni passeggero per ogni

chilometro percorso. Un’auto a combustione interna al minimo ne produce 42. Questo anche perché l’aereo è il mezzo di trasporto energeticamente meno efficiente”.

“Oltre alla CO2 – puntualizza La Città ecologica – il trasporto aereo è responsabile dell’inquinamento da ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), monossido di carbonio (CO), idrocarburi incombusti o parzialmente combusti (noti come composti organici volatili o COV) e particolato (PM). Particolarmente grave per la salute umana è anche l’esposizione al rumore della popolazione che vive nelle zone sorvolate soprattutto in fase di decollo ed atterraggio: si stima che circa 4,1 milioni di persone in Europa siano esposte al rumore al di sopra dell’indicatore di 55 dB nell’arco delle 24 ore previsto dalla direttiva UE 2002/49/CE”.

“L’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) stima che il rumore ambientale contribuisca a causare 48.000 nuovi casi di cardiopatie ischemiche l’anno, oltre a 12.000 decessi prematuri. Secondo le stime, 22 milioni di persone soffrirebbero di elevata irritabilità cronica e 6,5 milioni di gravi disturbi cronici del sonno; inoltre, il rumore degli aerei causerebbe una compromissione della capacità di lettura in 12.500 bambini in età scolare”.

Ancora l’associazione ambientalista: “Di questo si parla quando si parla di aeroporti e di traffico aereo. Quindi piuttosto che esaltarsi per il continuo aumento dei passeggeri e dei voli commerciali e porsi obiettivi insensati di ulteriori incrementi fino a 8 milioni di passeggeri all’anno a Pisa, occorrerebbe pensare agli effetti negativi che questi numeri nascondono. Se si vuole una mobilità sostenibile, come per le auto, occorre puntare alla riduzione dei voli, posto anche che la ricerca di combustibili meno inquinanti procede lentamente”.

“Ormai deve essere chiaro che il traffico aereo non deve più essere incoraggiato. Certo questo è un obiettivo che occorre perseguire soprattutto a livello nazionale ed europeo, ma se si vuole raggiungere le percentuali fissate di riduzione delle emissioni e salvaguardare la salute dei cittadini è indispensabile”.

“Ma anche a livello locare è possibile agire, eliminando ogni insulso campanilismo e politiche di espansione degli aeroporti. Quindi nessuna nuova pista a Firenze come a Pisa, nessun ampliamento degli aeroporti esistenti – l’associazione ambientalista arriva alla conclusione – Occorre una riduzione dell’offerta di voli fissando un numero massimo giornaliero, vietando i voli notturni e i voli a corto raggio cioè verso destinazioni che possono e debbono essere servite da treni veloci. Oltre tutto questi voli sono più inquinanti a causa della maggiore incidenza per i consumi nella fase di decollo ed atterraggio. Anche questi voli sono invece in aumento al ‘Galilei’. Gli investimenti previsti dal Masterplan di Toscana Aeroporti siano utilizzati solo per l’adeguamento degli spazi per i passeggeri e le opere e le azioni utili a contenere l’enorme impatto ambientale dell’aeroporto”.

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