Evento Storico o frutto del cambiamento climatico? Gelo alle porte

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L’inverno si sta risvegliando e lo sta facendo nel modo più spettacolare possibile. A partire dai primi giorni di febbraio, il gelo conquisterà l’Europa dell’Est con temperature glaciali e nevicate abbondanti su gran parte del continente orientale. Il freddo arriverà dalla Siberia, attraverserà la Russia e scivolerà verso sud-ovest, investendo prima i Balcani e la Grecia, poi spingendosi fino alla Turchia. Le mappe mostrano scenari quasi da manuale per gli amanti della neve, con tempeste che potrebbero imbiancare anche città solitamente meno avvezze a questo tipo di fenomeni.




E l’Italia? La domanda sorge spontanea perché, quando una colata gelida di tale portata si mette in movimento, gli effetti possono risultare imprevedibili. Dopo il 5/6 febbraio, anche Bari e il Centro-Sud potrebbero essere investiti da questa massa d’aria gelida, con neve che potrebbe scendere fin sulle coste e in pianura. La configurazione è delicata e gli aggiornamenti modellistici continuano a fornire scenari in evoluzione, con una tendenza che potrebbe addirittura portare il gelo a colpire un’area ancora più ampia dello Stivale.

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Il gelo avanza: l’Europa orientale già sotto attacco


Non si tratta di un episodio isolato, ma di un’ondata di gelo che sta mettendo sotto scacco l’intera Europa orientale. Dalla Polonia alla Romania, fino ai Balcani, si prevedono accumuli nevosi eccezionali, con temperature che potrebbero scendere abbondantemente sotto lo zero. Anche Grecia e Turchia saranno protagoniste di nevicate intense, che potrebbero assumere carattere di tempesta soprattutto nelle aree interne e nelle regioni montuose.


Ma il dettaglio più interessante è che questa massa d’aria gelida non si limiterà a rimanere confinata a est, bensì tenterà di spostarsi sempre più verso ovest, puntando con decisione verso il Mediterraneo centrale. 


Questo potrebbe significare un coinvolgimento diretto dell’Italia, con effetti che si farebbero sentire in modo particolarmente marcato sulle regioni adriatiche e meridionali. L’aria fredda, infatti, scorrerebbe rapidamente lungo il bordo orientale dell’anticiclone atlantico, trovando la strada spianata per un’irruzione sul nostro Paese.

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Italia nel mirino: primi segnali di neve anche in pianura?


Se fino a pochi giorni fa le possibilità di una fase fredda e nevosa sembravano limitate, ora le ultime emissioni modellistiche stanno cambiando completamente il quadro. Alcuni modelli, in particolare GFS ed ECMWF, iniziano a vedere un’interazione più netta tra l’aria fredda in arrivo e il Mediterraneo, con un possibile richiamo di umidità in grado di alimentare precipitazioni nevose anche a quote bassissime.


Le aree più a rischio di imbiancarsi sarebbero, ancora una volta, quelle del versante adriatico: Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Campania interna, con possibilità di accumuli anche significativi. Ma attenzione, perché l’aria gelida potrebbe arrivare in maniera più estesa del previsto, coinvolgendo anche il Nord Italia, con possibili nevicate tra Emilia-Romagna e basso Piemonte.


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Un febbraio all’insegna del gelo?


Ciò che rende questa evoluzione particolarmente interessante è la possibilità che il freddo non si limiti a una breve irruzione, ma che possa insediarsi sul Mediterraneo per più giorni. Se così fosse, potremmo trovarci di fronte a un febbraio molto più rigido della media, con reiterate occasioni per nuove nevicate e temperature sotto lo zero anche nelle ore diurne.


Non è ancora possibile dire con certezza se l’Italia verrà colpita da un evento paragonabile ai grandi inverni del passato, ma alcuni segnali vanno in quella direzione. Nel 2012, ad esempio, una dinamica simile portò nevicate storiche a Roma, Napoli e in Puglia, mentre nel 1956 il freddo si impadronì del Mediterraneo per settimane. Certo, il contesto climatico attuale è diverso, ma l’ipotesi di un’ondata di gelo duratura non è affatto da escludere.


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Evento storico o cambiamento climatico?


Il fatto che una massa d’aria gelida così intensa possa spingersi fin sulle coste del Sud Italia apre anche una riflessione su quanto il cambiamento climatico stia alterando i classici schemi atmosferici. Negli ultimi anni abbiamo assistito a episodi meteo sempre più estremi, con ondate di caldo anomale seguite da irruzioni gelide improvvise. Questo febbraio potrebbe essere l’ennesima dimostrazione di come il clima stia diventando sempre più imprevedibile, con sbalzi termici improvvisi e fenomeni atmosferici violenti.


 


Nei prossimi aggiornamenti sarà fondamentale capire quanto riuscirà a spingersi verso ovest il nucleo gelido e quanto inciderà sulla circolazione mediterranea. Se il freddo riuscisse ad agganciare una perturbazione atlantica, potremmo assistere a nevicate diffuse anche al Nord e sul versante tirrenico. Se invece la discesa fredda rimanesse più “secca”, allora sarebbero le regioni adriatiche a vedere gli effetti maggiori, con neve fino in pianura.

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Quel che è certo è che i prossimi giorni saranno decisivi per delineare meglio la traiettoria dell’ondata di gelo e il coinvolgimento dell’Italia. Gli amanti della neve incrociano le dita, mentre gli esperti monitorano con attenzione ogni nuova emissione dei modelli. Sarà un evento storico o un’illusione meteorologica? Lo scopriremo molto presto.


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