“Subbyx è la nostra seconda startup“, esordisce Filippo Rocca, CEO e fondatore dell’azienda all’evento di presentazione ufficiale alla stampa “e nasce con una missione chiara: portare la flessibilità degli abbonamenti digitali nel mondo dei dispositivi fisici“. L’obiettivo è chiaro: offrire ai consumatori una modalità di accesso semplificata a smartphone, PC, smartwatch e piccoli elettrodomestici, senza doverli acquistare.
Nel solo 2024, Subbyx ha raggiunto traguardi significativi: 1 milione di fatturato, 2,5 milioni di ricavi ricorrenti annuali (ARR) e oltre 7.500 abbonamenti attivi, con un terzo di questi dedicati a dispositivi ricondizionati.
La fine del concetto di proprietà
“La proprietà sta diventando un vincolo, soprattutto per i beni durevoli“, spiega Rocca. Con Subbyx, i clienti possono accedere a dispositivi tecnologici tramite abbonamenti mensili, decidendo ogni mese se mantenerli, aggiornarli o restituirli. “Proprio come accade con Netflix, l’utente può decidere in totale libertà cosa fare“.
Questo modello flessibile è un’alternativa al classico finanziamento o noleggio operativo. Grazie a due tipologie di abbonamento, Johnnyx e Teddyx, l’utente può scegliere tra avere sempre il dispositivo più recente mantenendo fissa la rata o vederla diminuire nel tempo, man mano che il device si deprezza
Da Subbyx un modello sostenibile: il valore dei dispositivi usati
La promozione della circolarità è uno dei pilastri di Subbyx. “Oggi, circa un terzo dei device che proponiamo ai nostri clienti è usato“, afferma Rocca. “Questo non è solo un trend che cavalchiamo, ma un valore che abbiamo integrato nel nostro modello di business.”
Attraverso l’offerta di dispositivi Preloved, perfettamente testati e igienizzati, Subbyx riesce a ridurre gli sprechi e a prolungare la vita dei prodotti. “Siamo convinti che il ricondizionamento sia essenziale per svincolarsi dagli eccessi dell’economia lineare e per offrire un’alternativa sostenibile al consumismo di massa”
Crescita e investimenti: il supporto di Azimut
A gennaio 2025, Subbyx ha concluso con successo un seed round, raccogliendo 20 milioni di euro. L’investimento è stato guidato da Azimut Venture Capital Digitech Europe, con la partecipazione di FNDX, specializzata in operazioni M&A e advisory strategico. Questo capitale permetterà all’azienda di potenziare la propria piattaforma tecnologica e consolidare la sua presenza sul mercato.
“La chiusura di questo importante round e il supporto di investitori di rilievo come Azimut confermano la validità del nostro progetto e il potenziale del nostro modello di business,” afferma Rocca. “Nel 2025, puntiamo a rafforzare le partnership B2B e retail e a diventare leader nel mercato della subscription economy in Italia“.
Un business costruito su solide partnership
Un elemento chiave della strategia di Subbyx è rappresentato dalle partnership con importanti retailer come Euronics, Expert e Garmin. “Questi accordi ci permettono di crescere organicamente, senza investire massicciamente in campagne di marketing“, spiega Rocca. Attualmente, Subbyx conta circa 150 punti vendita abilitati alla sottoscrizione degli abbonamenti e punta a raggiungere 450 entro la fine del 2025
Inoltre, Subbyx collabora con più di 120 aziende che hanno deciso di adottare la sua formula per le dotazioni tecnologiche dei propri dipendenti, superando il concetto tradizionale di leasing.
Innovazione tecnologica e piattaforma proprietaria
Subbyx si distingue anche per la sua tecnologia avanzata. Tramite il Subbyx Match, un algoritmo proprietario basato sull’intelligenza artificiale, l’azienda riesce a proporre agli utenti soluzioni personalizzate in base alle loro esigenze e al loro budget.
