Il rischio è che le Regioni vengano scippate dal ruolo esclusivo di programmazione in materia di commercio previsto dalla Costituzione generando una disparità tra comuni vicini e, di fatto, un caos applicativo
«Regione Liguria, nell’ambito della definizione dei nuovi bandi di assegnazione delle concessioni per il commercio ambulante, si è fatta carico, in qualità di referente del gruppo interregionale ristretto della Conferenza dei Presidenti e delle Regioni e Province Autonome che ha le Marche come regione capofila, delle richieste pervenute dai Comuni liguri e dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore – spiegano alla Regione Liguria -. In particolare, le osservazioni riportate al Ministero delle Imprese e del Made in Italy intendono condurre a un’applicazione chiara e uniforme della normativa, con linee guida omogenee e condivise dai territori».
«Il commercio ambulante rappresenta una componente vitale dell’economia locale – sottolinea il consigliere delegato al Commercio Alessio Piana – Per le concessioni di prossima scadenza, abbiamo avanzato al ministero competente, in accordo con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, la necessità di garantire una gestione equa e trasparente, evitando soluzioni frammentarie che possano creare squilibri sui territori. Siamo fiduciosi che questo dialogo, che vede la Liguria in prima linea nel gruppo ristretto del Coordinamento interregionale, consenta ai Comuni di assegnare quanto prima le nuove concessioni o rinnovare quelle scadute».
Dietro a tanta diplomazia c’è il tentativo, condiviso con altre Regioni e con le associazioni di categoria, di scongiurare che le Regioni vengano scippate dal ruolo di programmazione attribuito dalla riforma del titolo V della Costituzione e oggi sostanziato dall’articolo 117 comma 2 della Carta Costituzionale. Ci sarebbe proprio l’intenzione del Mimit, ministero delle Imprese e del Made in Italy di escludere le Regioni dalla partita, ed è curioso visto che il commercio è competenza esclusiva regionale mentre allo Stato spetta invece, in esclusiva, la tutela della concorrenza.
Il Mimit, ministero delle Imprese e del Made in Italy sta cercando di escludere le Regioni dalla partita ed è curioso visto che il commercio è competenza esclusiva regionale
Confcommercio Genova e Fiva Confcommercio esprimono apprezzamento per il lavoro che Regione Liguria sta portando avanti nel confronto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alla definizione dei nuovi bandi di assegnazione delle concessioni per il commercio ambulante.
«La necessità di una normativa chiara e omogenea è fondamentale per garantire un sistema equo ed efficiente – evidenzia Alessandro Cavo, presidente di Confcommercio Genova – Gli operatori del commercio su aree pubbliche si muovono quotidianamente tra diversi Comuni e sarebbe impensabile dover sottostare a regolamenti differenti a seconda del territorio. Una frammentazione normativa creerebbe enormi difficoltà per le imprese, con il rischio di penalizzare un settore già messo alla prova da molteplici criticità».
Sulla stessa linea Carlo De Barbieri, presidente di Fiva Confcommercio: “Serve un quadro di riferimento chiaro e unitario per evitare il caos amministrativo e garantire condizioni di lavoro eque per tutti gli operatori. Auspichiamo che il grande lavoro che sta portando avanti Regione Liguria porti a una soluzione che scongiuri questo rischio».
«Confcommercio Genova e Fiva Confcommercio continueranno a seguire con attenzione l’evoluzione del confronto istituzionale, ribadendo la necessità di una disciplina chiara, uniforme e condivisa per il settore. Posizione che sta portando
avanti, con forza, anche Fiva nazionale», recita una nota delle associazioni,
Anche secondo Anva Confesercenti è «Importante l’intervento della Regione per l’uniformità sul territorio»
«È nota ormai a tutti l’irrisolta vicenda del rinnovo di alcune migliaia di concessioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche scadute, che a giudizio di Anva Confesercenti – esordisce il presidente regionale dell’associazione, Giulio Rossi – comunque è ancora possibile qualora i Comuni applicassero le disposizioni attualmente in vigore (di cui all’art. 11 della legge 30 dicembre 2023, n. 214), in considerazione del fatto che la segnalazione del Presidente della Repubblica del 2 gennaio 2024, sull’ipotetico contrasto di tale norma con l’ordinamento europeo, di fatto è da considerarsi superata dallo stato di fatto del comparto. I mercati infatti sono sempre più “spopolati” per effetto della crisi in atto, determinando una disponibilità di concessioni tale da rendere inapplicabile il divieto di rinnovo, non sussistendo alcuna “scarsità della risorsa”. Senza contare che la menzionata legge prevede l’implicito rinnovo nel caso della mancata conclusione del procedimento da parte dei Comuni entro il 30 giugno 2024».
«Per significare quanto sopra evidenziato – prosegue Rossi -, Anva-Confesercenti ha inviato nelle scorse settimane al Ministro delle imprese e del made in Italy le sue osservazioni, che riguardano anche il nodo delle linee guida per i futuri rinnovi, che spetta al Mimit adottare, previa intesa in Conferenza unificata. La bozza del provvedimento, a nostro avviso, presenta gravissime criticità, che necessitano di essere superate prima dell’adozione finale.
«Oltre a diversi elementi di merito, come Anva-Confesercenti lamentiamo in particolare uno scarso ruolo assegnato alle Regioni nei futuri iter di rinnovo delle concessioni. Alle stesse infatti, in relazione alla propria potestà legislativa in materia di commercio, dovrebbe essere riconosciuta la competenza a pronunciarsi, al fine di uniformare i princìpi applicabili su scala nazionale relativi ai criteri, in modo da divenire punto di riferimento nei confronti dei Comuni, i quali altrimenti verrebbero ad avere un’eccessiva discrezionalità, tale da comportare un’evidente e macroscopica differenziazione dei procedimenti, dannosa per il tessuto delle imprese del settore, specie per quelle che operano su più comuni come i nostri operatori delle riviere o dei fieristi.
«Per tali ragioni – conclude il presidente Anva-Confesercenti – accogliamo con favore l’intervento del consigliere regionale delegato allo sviluppo economico Alessio Piana che vede la nostra Regione in prima linea, a fianco delle associazioni di categoria del settore, per rimediare ad un situazione potenzialmente devastante per il comparto».
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