Tecnopolo Mediterraneo di Taranto, un hub di innovazione e sostenibilità

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Taranto al centro dell’innovazione tecnologica e della transizione ecologica. Prendono ufficialmente il via le attività del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile di Taranto, una struttura destinata a diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale per l’innovazione tecnologica, la ricerca applicata e la transizione ecologica.

Questa iniziativa rappresenta un passo decisivo per il futuro industriale della città, consolidando la sua posizione come modello di sviluppo avanzato e sostenibile.

Grazie alla formalizzazione della governance da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il progetto, che finora era rimasto solo sulla carta, diventa finalmente realtà. Taranto si proietta così in una dimensione internazionale, con un focus specifico su energia pulita, economia circolare e decarbonizzazione industriale.

Il ruolo chiave dei poli tecnologici

I poli tecnologici come il Tecnopolo Mediterraneo non sono solo centri di ricerca e sviluppo, ma devono diventare realtà aggreganti in grado di favorire la collaborazione tra istituzioni, imprese e professionisti. La creazione di un ecosistema in cui convivano competenze diverse, startup innovative, grandi aziende e ricercatori permette di generare un circolo virtuoso di conoscenze e opportunità di crescita.

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La chiave del successo di questi hub risiede nella capacità di creare un tessuto connettivo solido, in cui la condivisione delle competenze e delle risorse favorisca la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. In questo contesto, il Tecnopolo di Taranto si inserisce come motore di innovazione tecnologica, networking e coesione territoriale, ponendosi l’obiettivo di attrarre investimenti, talenti e progettualità di alto valore aggiunto.

Governance e strategie di sviluppo

Alla guida della Fondazione Tecnopolo Mediterraneo ci sarà il professor Antonio Messeni Petruzzelli, ordinario di Gestione dell’Innovazione presso il Politecnico di Bari, mentre il ruolo di Segretario Generale sarà affidato ad Andrea Alunni, esperto di trasferimento tecnologico con esperienza a Oxford e Bruxelles. Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da Lorenzo Ferrara, Antonio Felice Uricchio, Leonardo Conserva e Maddalena Vietti Niclot.

Secondo il ministro Urso, il Tecnopolo rappresenta “un importante passo per rendere Taranto un modello di sostenibilità ambientale e di innovazione industriale. Dopo il rilancio dell’ex Ilva, con l’obiettivo di trasformarla nel più avanzato impianto green d’Europa, questo progetto aggiunge un altro tassello fondamentale nel percorso di transizione verde e riconversione industriale della città”.

Per il ministro Bernini, il Tecnopolo è “un’opportunità unica per Taranto, la Puglia e il Mezzogiorno”. Il Mur ha già stanziato 2 milioni di euro per avviare il progetto, che potrebbe diventare la sede ideale per le attività finanziate dal Just Transition Fund per Taranto. L’obiettivo è sviluppare un polo scientifico d’eccellenza, al centro della politica industriale nazionale e della strategia di sostenibilità ambientale.

Taranto nel network dei poli italiani

L’Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, istituito con la legge di Bilancio del 2019, si affianca ad altri due hub già attivi in Italia: il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale di Torino e il Chips.IT di Pavia. Questo network di poli tecnologici rappresenta una risorsa fondamentale per promuovere la ricerca e lo sviluppo in settori strategici per la crescita del Paese.

Con il Tecnopolo, Taranto punta a diventare un hub di riferimento per la ricerca applicata e lo sviluppo di tecnologie avanzate, con un focus su energia pulita, economia circolare e decarbonizzazione industriale. Un ruolo chiave sarà svolto dalla riqualificazione del settore siderurgico, che dovrà garantire la continuità produttiva attraverso soluzioni innovative a basso impatto ambientale.

Il Tecnopolo Mediterraneo di Taranto rappresenta un’opportunità senza precedenti per la città e per l’intero Mezzogiorno, ponendosi come un centro di eccellenza scientifica, industriale e ambientale.

La sua capacità di fungere da catalizzatore per la crescita e l’innovazione sarà fondamentale per creare un ecosistema dinamico e interconnesso, capace di attrarre investimenti e generare opportunità di sviluppo sostenibile per il futuro.

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