Il 31 gennaio di 42 anni fa moriva Modesta Valenti. Dalla sua storia è cresciuto un movimento di solidarietà a fianco di chi vive per strada – NEWS

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


 

Contabilità

Buste paga

 

La storia di Modesta Valenti, “martire dell’indifferenza”, sembra concentrare su di sé tutte le ingiustizie che vivono le persone di strada. Per questo motivo, la Comunità di Sant’Egidio si impegna quotidianamente affinché questa tragedia non si ripeta più, attraverso cene itineranti, centri di accoglienza notturna, progetti per dare una casa a chi non ne ha.

Modesta Valenti era una donna anziana, originaria di Trieste, senza una dimora fissa, conosciuta da alcuni amici della Comunità alla stazione Termini. Il 31 gennaio 1983 si sentì male: alcuni passanti chiamarono un’ambulanza, che però non volle soccorrerla perché era sporca. Alla fine Modesta morì per mancanza di cure; i funerali furono celebrati solo 11 mesi dopo, nella chiesa di Sant’Egidio, quando la Comunità riuscì a ottenere il nulla osta per la sepoltura dalle autorità giudiziarie. Per approfondimenti vai alla storia di Modesta Valenti.

Toccata profondamente dalla sua storia, Sant’Egidio ha lavorato per far sì che tragedie come questa non avvenissero mai più. Negli anni, la Comunità ha sviluppato, con creatività e fedeltà, tnati diversi servizi non solo per migliorare la condizione dei senza fissa dimora, ma soprattutto per farli uscire dalla strada. Ogni giorno, le Comunità di tutto il mondo vanno nelle stazioni e in altri luoghi per strada ad aiutare chi vive ai margini della società, donando loro pasti e bevande calde, coperte e sacchi a pelo, ma anche amicizia e vicinanza. Ancora oggi a Roma, ogni settimana, gli universitari della Comunità si recano alla stazione Termini, negli stessi luoghi dove viveva Modesta, per incontrare i loro amici senza dimora. Alle persone che incontrano, viene offerta la guida “Dove”, aggiornata ogni anno, che indica tutti i luoghi di Roma dove è possibile trovare aiuto, a seconda delle proprie esigenze. Tra questi ci sono anche le mense, che non sono solo luoghi dove mangiare, ma anche dove trovare ascolto, calore umano e supporto. Sulla spinta della lotta contro il covid-19 è nato, nel 2021, l'”Hub Salute” di Sant’Egidio per persone fragili e senza fissa dimora, per assicurare a tutti il diritto a vaccinarsi, e che oggi offre orientamento sanitario Per saperne di più.

Tra le tante iniziative a favore dei senza fissa dimora, Sant’Egidio ha aperto alcune strutture, che rispondono alla principale necessità di chi vive per la strada, ossia una casa o un luogo di accoglienza, dove poter trasccorrere la notte. Nel 2016, aprì, in collaborazione con il Policlinico Gemelli, la Villetta della Misericordia, che da allora offre a chi è accolto risposte di tipo sociale a più livelli, in collegamento con i servizi socio-sanitari territoriali, come: sostegno socio assistenziale, contatti e coinvolgimento delle famiglie d’origine, recupero sociale e animazione, reinserimento lavorativo, oltre la cena, un letto, doccia, colazione e molto altro. Dal 2017 è stato avviato il percorso per la disintossicazione dall’alcool e malattie correlate nei senza fissa dimora in collaborazione con l’Unità Operativa di Alcologia della Fondazione, che ha ottenuto risultati scientifici riconosciuti a livello internazionale. Oltre alla Villetta, altri centri di accoglienza notturna sono nati a Roma, come Palazzo Migliori e il Buon Pastore e alcuni anche in collaborazione con gli enti locali.

Tra gli aiuti fondamentali che la Comunità offre, c’è anche la ricerca della casa. Nel 2021, fu avviato il piano quadriennale “Housing first”, grazie al sostegno di Cisco Systems e la collaborazione di fio.PSD. Questo progetto parte dall’assicurare un alloggio stabile alle persone senza fissa dimora, e affronta progressivamente le loro problematiche specifiche: mancanza di lavoro, dipendenze, problemi di salute, carenza di reti di relazione.

La vicenda di Modesta ha spinto la Comunità a un impegno creativo in diversi ambiti, ma soprattutto a promuovere una cultura della vita, attenta ai più fragili e marginali. Anche quest’anno Modesta sarà ricordata con una liturgia eucaristica che si terrà il 2 febbraio, alle ore 12, a Santa Maria in Trastevere, e successivamente in altri quartieri di Roma, nelle altre città di Italia ed Europa. Assieme a Modesta si farà memoria di tutti gli amici senza fissa dimora che sono venuti a mancare. Per saperne di più e seguire l’evento.

Ancora, il 6 febbraio, è prevista una cerimonia civile alla Stazione Termini –  proprio là dove Modesta trovò la morte – a cui partecipano, oltre ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, anche volontari e le persone senza dimora.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link