Due offerte per il rilancio della magione simbolo dell’inchiesta per le tangenti sul Mose, la diga mobile di Venezia, su cui è caduto l’ex governatore del Veneto:«Auguri a chi subentra. Per la gestione servono davvero tanti soldi»
Cambia pelle per la terza volta, villa Rodella, maestosa residenza di Cinto Euganeo che fu la dimora dell’ex presidente del Veneto Giancarlo Galan. La prima vita dal 2005 al 2014: simbolo di potere, di incontri d’alto rango, di opulenza. La seconda vita dal 2014 ad ora: simbolo dello scandalo Mose, trascinata nel degrado e nell’obsolescenza da quando fu confiscata dallo Stato come corrispettivo da 2,6 milioni di euro del patteggiamento di Galan per corruzione. E da oggi in poi: un luogo a disposizione della collettività, con spazi per la cultura, il turismo, il sociale, con camere in affitto, un ristorante. E perché no, di nuovo simbolo ma stavolta della legalità.
Due offerte
Sono state presentate due offerte all’Agenzia del Demanio per prendere in gestione villa Rodella. Il Centro Nazionale Sportivo Fiamma (fondato nel 1948, con sedi in Campania, a Roma e a Mestre) ha offerto un canone annuo di 250 euro per 50 anni; la Fondazione Essenziale Ets (nata il 20 novembre 2024, Rovigo) ha offerto un canone di 500 euro per 45 anni. Ma che effetto fa al più famoso fra gli inquilini della villa? «Nessun effetto, non mi interessa, non ho mai amato quella casa», dice Giancarlo Galan. «Faccio i miei auguri a chi la prenderà in gestione – continua – ci vogliono davvero tanti soldi. Solo manutenzione, pulizie, bollette e giardino, mi costavano oltre 5 mila euro al mese. Ricordi ne ho molti, ci avevo investito tutto, ma non l’ho mai amata. Io avrei voluto una casa d’altro genere ma non provo alcuna nostalgia».
La proposta di Fiamma
Fiamma è nato come ente di promozione sportiva nel Dopoguerra, e la fiamma ha il duplice significato di fiaccola olimpica e Msi, movimento sociale; ancora adesso l’ente è vicino agli ambienti della destra sociale. Oltre allo sport, negli anni ha iniziato a occuparsi di associazionismo, giovani, terzo settore, di impegno per la legalità e per il servizio civile. Il vicepresidente nazionale è Antonio Arzillo (è anche consulente della commissione parlamentare antimafia, che spiega l’interesse per villa Rodella: «Vorremmo creare un polo per la legalità, contro la criminalità, per esportare anche al nord progetti simili a quelli che già portiamo avanti per i beni sequestrati alla mafia. E questo è un luogo simbolo, una ferita che ci sembra ancora viva in questo territorio». Però costa: la stima è che nei primi due anni potrebbero servire circa 150 mila euro all’anno per le manutenzioni ordinarie e le prime attività, ma per il progetto completo con camere, ristorante e spazi per eventi serviranno almeno due anni e 400 mila euro all’anno. «I costi sono elevati ma non è fatiscente come credevamo, abbiamo visto situazioni peggiori. Vorremmo renderlo fruibile in sei mesi – racconta Arzillo -. Pensiamo a un ristorante sociale, la grande scommessa è il turismo, ci sono 7 camere che potremmo allestire a b&b, e ci piacerebbe legare i progetti culturali alla scrittrice di fiabe Silvia Rodella, allargando anche ad altri scrittori come Tolkien».
Riqualificazione ambientale
Essenziale è guidata da Simone Brunello. Ha solo pochi mesi di vita e per villa Rodella pensa a una riqualificazione ambientale e un utilizzo sociale. «Vogliamo rigenerare quello spazio che sta deperendo – spiega la responsabile del progetto Beatrice Damiani – costruendo un percorso assieme al territorio e alla comunità. La leva principale, dopo aver analizzato il contesto, sarà quella culturale, perché quel bene possa essere utilizzato. Non abbiamo previsto ristorazione: quello che vogliamo è costruire legami». L’assegnazione provvisoria dovrebbe arrivare entro un mese. Poi per quella definitiva un altro mese. E poi la terza vita di villa Rodella inizierà.
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