Contrasto al caporalato, taglio del nastro per lo sportello contro lo sfruttamento

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Un presidio di legalità contro lo sfruttamento e il caporalato. A Portomaggiore apre uno sportello che incrocia domanda e offerta, contrastando il lavoro nero e il caporalato, in particolare in agricoltura. Dopo mesi di preparazione, è stato inaugurato ufficialmente, nella mattina di giovedì 30.

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Al taglio del nastro era presente il presidente della Regione Michele de Pascale, insieme agli assessori al Lavoro Giovanni Paglia e all’Agricoltura Alessio Mammi, oltre al prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello. Frutto di un proficuo lavoro di squadra tra istituzioni e organizzazioni, lo sportello, che ha sede al centro Portoinforma di piazza Giuseppe Verdi, è aperto il giovedì mattina e può contare anche sulla presenza di mediatori culturali e linguistici, in grado di interfacciarsi con i lavoratori stranieri.

“Non dobbiamo assolutamente assuefarci all’idea – ha ribadito de Pascale – che nel mondo del lavoro, e in particolare in agricoltura, ci siano sacche di illegalità. Chi ha in mente, in questa terra, di gestire il lavoro in maniera iniqua, disumana e violenta deve sapere che qui ha moltissimi nemici: i sindaci e le sindache, le amministrazioni locali, la società civile, le organizzazioni datoriale e sindacali, le istituzioni dello Stato, le forze dell’ordine. E c’è, in prima fila, la Regione Emilia-Romagna a combattere questa battaglia”.

Anche il segretario Flai-Cgil Dario Alba ha evinziato che “finalmente, con grande soddisfazione si è inaugurato lo sportello, da noi definito ‘anticaporalato’ per l’incrocio domanda-offerta lavoro fatta dal pubblico”. Alba ha espresso soddisfazione “in quanto come organizzazione sindacale siamo stati tra i primi promotori, abbiamo stimolato e pungolato l’assessorato regionale e il prefetto trovando un grande sensibilità nel sindaco di Portomaggiore”.

Alba ha aggiunto che “è un primo e importante passo in avanti nel contrasto all’intermediazione illecita di manodopera che, a oggi si è limitata solo ad atti repressivi senza mai considerare la fondamentale prevenzione. L’apertura dello sportello, non la dobbiamo considerare un punto d’arrivo ma, la partenza di un progetto un po’ più ampio che non deve escludere altre azioni preventive come risolvere il problema abitativo, e soprattutto anche quello dei trasporti di cui gli operai agricoli stranieri sono vittime di sfruttamento, a questo anche grazie alle istituzioni stiamo già lavorando e dando il nostro fattivo e operativo contributo”.

Il sindacalista ha spiegato che “ogni giorno, e purtroppo anche oggi, riceviamo denunce di sfruttamento lavorativo, proprio fatte da vittime di caporalato, motivo che non ci farà arretrare nemmeno di un passo nel nostro impegno al contrasto a questo fenomeno sempre più profondamente radicato nel territorio ferrarese, non solo a Portomaggiore”.

Le origini dello sportello

Tutto inizia ad aprile del 2023: il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica affronta la problematica del caporalato in agricoltura nel comune di Portomaggiore, condividendo la necessità di contrastare il fenomeno e individuare sistemi di finanziamento per garantire ai lavoratori abitazioni e trasporto. Successivamente viene attivata la Rete del lavoro agricolo di qualità, coordinata dalla Direzione provinciale dell’Inps: si comincia a mettere a punto una serie di iniziative per il contrasto al lavoro irregolare, con il coinvolgimento delle istituzioni, delle forze dell’ordine e delle parti sociali. Si individua, tra gli altri, il tema prioritario dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, in particolare in agricoltura. 

L’Agenzia regionale per il Lavoro, dal canto proprio, si rende disponibile a introdurre modifiche alla piattaforma ‘Lavoro per te’, per facilitare l’inserimento di offerte occupazionali nel settore agricolo. Nel frattempo, arriva una richiesta, sia dalle Amministrazioni locali che dalla prefettura, di Inps e delle rappresentanze datoriali e sindacali, di attivare a Portomaggiore uno sportello decentrato del Centro per l’impiego. Si inizia quindi a lavorare in questa direzione, mettendo a punto con il Comune un progetto, poi presentato alla Regione nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo della legalità. Progetto che è stato approvato, consentendo anche di acquisire le risorse per finanziare attività di mediazione linguistica culturale.

A partire dallo scorso mese di ottobre, l’attività ha inizio e viene assicurata l’apertura dello sportello per un giorno alla settimana, con la presenza di un operatore del Centro per l’impiego. Qui si svolge attività di informazione e orientamento dei lavoratori ma, soprattutto, di accompagnamento alla ricerca di un lavoro regolare. Lo sportello garantisce anche informazione e supporto alle aziende per la pubblicazione delle offerte di lavoro sul proprio portale. In queste settimane, sono state inoltre realizzate diverse iniziative per fare conoscere l’opportunità del servizio alle imprese; sono in corso contatti con le comunità straniere, per favorire un ampio accesso al servizio. L’apertura dello sportello è fortemente integrata con le iniziative regionali di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare, e al progetto interregionale di contrasto allo sfruttamento lavorativo e sostegno alle vittime ‘Common Ground’.

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Il ruolo dell’Agenzia regionale per il Lavoro e la mediazione culturale

L’Agenzia regionale per il Lavoro, nel quadro della rete territoriale dei Servizi per l’impiego e delle politiche attive, si impegna a erogare i propri servizi presso gli uffici collocati a Portomaggiore in piazza Giuseppe Verdi 22, il giovedì mattina, con apertura al pubblico dalle 9 alle 13. Gli operatori dell’Agenzia saranno affiancati da mediatori culturali contrattualizzati dal comune di Portomaggiore grazie a un finanziamento appositamente assegnato dalla Regione. Sono stati inoltre realizzati dei volantini in quattro lingue (italiano, inglese, arabo e urdu), che illustrano i diritti che devono essere riconosciuti ai lavoratori del comparto agricolo.



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