MEDEL reiterates its full support to the Italian magistrates and the Associazione Nazionale Magistrati for their commitment to defending the constitutional guarantees of judicial independence.
MEDEL expresses its support and solidarity with all Italian magistrates and the Associazione Nazionale Magistrati
On the occasion of the opening of the judicial year, Italian magistrates, carrying the Constitution in their hands, raised the alarm about the constitutional reform that has taken its first step with the approval on first reading in one branch of Parliament:
-under the heading of “separation of careers”, despite the already existing (and increasingly restrictive) regulation of the respective career paths of judges and prosecutors , the reform actually introduces a radical change in the structure of judicial power as established by the Constitution and in the principles that have until now guaranteed the external and internal independence of the judiciary as a whole;
-the Public Prosecutor is deprived of the status and of the guarantee of external independence that in the Constitution are ensured by the principle of the unity of the judiciary, that implies a common set of guarantees for judges and prosecutors and a common Superior Council; once transformed into a separate body, the Public Prosecutor can easily be placed under the control of the executive;
-the Superior Council is split and deprived of key prerogatives such as those concerning disciplinary proceedings; the reform provides as well for a shift from the current system with elected members to a system where the magistrates sitting in the Council are selected exclusively by lot.
Recalling all the charters and principles developed at European and international level in order to protect judicial independence and Rule of law, MEDEL reaffirms that:
-the independence of the Prosecutor is a cornerstone of the Rule of law and of an independent judicial system; as the recent years’ experience in Europe proves, the institutional framework of prosecution can be strategically exploited to modify institutional balances to the advantage of the executive power and to provide it with a control on justice and on the exercise of core judicial functions;
– self-government – as a prerequisite for achieving and protecting independence and autonomy of the judiciary from the executive and legislative powers – requires Judicial Councils able to effectively perform their role and accordingly entrusted with the essential competences concerning the individual status of magistrates, endowed with legitimacy and representativeness, and composed of a majority of members of the judiciary “elected” by their peers;
-magistrates and their associations have a “duty to speak out” in defense of judicial independence and Rule of law, at both national and international level, and to cogently state the reasons against any reform proposals undermining these values;
– freedom of expression enables judicial associations to pursue their fundamental objectives publicly expressing criticism of legal reforms, especially when these concern the functioning of the justice system and issues relating to the separation of powers.
While sharing the concerns expressed by the Associazione Nazionale Magistrati, MEDEL:
-recalls the serious risks to the Rule of law posed by a radical revision of the constitutional framework and of the guarantees enshrined in its key components, such as the independence of the Public Prosecutor and the role and legitimacy of the Superior Council;
-reiterates its full support to Italian magistrates for their commitment to the defense of the constitutional guarantees of judicial independence;
– expresses its full solidarity with the Associazione Nazionale Magistrati for the attacks that come as a consequence of this commitment and of the legitimate exercise of freedom of expression.
——- (IT)
MEDEL esprime sostegno e solidarietà a tutti i magistrati italiani e all’Associazione Nazionale Magistrati
In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, i magistrati italiani, con la Costituzione in mano, hanno lanciato l’allarme sulla riforma costituzionale che ha fatto il suo primo passo con l’approvazione in prima lettura in un ramo del Parlamento:
-presentata come la riforma per la “separazione delle carriere”, nonostante la regolamentazione già esistente (e sempre più restrittiva) dei rispettivi percorsi di carriera di giudici e pubblici ministeri, la riforma introduce in realtà un cambiamento radicale dell’assetto del potere giudiziario come stabilito dalla Costituzione e rispetto ai principi che finora hanno garantito l’indipendenza esterna e interna della magistratura nel suo complesso;
-il Pubblico Ministero viene privato dello status e delle garanzie attuali di indipendenza esterna assicurate dalla Costituzione attraverso il principio dell’unità dell’ordine giudiziario e un unico Consiglio Superiore; una volta trasformato in un organo separato, il Pubblico Ministero può essere facilmente posto sotto il controllo dell’esecutivo;
-il Consiglio Superiore viene sdoppiato e privato di prerogative fondamentali come quelle relative ai procedimenti disciplinari; la riforma prevede inoltre il passaggio dall’attuale sistema con componenti eletti a un sistema in cui i magistrati che siedono nel Consiglio sono selezionati esclusivamente per sorteggio.
Richiamando tutte le carte e i principi sviluppati a livello europeo e internazionale per tutelare l’indipendenza giudiziaria e lo Stato di diritto, MEDEL ribadisce che:
-l’indipendenza del Pubblico Ministero è una pietra miliare dello Stato di diritto e di un sistema giudiziario indipendente; come dimostra l’esperienza degli ultimi anni in Europa, il quadro istituzionale del pubblico ministero può essere utilizzato strategicamente per modificare gli equilibri a vantaggio del potere esecutivo e arrivare a un controllo sui sistemi giudiziari e sulla giurisdizione;
– l’autogoverno – come prerequisito per assicurare e proteggere l’indipendenza e l’autonomia della magistratura dal potere esecutivo e legislativo – richiede Consigli di Giustizia in grado di svolgere efficacemente il loro ruolo, per questo dotati di competenze essenziali che riguardano lo status individuale dei magistrati, di legittimità e di rappresentatività, e composti da una maggioranza di magistrati “eletti” dai loro pari;
-i magistrati e le loro associazioni hanno il “dovere di esprimersi” in difesa dell’indipendenza della magistratura e dello Stato di diritto, sia a livello nazionale che sopranazionale, e di esporre con chiarezza le ragioni contro qualsiasi proposta di riforma che metta a repentaglio questi valori;
– la libertà di espressione consente alle associazioni giudiziarie di perseguire i loro obiettivi fondamentali esprimendo pubblicamente valutazioni critiche rispetto a riforme della giustizia, soprattutto quando queste riguardano il funzionamento del sistema giudiziario e le questioni relative alla separazione dei poteri.
Condividendo le preoccupazioni espresse dall’Associazione Nazionale Magistrati, MEDEL:
-ricorda i rischi per lo Stato di diritto posti da una revisione radicale del quadro costituzionale, e delle garanzie sancite per le sue componenti chiave, come l’indipendenza del Pubblico Ministero e il ruolo e la legittimazione del Consiglio Superiore;
-ribadisce il suo pieno sostegno ai magistrati italiani per il loro impegno nella difesa delle garanzie costituzionali dell’indipendenza giudiziaria;
– esprime piena solidarietà all’Associazione Nazionale Magistrati per gli attacchi che derivano da questo impegno e dal legittimo esercizio della libertà di espressione.
Statement (EN) (.pdf)
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