Di Antonio Manzo
Università di Salerno, Forza Italia chiede la proroga per il rettore Vincenzo Loia che scadrà quest’anno e potrebbe durare fino al 31 dicembre 2027. E’ un emendamento presentato nel decreto Milleproroghe all’approvazione del senato. E’ stato presentato in commissione affari costituzionali al Senato è ha già ottenuto il placet della maggioranza di Governo in attesa che s e ne discuta in aula l’11 febbraio prossimo. A presentarlo in vista della discussione in Parlamento del “Milleproroghe” sono stati i senatori forzisti Daniela Ternullo e Adriano Paroli e, se dovesse passare, il mandato del rettore dell’università di Salerno, Vincenzo Loia, sarà prorogato fino al 31 dicembre 2027. I due esponenti di Forza Italia, scrivendolo, potrebbero aver pensato al rettore salernitano che tra i suoi docenti annovera il professore di diritto commerciale Peppino Fauceglia, riconosciuta autorità scientifica nel mondo accademico italiano, che si ritrova anche segretario provinciale di Forza Italia. E’ solo una casuale coincidenza che si verifica anche per il conclamato e del tutto distinto e distante ruolo politico nella gestione della cattedra dello stesso professore Fauceglia apprezzato in tutto il mondo scientifico. Ma tant’è nell’avvelenato clima dell’ateneo salernitano preda dell’amichettismo, di un ricorrente e sospetto familismo in cattedra con il clamoroso caso del giovane docente universitario che avrebbe dovuto concorrere per un posto di docente universitario associato dopo 15 anni di assistente del docente Claudio Azzara (titolare della cattedra di storia medievale). E’ stato sbattuto fuori, senza troppi complimenti, ma con tutto il legittimo cambio di varie commissioni di esame. L’emendamento per la proroga dovrebbe riguardare solo i rettori delle università “nelle quali è presente la Facoltà di Medicina e Chirurgia” che c’è a Salerno ma, ad esempio, è solo sulla carta a Cosenza.
La stessa facoltà c’è pure all’università “Magna Graecia” di Catanzaro, ma il mandato del rettore Giovanni Cuda si concluderà nel 2029. Ma per entrambi i rettori è intervenuto in loro soccorso il parlamentare di Forza Italia il calabrese Roberto Occhiuto che sarebbe stato l’ispiratore del emendamento oltre che commissario regionale della disastrata sanità calabrese. “L’emendamento va ritirato all’istante”, dicono alcuni parlamentari M5S, secondo i quali “non c’è alcuna ragione per cui il mandato in questione debba essere prorogato, se non una malcelata volontà, da parte di Forza Italia, di radicare un controllo politico su università e sanità in alcuni territori regionali come la Calabria”. Per il Movimento Cinque stelle lo stesso ateneo di Salerno è stato mobilitato per sostenere le candidature all’ Europarlamento di Pasquale Tridico (eletto) e del prorettore dell’ateneo, il pedagogista Maurizio Sibilio (non eletto).
Per la deputata 5S Vittoria Baldino “la proroga ad hoc rappresenta un’ingerenza politica senza precedenti, che piega l’autonomia accademica alle logiche di potere. È l’ennesima dimostrazione del sistema di amichettismo che prospera sotto la protezione di Occhiuto, Meloni e i loro sodali”. Ecco l’emendamento presentato dai due parlamentari Forza a Italia al Senato: «Rinviare al 31 dicembre 2027 la scadenza del mandato dei rettori alla guida di atenei in cui è presente la Facoltà di Medicina e Chirurgia e che hanno sede nelle regioni “sottoposte negli anni 2022, 2023 e 2024 al Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario e commissariate». Le regioni che potrebbero essere interessate sono appunto due, Calabria e Molise, Nicola Leone per l’Università della Calabria e Luca Brunese per l’Università del Molise.
I due firmatari peraltro non sono a conoscenza che per l’Università della Calabria non esiste la Facoltà di Medicina e Chirurgia, ma un semplice corso di laurea magistrale in Medicina Chirurgia Tecnologia Digitale con gli studenti che fanno pure lezione nelle sale cinematografiche e che non è fornita di un policlinico universitario ben definito.
Ci sono ancora altre cose da spiegare come il tentativo fatto nei mesi scorsi attraverso la Crui (conferenza dei rettori) di modificare la legge di riforma universitaria Gelmini del 2010 circa la durata dei mandati rettorali passandoli da due di tre anni per un totale di sei anni a due di quattro per un periodo massimo di otto anni. Un tentativo fallito che si ripropone con l’emendamento in questione.
Intanto sulla vicenda è intervenuta la dirigenza nazionale del Sindacato Cgil settore Università con un proprio documento intitolato: “Proroga Rettori, Cgil: “Ingerenza mirata a controllo Atenei”.
L’emendamento presentato da Forza Italia per la proroga del mandato al 31 dicembre del 2027 dei Rettori delle Università con una facoltà di medicina rappresenta l’ennesima dimostrazione, attraverso un’ingiustificabile ingerenza della politica, del tentativo mirato al controllo dell’autonomia degli organi di governo delle università. Non ne comprendiamo le ragioni – si sottolinea nel documento – se non quelle mirate al tentativo, caratteristico del modus operandi di chi sta al potere, del controllo politico sull’autonomia dell’università e tentare di creare commistioni per futuri interessi elettorali.
“Il Rettore non può essere un soggetto che risponde e dipende dalla politica né può diventarlo – si legge nel documento –. Egli è, da sempre, espressione dell’autonomia degli atenei attraverso l’elezione democratica fra docenti ordinari di ruolo. Ed è per queste che la non rieleggibilità dopo i sei anni di mandato non può essere superata da logiche che nulla hanno a che vedere con la missione culturale e sociale di un importante Ateneo come quello di Arcavacata o Salerno”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link