“Più della metà del nostro team è dedicata allo sviluppo del prodotto“, afferma Rocca. L’azienda è passata da 12 dipendenti a inizio 2024 a oltre 40 a gennaio 2025, e punta a raggiungere i 60 entro la fine dell’anno
Subbyx non è solo un’azienda tecnologica, ma una realtà che sta ridefinendo il modo in cui le persone accedono alla tecnologia. Grazie a un modello di business basato sulla flessibilità e la sostenibilità, l’azienda rappresenta un vero game changer nel panorama della subscription economy. “Non ci limitiamo a offrire dispositivi,” dichiara Rocca, “ma costruiamo un ecosistema in cui l’utente può gestire i propri abbonamenti in modo semplice e senza sorprese.”
Subbyx non è solo un’azienda tecnologica, ma una realtà che sta ridefinendo il modo in cui le persone accedono alla tecnologia. Grazie a un modello di business basato sulla flessibilità e la sostenibilità, l’azienda rappresenta un vero game changer nel panorama della subscription economy. “Non ci limitiamo a offrire dispositivi,” osserva Rocca, “ma costruiamo un ecosistema in cui l’utente può gestire i propri abbonamenti in modo semplice e senza sorprese.“
La logica del debt play alla base del progetto
Ma l’innovazione di Subbyx non riguarda soltanto la modalità di accesso e fruizione ai dispositivi, ma si estende anche al modello finanziario su cui si basa. “Operiamo con una logica di debt play, che ci consente di acquisire i dispositivi e renderli disponibili agli utenti con un canone mensile – spiega Rocca – il che ci permette di gestire il parco prodotti, proponendo sia dispositivi nuovi sia ricondizionati, proprio nell’ottica di ottimizzazione del capitale investito”.
Più punti vendita coinvolti. Come funziona?
Fondamentale nel progetto Subbyx è la collaborazione che la startup è riuscita a instaurare con retailer di primo piano. Attualmente il servizio è disponibile in circa 80 punti vendita, distribuiti tra il Nord e il Centro Italia, ma il piano di espansione prevede di raggiungere 270 negozi nei prossimi mesi.
“Stiamo lavorando all’integrazione della nostra tecnologia con i loro sistemi per rendere il processo di abbonamento ancora più fluido“, annuncia Rocca.
Il modello Subbyx funziona con un sistema digitale che semplifica al massimo la sottoscrizione: il cliente, direttamente in negozio, riceve un link via WhatsApp e può completare l’intero processo sul proprio smartphone, caricando il documento d’identità e selezionando il metodo di pagamento preferito. Una volta completata la verifica, il dispositivo viene consegnato immediatamente, senza le lungaggini tipiche dei finanziamenti tradizionali. Tempo medio alla cassa – assicura Rocca – di pochi minuti, ben meno rispetto a quanto richiesto da un classico finanziamento.
Oltre il punto vendita: Subbyx guarda all’online
Se fino a oggi Subbyx si è concentrata prevalentemente sul canale fisico, il futuro dell’azienda guarda con sempre maggiore attenzione anche all’e-commerce. “Stiamo lavorando con alcuni partner per integrare il nostro modello direttamente nei loro siti web, con un sistema plug-in che permetterà agli utenti di scegliere l’abbonamento direttamente al checkout“, spiega Rocca. Un passaggio, questo, che sarà veramente fondamentale per scalare il business e intercettare una platea sempre più ampia di consumatori.
Circolarità e nuova vita (e valore) dell’usato ricondizionato. Anche nel B2B
Nuovo, ma anche tanto usato, come accennato sopra. Un’offerta di prodotti ricondizionati per la quale Subbyx si appoggia a diversi partner “riparatori”: “Collaboriamo con diversi partner specializzati per garantire che i prodotti ricondizionati siano perfettamente funzionanti e sicuri – assicura il CEO di Subbyx -. Il processo di ricondizionamento segue rigidi standard qualitativi, assicurando ai clienti un’esperienza d’uso del tutto paragonabile a quella di un dispositivo nuovo.
Attualmente anche le aziende stanno iniziando a cogliere le opportunità offerte dal modello Subbyx: con alcune realtà che hanno scelto di affidarsi alla startup per la gestione della dotazione tecnologica dei propri dipendenti, evitando l’acquisto diretto di asset e beneficiando di una gestione più flessibile e scalabile.
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