Oltre 200 studenti alla ricerca di virus e batteri per conoscere le malattie tropicali “dimenticate”

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Oggi presso la Camera di Commercio di Verona si è svolto l’evento “Ricercatori in cammino”, uno degli appuntamenti organizzati dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in occasione della Giornata mondiale delle malattie tropicali neglette, che ricorre il 30 gennaio. All’iniziativa hanno aderito oltre 200 studenti di alcuni Istituti di Verona e provincia. Nel pomeriggio i ragazzi hanno percorso un viaggio virtuale in Asia, Africa e Sud America alla ricerca di virus e batteri, accompagnati da medici e ricercatori del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. Sono stati installati anche 14 microscopi.

Luca Mercalli in collegamento parla agli studenti

Ospite della mattinata, Luca Mercalli, il noto divulgatore televisivo e presidente Società Meteorologica Italiana, il quale, dati scientifici alla mano, ha dimostrato che le “condizioni cliniche” del nostro Pianeta rischiano di di peggiorare irreversibilimente a causa del riscaldamento globale. “Se l’Accordo di Parigi non sarà rispettato al più presto – ha sottolineato  – ci aspetta un incremento termico globale fino a 5 gradi entro fine secolo. Incremento che si tradurrà in più ondate di calore africano, desertificazione e siccità, tempeste più frequenti, e un aumento del livello del mare di oltre un metro. Inoltre vi saranno perdite di produzione agricola, danni alle infrastrutture e alle persone e grandi migrazioni. Oltre a una maggiore diffusione di malattie tropicali”. Per invertire la rotta e salvare la salute del globo terrestre, e quindi la nostra, è necessario una terapia d’urto, cioè “il passaggio dalle energie fossili a quelle rinnovabili per ridurre l’immissione di anidride carbonica, una maggior efficienza nell’uso e nel riciclo delle materie prime e ripensare la crescita economica che non può essere considerata infinita in un mondo dalle dimensioni limitate”. Siamo in un’era geologica, l’Antropocene, “in cui attività di quasi otto miliardi di persone rischiano di rendere il nostro pianeta ostile alla vita delle generazioni future. La possibilità di ridurre i danni esiste ancora, ma richiede uno sforzo rapido e imponente”.

il prof. Federico Gobbi

A confermare l’influenza dei cambiamenti climatici sulla nostra salute e sulla migrazione delle malattie tropicali oltre i confini di origine, è stato l’intervento del professor Federico Gobbi, direttore scientifico dell’IRCCS di Negrar e direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dello stesso ospedale. “Lo scorso anno in Italia abbiamo registrato nel nostro Paese il record di infezioni autoctone di dengue, cioè in persone senza una storia recente di viaggi in Paesi tropicali: 213 casi che si sono sommati ai 474 di importazione. Nei prossimi anni assisteremo molto probabilmente a epidemie sempre più importanti di questa patologia tropicale negletta, complice l’innalzamento della temperatura che favorisce la sopravvivenza e la proliferazione della zanzara tigre, vettore della malattia, presente da noi dal 1990. Tuttavia non sono escluse epidemie anche di altre malattie tropicali – ha precisato – insieme alle persone, alle merci, e agli animali viaggiano anche gli insetti che trovano un nuovo habitat proprio grazie a temperature favorevoli”.

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Gli studenti vistano la mostra “Salute dimenticata. Immagini per ricordare le NTD”

Diventa quindi fondamentale potenziare innanzitutto la ricerca. E contemporaneamente la sorveglianza, nei riguardi della quale la popolazione può dare un contributo fondamentale. “Innanzitutto tramite la prevenzione – ha proseguito – e poi rivolgendosi immediatamente al Pronto Soccorso se al ritorno di un viaggio internazionale si avverte febbre o altro malessere. In questo modo si potranno ricevere tempestivamente le cure necessarie e permettere ai sanitari, in presenza di una diagnosi positiva di infezione da virus trasmesso dalla zanzara vettore, di attivare subito l’autorità locale di igiene pubblica evitando così che da un episodio limitato si generi una epidemia estesa.

L’evento è proseguito nel pomeriggio, durante il quale gli studenti hanno indossato i panni dei ricercatori, conoscendo da vicono e tramite le indormazioni fornite dall’équipe del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali i patogeni che provocano molte malattie tropicali, tra cui la malaria. “Credo che per i ragazzi sia stata una bella opportunità per conoscere meglio la professione del ricercatore in campo medico, nell’eventualità che volessero

intraprendere questa strada – ha detto il prof. Gobbi – L’iniziativa ha anche un risvolto educativo, rafforzanzo la consapevolezza che investire risorse umane ed economiche nella ricerca su patologie apparentemente lontane da noi sia non solo un imperativo etico – ogni persona ha diritto alla salute – ma anche un vantaggio per l’intera comunità mondiale”. “Ricercatori in cammino” ha visto anche l’allestimento della mostra “Salute dimenticata. Immagini per ricordare le NTD”, gentilmente concessa da Pintre-Associazione Percorsi Intrecciati Onlus.

Verona celebra la Giornata mondiale delle malattie tropicali neglette illuminando di magenta Palazzo Barbieri, sede dell’Amministrazione comunale. Un’inziativa voluta dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria



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