“Possiamo guardare al futuro e pensare alla Napoli che sarà”

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“Stanotte abbiamo approvato il bilancio preventivo del triennio 2025-2027. Un passaggio fondamentale per la gestione economica della città. Napoli deve essere molto orgogliosa di quanto fatto. In pochi credevano nella possibilità di evitare il dissesto. E invece, ed è merito di tutti i napoletani, ci siamo riusciti. Un risultato che ci consente di poter programmare, investire, guardare al futuro”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, in un post su Facebook, ha voluto esprimere la sua soddisfazione per l’approvazione del bilancio preventivo 2025-2027, avvenuta nel cuore della notte nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale.

“Siamo riusciti non solo a normalizzare la situazione della città, ma anche a poter pensare alla Napoli che sarà. Abbiamo un bilancio che si approva nei tempi giusti, investimenti in atto e programmati, una visione della città a medio e lungo termine. Questo bilancio segna un ulteriore passo verso questa direzione”, ha aggiunto il primo cittadino partenopeo. 

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L’ok in aula alle 3.46 del mattino

L’approvazione del previsionale per il prossimo triennio è arrivata in aula alle 3.46 con l’astensione di Toti Lange e i voti contrari di Guangi, Savastano, Maresca e Longobardi. 

“L’approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2025-2027 in Consiglio non è una mera formalità, ma rappresenta un passo avanti nel percorso di risanamento finanziario avviato nell’autunno del 2021 con l’insediamento dell’amministrazione Manfredi, introducendo un modello di gestione conforme agli standard europei. Per la prima volta Napoli avrà un bilancio operativo già a febbraio, un segnale di cambiamento rispetto al passato, quando i ritardi nelle approvazioni erano una consuetudine. Il Consiglio comunale, con il suo ruolo di indirizzo e controllo, ha garantito che le risorse disponibili siano allocate in modo coerente con le necessità della città”, ha affermato la presidente del Consiglio comunale di Napoli Enza Amato.

“Dal 2021, il debito complessivo di Napoli è stato ridotto di oltre 1 miliardo di euro, mentre il disavanzo è sceso di 555 milioni. Inoltre, i tempi di pagamento ai fornitori sono stati ridotti da 174 giorni nel 2022 a soli 30 giorni attuali, consentendo alle imprese locali e ai commercianti di contare su un’amministrazione più efficiente. Investimenti significativi sono previsti per migliorare i servizi ai cittadini. Per il verde pubblico e il decoro urbano sono stanziati 8,2 milioni di euro, mentre oltre 51 milioni saranno destinati al welfare, con particolare attenzione ai giovani, alla prevenzione della violenza di genere e alla tutela della salute. Guardando al futuro, non solo puntiamo a consolidare l’equilibrio finanziario, ma anche a investire nel potenziamento del trasporto pubblico, nel miglioramento della viabilità con interventi sulle strade, nella gestione dei rifiuti, nella sicurezza e nella cura del verde urbano. Parallelamente, lavoreremo per potenziare i servizi turistici e attuare politiche abitative che garantiscano una crescita economica duratura e sostenibile”, ha concluso Amato.

Le cifre

L’assessore al bilancio Pierpaolo Baretta ha auspicato che il prossimo bilancio preventivo 2026-2028 venga approvato dal Consiglio comunale entro il 31 dicembre di quest’anno. L’obiettivo è costruire un ciclo di bilancio che preveda una prima manovra di assestamento a marzo e una seconda a luglio, in modo da allinearsi alla successiva sessione di bilancio tra ottobre e dicembre. Il positivo risultato raggiunto, migliorativo rispetto agli obiettivi previsti nel Patto per Napoli, ha consentito – secondo Baretta – all’amministrazione di tenere sotto controllo la gestione finanziaria e di ottenere l’approvazione della Corte dei Conti su un piano di rientro fino alla scadenza del 2032, ultimo anno del predissesto.

Per quanto riguarda le entrate correnti, che ammontano a 1.698.670.668,89 euro, i principali contributi sono: 116 milioni dal Patto per Napoli, 107 milioni dall’addizionale Irpef (in crescita oltre le previsioni del Patto per Napoli), 13,5 milioni dai diritti di imbarco (su cui pende una sentenza del Consiglio di Stato a seguito del ricorso delle compagnie), 16 milioni dalle tariffe a domanda individuale, 204 milioni dall’IMU, 264 milioni dalla Tari (con residui non ancora incassati per 580 milioni), 21,5 milioni dall’imposta di soggiorno e 10,5 milioni da alienazioni. È previsto un nuovo finanziamento BEI da 45 milioni di euro, portando il totale degli investimenti straordinari a 120 milioni. Questi fondi saranno destinati a interventi per il miglioramento della città. In attesa della manovra di assestamento di marzo, le spese correnti previste per il 2025 si aggirano intorno ai 900 milioni di euro.



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