Le attuali guerre non infliggono solo danni visibili come distruzioni, ferite e perdite di vite umane, ma lasciano cicatrici profonde anche nei corpi e nelle menti delle persone coinvolte. Tra i danni meno visibili ma estremamente debilitanti, i problemi all’udito, inclusa l’insorgenza di acufene, emergono come una delle conseguenze più diffuse e sottovalutate. Questo fenomeno è particolarmente rilevante nei contesti di guerra in Ucraina e Israele, ma non solo.
Vittima illustre è anche il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha rivelato di soffrire di acufeni da quando lui e la sua squadra sono stati assediati dopo un attacco aereo in Yemen.
Tedros ha scritto su X, dopo essere tornato a Ginevra: “Sto bene, ma ho un acufene, dovuto alla forte esplosione. Spero sia una cosa temporanea”.
L’aviazione sionista ha bombardato l’aeroporto della capitale yemenita, Sanaa, alla fine di dicembre, mentre l’équipe del direttore generale dell’organizzazione stava per imbarcarsi sul suo aereo, dopo i colloqui nella città.
Tedros ha dichiarato che uno dei membri dell’equipaggio è rimasto ferito e che la torre di controllo, la sala partenze e la pista sono state danneggiate.
Il danno acustico causato dalle esplosioni
Le esplosioni causate da bombardamenti o attacchi missilistici generano impatti sonori estremamente intensi, spesso superiori ai 150 decibel (dB). Per riferimento, un jet che decolla produce circa 120 dB, mentre il dolore uditivo può insorgere già a 120-130 dB. L’esposizione a questi livelli sonori anche per pochi secondi può causare danni permanenti alle cellule ciliate dell’orecchio interno, responsabili della trasmissione dei segnali acustici al cervello.
Questi danni possono tradursi in una perdita uditiva temporanea o permanente, oltre all’insorgenza di acufene, una percezione continua di suoni come fischi, ronzii o sibili in assenza di una sorgente esterna. L’acufene è spesso accompagnato da stress, insonnia e difficoltà di concentrazione, peggiorando significativamente la qualità della vita delle vittime.
Le conseguenze per i civili e i militari
In Ucraina e Israele, e negli altri scenari di guerra, i civili e i militari sono spesso colpiti da questo tipo di traumi acustici. I civili che vivono in aree densamente popolate, dove si concentrano i bombardamenti, sono spesso esposti a esplosioni improvvise senza alcuna protezione. Nei rifugi sotterranei, il rumore delle detonazioni può amplificarsi ulteriormente, aumentando il rischio di danni uditivi.
I militari, pur essendo dotati in alcuni casi di protezioni acustiche, anche se non sempre efficaci sono maggiormente esposti a esplosioni ad alta intensità. Inoltre, la necessità di mantenere attenzione e consapevolezza in scenari drammatici spesso porta a trascurare l’uso di dispositivi di protezione, aggravando il rischio di danni all’udito.
Impatti psicologici e sociali
L’acufene, in particolare, non è solo un disturbo fisico, ma anche un problema con implicazioni significative sullo stile di vita. Molte delle vittime sviluppano disturbi d’ansia, depressione e stress post-traumatico (PTSD) a causa dell’impossibilità di sfuggire al fischio incessante nell’oreccchio. Nei contesti di guerra, questi problemi sono ulteriormente amplificati dall’instabilità e dall’incertezza costanti, rendendo difficile l’accesso a cure mediche adeguate.
Strategie di prevenzione e trattamento
La prevenzione dei danni acustici nelle aree di conflitto è una sfida complessa. Tuttavia, alcune strategie possono ridurre il rischio:
- Fornitura di protezioni auricolari: Distribuire dispositivi di protezione individuale ai civili e ai militari potrebbe attenuare gli effetti delle esplosioni.
- Educazione e sensibilizzazione: Informare la popolazione sui rischi legati al rumore e su come proteggersi.
- Accesso a cure mediche: Garantire un trattamento tempestivo per i traumi acustici, incluse terapie per alleviare l’acufene.
- Supporto psicologico: Integrare terapie per il trattamento dello stress post-trumatico con interventi specifici per i disturbi uditivi.
Tutte le guerre, ma in particolare quelle recenti in Ucraina e Israele, hanno evidenziato come i danni uditivi e l’acufene, rappresentino una grave conseguenza di conflitti armati che spesso passa inosservata. Investire nella prevenzione non solo migliora la qualità della vita delle vittime, ma contribuisce anche a mitigare le conseguenze a lungo termine dei danni. È essenziale che la comunità internazionale, oltre a lavorare per la risoluzione dei conflitti, presti attenzione a queste ferite invisibili per offrire supporto a civili e militari colpiti.
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