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GDF NAPOLI: eseguite misure cautelari personali a carico di 3 soggetti gravemente indiziati dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e frode fiscale.

GDF NAPOLI: eseguite misure cautelari personali a carico di 3 soggetti gravemente indiziati dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e frode fiscale. Di seguito il comunicato stampa della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, datato 31 gennaio 2025.

“”Per delega del Procuratore della Repubblica, si comunica che militari del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e personale del Nucleo Investigativo
Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria all’esito delle indagini svolte, coordinate dalla Direzione
Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, hanno eseguito l’ordinanza
applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale partenopeo nei confronti di
tre soggetti (due sottoposti alla custodia cautelare in carcere ed uno agli arresti domiciliari)
gravemente indiziati dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e
frode fiscale.
Il provvedimento fa seguito alla misura cautelare posta in esecuzione lo scorso 24 gennaio nei
confronti di un soggetto intraneo al clan “Lo Russo” che, sebbene condannato all’ergastolo per
omicidio e ininterrottamente recluso dal 2010, ha continuato a ricoprire un ruolo di vertice all’interno
del sodalizio utilizzando in carcere strumenti di comunicazione clandestini ed avvalendosi della
moglie e del figlio, anch’essi destinatari di misura cautelare. Per altri tre soggetti destinatari di
perquisizione, tra cui il cugino del principale indagato, il G.I.P. si era riservato di pronunciarsi
all’esito dell’interrogatorio di garanzia preventivo.
Questi ultimi sono stati, ora, anch’essi attinti da provvedimento restrittivo avendo contribuito alla
fittizia intestazione a soggetti compiacenti di immobili e imprese riconducibili all’esponente di spicco
del clan al fine di eludere l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di misure di
prevenzione patrimoniali ed agevolare operazioni di riciclaggio, come riscontrato nel corso delle
perquisizioni eseguite il 24 gennaio u.s.
Uno di questi immobili, benchè interessato da procedura di pignoramento, è stato utilizzato per
concedere locazioni brevi ad uso turistico, rendendone così più difficile l’assegnazione, in fase
esecutiva, all’eventuale aggiudicatario. Un altro immobile è stato oggetto di due distinti trasferimenti
in favore di una donna nullatenente e di una società riconducibile agli indagati. Una società esercente
la lavorazione e il commercio di pellame, parimenti intestata ad un prestanome, ha beneficiato di
iniezioni di liquidità di provenienza illecita e di fatture per operazioni inesistenti emesse da società
“cartiere” per un ammontare di oltre 7,5 milioni di euro. Altra impresa, esercente la vendita di
calzature, è stata anch’essa intestata ad un soggetto privo di capacità contributiva per evitarne il
sequestro e utilizzata in frode al fisco mediante false fatturazioni in acquisto per oltre 2 milioni di
euro. Infine, due società esercenti il trasporto su gomma, intestate alle mogli degli indagati, hanno
ricevuto conferimenti di denaro di illecita provenienza. Altre operazioni di riciclaggio sono state
agevolate mediante l’acquisto di orologi di lusso all’estero (Dubai) con pagamenti in criptovaluta.
Su queste basi, nel mese di giugno 2024, erano già stati sottoposti a sequestro 8 immobili, 12 lotti di
terreno, 5 complessi aziendali, 2 autovetture, 1 ciclomotore, 20 orologi di lusso, 90 rapporti finanziari
e circa 400 mila euro in contanti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui
sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini
e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Napoli, 31 gennaio 2025.

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