Un rapporto di revisione legale e contabile di Deloitte risalente a maggio 2024 ha evidenziato presunte irregolarità finanziarie per circa 81,6 milioni di euro, sollevando dubbi sulla gestione dei fondi aziendali di Pro-Gest, gruppo cartario trevigiano entrato l’anno scorso in default su 450 milioni di euro di bond, di cui 200 milioni garantiti sottoscritti dal colosso statunitense Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez), che questo mese ha avuto accesso alla composizione negoziata della crisi affidata all’esperto indipendente Giampaolo Provaggi (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive Bloomberg, precisando che secondo il documento, mai formalmente adottato dal consiglio di amministrazione, alcune risorse finanziarie della società sarebbero state utilizzate per spese non aziendali, tra cui l’acquisto di uno yacht Ferretti Custom Line 94 per 1,4 milioni di euro, prestiti senza interessi (alcuni dei quali non rimborsati) a membri e “stretti alleati” della famiglia Zago, proprietaria del gruppo di Istrana (Treviso), e finanziamenti a imprese separate dal gruppo, come un’azienda veneta produttrice di prosecco e una società di catering locale. Inoltre, Deloitte ha identificato sedici transazioni che avrebbero violato i covenants finanziari legati al debito di Carlyle e ventinove episodi di presunto utilizzo improprio della liquidità aziendale. Tra questi, figurano 12,5 milioni di euro trasferiti ad AMG, una società immobiliare controllata dalla famiglia Zago, e spese per il noleggio di aerei privati e la manutenzione dello yacht, per un totale di circa 530mila euro tra il 2021 e il 2024.
Dopo che il presidente Angelo Rodolfi ha liquidato le affermazioni di Bloomberg definendole “scorrette e false”, l’azienda ha ribadito “la correttezza dei bilanci approvati e diffida dal diffondere informazioni non corrispondenti al vero, che possono causare grave ed irreparabile danno. L’azienda si attiverà nelle competenti sedi per proteggere la propria reputazione, i propri interessi e quelli di tutti gli stakeholder e con riserva di ogni diritto”, secondo quanto riportato da ilNordEst.
Pro-Gest è entrato in default il 15 giugno scorso, quando non sono stati pagati gli interessi su un prestito obbligazionario senior di 250 milioni con scadenza 2024 e tasso del 3,25%, emissione che non è stata poi rimborsata il 15 dicembre scorso (si veda qui il comunicato stampa di allora). Gli altri bond, tutti con scadenza dicembre 2025, sono stati emessi nel 2020 e nel 2021 (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca) dalle controllate Cartitalia (75 milioni), Cartiere Villa Lagarina (90 milioni) e Tolentino (35 milioni) e lo stop alla corresponsione dei loro interessi è scattato lo scorso 30 giugno.
Il principale creditore è quindi Carlyle, assistito da Rothschild, Milbank e dallo studio PedersoliGattai, che detiene i 200 milioni di euro di titoli garantiti delle tre controllate (si veda altro articolo di BeBeez), mentre i 250 milioni non garantiti dell’emissione appena scaduta sono in mano a DWS Invest, Cheyne Capital (si veda qui Bloomberg), I Shares Plc, Multi Manager Access, Jp Morgan e Mediolanum.
Il finanziamento di 200 milioni, avvenuto nel 2020, sembrava inizialmente un investimento sicuro per Carlyle, grazie all’impennata della domanda di imballaggi di carta durante la pandemia e all’offerta di asset di alta qualità in garanzia. Quel contratto ha dunque permesso al fondo Carlyle Credit Opportunities di posizionarsi in pole position per il rimborso, davanti agli obbligazionisti che hanno sottoscritto il debito senior di 250 milioni.
La tensione finanziaria crescente attraverso la violazione degli impegni finanziari ha indotto Carlyle circa un anno fa a chiedere, e ottenere, l’ingresso nel consiglio di Pro-Gest degli amministratori indipendenti Domenico Livio Trombone (presidente) e Massimo Lucchini e ad affidare a Deloitte un’analisi forense delle finanze del gruppo e delle transazioni con parti correlate. Tuttavia, dopo la presentazione del rapporto, la società ha visto le dimissioni improvvise prima del chief restructuring officer Sergio Iasi a meno di sei mesi dal suo ingresso (si veda altro articolo di BeBeez) – incarico poi affidato a Rodolfi (si veda altro articolo di BeBeez) – e poi verso fine ottobre sia di Trombone che di Lucchini (si veda altro articolo di BeBeez). Da novembre il nuovo board è composto da Rodolfi (presidente), Fabio Trabucchi (come Rodolfi, co-fondatore e partner di 3XCapital), Francesco Zago (ceo) e Valentina Zago.
Mentre proseguono le trattative per una ristrutturazione del debito con Carlyle e con gli obbligazionisti non garantiti, quasi due settimane fa Pro-Gest ha presentato un piano che prevede l’estensione delle scadenze finanziarie, la vendita di alcuni asset e la riduzione dei costi di affitto. Inoltre, l’azienda si è impegnata a recuperare i fondi trasferiti ad AMG (si veda qui il comunicato stampa di allora). Grazie alla procedura di composizione negoziata, la società è temporaneamente protetta dalle azioni dei creditori per un periodo che può estendersi fino a un anno.
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