Di recente mi sono messo a personalizzare alcune console dedicate al retrogaming; ne stanno uscendo di molto interessanti, il che tra le altre cose mi permette di frugare tra giochi noti e meno noti. A volte trovo delle piccole perle, altre riscopro titoli della mia infanzia che avevo praticamente dimenticato di aver giocato, come nel caso di Hot Chase.
Ricordo di averlo provato la prima volta, se la memoria non mi gioca brutti scherzi, in un piccolo paesino di montagna nel Lazio. Ma cos’ha di particolare questo videogioco di guida?
In un’epoca in cui nelle sale giochi spopolavano capolavori come Out Run o Hang-On, alcuni sviluppatori tentarono di fare qualcosa di diverso pur rimanendo nel genere dei giochi di guida. Un esempio di questa corrente fu Chase H.Q., di cui si è già parlato in queste pagine, mentre l’altro, uscito peraltro nel medesimo anno era appunto Hot Chase.
Ironicamente, il presupposto di questi due titoli era diametralmente opposto: laddove in Chase H.Q. era necessario raggiungere e catturare dei criminali, in Hot Chase si impersonava un agente segreto che stava cercando di rubare una preziosa automobile sperimentale su cui era installato un potente esplosivo.
La distinzione non era solo pro forma, ma aveva anche un impatto notevole sulle meccaniche. Durante la partita si veniva infatti bersagliati da numerosi avversari armati di mitra, si dovevano superare ostacoli degni di un film d’azione, come saltare sopra un treno in corsa prendendo lo slancio su una rampa, e persino cercare di evitare le raffiche di mitra da un elicottero da combattimento.
Venire colpiti aveva molteplici effetti: sul vetro comparivano fori di proiettile, un effetto grafico che trovavo “fighissimo”, all’epoca, ma si perdeva anche il controllo del mezzo rendendo necessario un rapido gioco di volante per evitare di schiantarsi contro gli ostacoli.
Salvare la supercar sperimentale per distruggere la supercar sperimentale
La difficoltà è decisamente alta, sebbene imparare a memoria il percorso da completare e ricordarsi come riprendere il controllo dell’auto quando si viene colpiti aiuta molto ad aumentare le proprie possibilità di successo. L’impossibilità di continuare la partita (con ogni credito si doveva ricominciare da zero) di sicuro non aiuta e, per quanto una run completa non richieda più di dieci minuti, devo ammettere di non essere mai riuscito a completare una partita, nonostante abbia visto i vari finali di Out Run più di una volta.
Hot Chase vanta diverse cose davvero memorabili. L’automobile di turno, una Porsche 959, sembrava un po’ una frecciatina alla Testarossa di Out Run, mentre i livelli pieni di esplosioni e azione erano qualcosa di relativamente unico, con automobili che si sorpassavano, si schiantavano ed esplodevano da sole sugli ostacoli dello scenario.
Ma non era neanche un gioco perfetto. Graficamente direi che era piuttosto confusionario, specialmente se paragonato alla pulizia di Chase H.Q. o – di nuovo – di Out Run (nonostante quest’ultimo fosse uscito svariati anni prima). La trama, poi, non aveva nessun senso. Basta pensare che la premessa è quella di rubare una supercar corazzata da una nazione nemica per portarla oltre il confine in una nazione amica. Perfetto e chiaro, giusto? Solo che non è corazzata, dato che una “semplice” raffica di mitra la può fare sbandare e schiantare facilmente.
Inoltre se si riesce, per qualche miracolo a terminare la partita, cosa accade? Dopo una frenata che ricorda quella famossima di Akira, il protagonista scende dall’auto con in mano un mitra (che non ha mai usato per difendersi durante tutta la corsa!) e svuota il caricatore contro la presunta supercar corazzata facendola esplodere, cosa che sarebbe successa semplicemente lasciandola all’interno del territorio nemico.
Pur con tutte le sue stramberie, però, Hot Chase rimane un gioco che ricordo con molto affetto anche se più per le circostanze di contorno, che per le qualità intrinseche. A differenza di Chase H.Q., infatti, questo mezzo passo falso di Konami non ha mai ricevuto dei seguiti, rimanendo una bizzarra evoluzione dei giochi di corse arcade degli anni ’90.
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