Facoltà di medicina a Benevento,Lombardia: Provincia disponibile a cooperare

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“La proposta e le considerazioni espresse il 25 gennaio scorso dal Sindaco di Benevento Clemente Mastella circa la necessità che sia istituita la Facoltà di Medicina delle Aree interne implementando l’offerta dell’Ateneo sannita, meritano la più calorosa condivisione.

E’ indubbio che la proposta si colloca nella vocazione stessa dell’Ateneo sannita, iscritta nel suo Dna da quell’unanime convergenza di visone programmatica delle forze politiche e delle Istituzioni locali registratasi all’indomani degli eventi tellurici del 1980 allorché il Legislatore approvò tra le norme per la ricostruzione anche quelle in materia di Università e ricerca scientifica.

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L’Ateneo sannita doveva nascere per favorire lo sviluppo culturale, sociale ed economico delle aree interne campane e meridionali fondando la propria attività didattica e di ricerca sulle materie che avevano delineato e determinato la storia locale e avendo riguardo per le sue potenzialità territoriali.

In questi anni l’Ateneo sannita ha onorato la sua missione ed ha svolto egregiamente la propria funzione di promozione del territorio, nonostante le difficoltà e le criticità connesse alla sua “giovane età”: è evidente, tuttavia, che occorre ampliare il percorso, le competenze e le linee di azione, come ha opportunamente sostenuto il Sindaco di Benevento alcuni giorni or sono.

Il nostro Paese sta scontando in questa contingenza storica il prezzo di alcune scelte degli anni passati non felici in materia, soprattutto, di “reclutamento” e formazione del personale medico (con le conseguenti “manovre di aggiramento” dei vincoli nazionali da parte di studenti che andavano a laurearsi all’estero), al punto che, al momento, si è reso necessario assumere operatori provenienti da altri Paesi per colmare i vuoti negli organici della Servizio Sanitario Nazionale.

Per quanto riguarda poi le aree interne meridionali, che pagano un ulteriore “gap” in quanto ad offerta di servizi pubblici per le ragioni che sono sotto gli occhi di tutti e che appare superfluo qui richiamare, la situazione è ancora più grave.

I numeri, acclarati da Fonti autorevoli, sono drammatici e dicono che mancano medici di base e specialisti.

Di contro, mentre si stanno avviando in concreto misure volte a favorire il reclutamento e la formazione delle nuove leve di medici (mettendo mano ad esempio al metodo di ammissione ai Corsi di Medicina mediante risposte ai quiz), si registra tuttavia la inadeguatezza strutturale e logistica delle nostre Facoltà di Medicina sul territorio campano, comunque in affanno a gestire il numero di studenti iscritti.

Sulla scorta di tali considerazioni, e mentre, automaticamente, viene in evidenza la necessità di avviare programmi di utilizzo di quell’immenso patrimonio immobiliare pubblico in disuso o abbandonato che costituisce una robusta componente del panorama urbano delle aree interne (si pensi, a puro titolo esemplificativo, alle migliaia di metri quadri dell’ex “Tabacchificio” nei pressi della Stazione ferroviaria Centrale del capoluogo), occorre trarre una conclusione.

E’ quanto meno opportuno che la didattica, la ricerca scientifica e la formazione ai livelli di servizi superiori qualificati siano sempre più legati al territorio delle aree cosiddette marginali – e che tali non vogliono essere, come sono quelle dell’area vasta sannita-irpina sul cofine di nord est della Campania.

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E’ dunque una indicazione strategica imprescindibile per questo territorio quella di un polo di studi e di servizi superiori che costituisca offerta allettante per i ragazzi e le ragazze, anche al fine di scongiurare le sirene che li spingono a “fuggire”, con costi economici enormi per le loro Famiglie ed altrettanto rilevanti per la società locale.

La istituzione di una Facoltà di Medicina delle Aree interne campane appare, in definitiva, opportuna ed utile per l’equilibrio generale sotto molteplici profili del sistema regionale campano ed italiano.

Appare peraltro utile qui ricordare che l’Università degli Studi del Sannio, annovera già oggi al suo attivo la Laurea Magistrale in Biologia e la Laurea Magistrale in Biotecnologie Genetiche e Molecolari.

Ciò posto, la Provincia di Benevento formula la seguente proposta.

L’Università degli Studi del Sannio e la Regione Campania promuovano una Conferenza di servizi, coinvolgendo e sollecitando le sinergie politico-istituzionali degli Enti pubblici territoriali, nonché quelle scientifiche, didattiche e formative di eccellenza presenti sul territorio regionale (a partire dalle Facoltà di Medicina, le Strutture Ospedaliere pubbliche e private), nonché gli Ordini dei Medici del Sannio e dell’Irpinia, i Collegi degli Infermieri Professionali, finalizzata, la Conferenza, ad esaminare le procedure, le prospettive, le strategie e i programmi anche di natura finanziaria, nonché le necessità logistiche, umane ed immateriali a supporto della istituzione della Facoltà di Medicina delle Aree interne campane.

La Provincia di Benevento dichiara fin da ora la disponibilità a cooperare per il successo di questo processo».


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