Oltre 7 miliardi di dividendi cumulativi nel triennio 2025- 2027, il 30% in più rispetto al precedente piano, una crescita degli utili tra l’8 e il 10%, con una generazione di cassa superiore agli 11 miliardi netti cumulativi e un aumento del dividendo per azioni ad oltre il 10%. Sono questi gli elementi più significati nel nuovo piano strategico Lifetime Partner 27: Driving Excellence presentato dal ceo di Generali, Philippe Donnet alle Procuratie Vecchie di Venezia il 30 gennaio.
Riacquisto di azioni per 1,5 miliardi di euro
« Generali ha raggiunto e superato con successo gli obiettivi finanziari del nostro piano ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’ pur in un complesso contesto a livello globale. Intendiamo ora accelerare il perseguimento dell’eccellenza con l’obiettivo di guidare un’ulteriore crescita degli utili e della generazione di cassa, puntando alla crescita a doppia cifra del dividendo per azione che porti, nell’arco del piano, a oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi, cui si aggiunge l’impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro nel riacquisto di azioni proprie, compreso il piano di buyback da 500 milioni di euro che abbiamo presentato oggi e che avvieremo nel corso del 2025», ha dichiarato Donnet.
Altri 1,5 miliardi per l’m&a
In totale, nell’arco di piano, oltre 3 miliardi sono destinati a piani di riacquisto di azioni proprie ed altre modalità di allocazione del capitale, come l’m&a. Il gruppo si impegna in particolare a realizzare, annualmente, un piano di riacquisto di azioni proprie pari ad almeno 500 milioni, con l’importo da valutare all’inizio di ogni anno. Sia parte già nel 2025, con un piano autorizzato per 500 milioni che dovrà però essere approvato dai soci e dalle autorità competenti. «Il gruppo valuterà le opportunità di m&a con un approccio rigoroso e disciplinato, confrontando inoltre ogni potenziale operazione con i piani di riacquisto di azioni proprie», hanno dichiarato da Generali, con a disposizione altri 1,5 miliardi complessivi. Mentre l’allocazione interna di capitale a supporto della crescita del business e di iniziative strategiche è attesa tra 0,5 e 0,7 miliardi. Dunque, 500-700 milioni per gli investimenti nella macchina operativa del Leone.
Dopo Natixis ancora crescita nell’asset management
Nell’asset management Generali continuerà ad ampliare e diversificare le proprie competenze di investimento, concentrandosi nei mercati privati e nei real asset, e potenzierà la propria capacità di distribuzione e il servizio clienti, rafforzando la presenza nei mercati principali, si legge ancora nel piano dove si ricorda il protocollo firmato lo scorso 21 gennaio con la banca francese Bpce. Il memorandum of understanding prevede la creazione di una joint venture tra le rispettive attività di gestione patrimoniale, Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers, con oltre 1.900 miliardi di asset in gestione, prima in Europa per ricavi. «Un’opportunità unica e trasformativa per accelerare il percorso strategico del business», hanno sottolineato dalla compagnia ma che, come noto, è avversa ai grandi azionisti privati di Generali, Francesco Gaetano Caltagirone (azionista con il 6,9%) Delfin della famiglia Del Vecchio (9,9%) con i tre consiglieri di minoranza che nel cda del 29 gennaio hanno ribadito contrarietà al piano astenendosi dal voto.
La nuova battaglia a Trieste
Oggi « Generali è più forte che mai», ha dichiarato il Donnet, definendo il piano «molto ambizioso», rifiutandosi di commentare gli eventuali effetti sul deal con Natixis in seguito all’ops lanciata da Mps su Mediobanca. Piazzetta Cuccia ha il 13% di Generali e si prepara a presentare una propria lista di maggioranza per il rinnovo della governance nell’assemblea dell’8 maggio, con Donnet e il presidente Andrea Sironi che hanno dato la loro disponibilità per un altro mandato. Dall’altra parte ci sono Caltagirone e Delfin, grandi azionisti privati a Siena, oltre che di Mediobanca, che da tempo chiedono discontinuità per Generali. Con l’ingegnere romano che starebbe concretamente valutando la presentazione di una propria lista con un ceo alternativo a Donnet. A chi gli ha chiesto commenti al nuovo piano anche in vista dell’assemblea dei soci il ceo di Generali ha chiosato: «Siamo fiduciosi e preparati».
Le prime reazioni degli analisti
Arrivano le prime reazioni degli analisti finanziari che seguono il titolo Generali. «Il nuovo piano ci ha stupiti positivamente, includendo target più ambiziosi di quanto anticipato», commentano a caldo da Jefferies che conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 28,5 euro sul Leone. Nel dettaglio, la crescita dell’eps attesa tra l’8% e il 10% si confronta con il tasso composto medio annuo del +7,8% previsto da Jefferies e con il +8,8% del consenso. «Il piano 2025-2027 si caratterizza per target in linea/leggermente migliori delle attese», scrivono invece gli analisti di Equita che conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 26,5 euro. A Piazza Affari, dopo il suono della campanella, il titolo si apprezza leggermente salendo dello 0,33% a 30,17 euro dai 30,07 euro della chiusura di mercoledì 29 gennaio. (riproduzione riservata)
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