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Acquistare una casa è diventato un miraggio per oltre 10 milioni di famiglie italiane con un reddito fino a 24 mila euro. Una vera e propria emergenza nazionale, che necessita un costruttivo confronto su un Piano Casa strutturale e inclusivo. Lo conferma l’ultimo Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni 2025 dell’Ance, che evidenzia come grandi città come Milano, Roma e Napoli siano ormai fuori portata per molti nuclei familiari. Secondo l’ufficio studi dell’Ance, il costo del mutuo può assorbire metà del reddito familiare, arrivando a oltre i due terzi per il 20% delle famiglie meno abbienti. Lo scenario non migliora per chi vive in affitto, dove i canoni raggiungono cifre simili in proporzione al reddito.

Il Piano Casa secondo Ance e Confindustria

Per affrontare questa emergenza abitativa, Ance e Confindustria propongono un Piano Casa strutturato su tre pilastri:

  • semplificazioni urbanistiche e amministrative;
  • incentivi fiscali;
  • strumenti finanziari di garanzia per favorire investimenti privati.

Le difficoltà di accesso alla casa – spiega Federica Brancaccio, presidente dell’Ance – non solo compromettono il benessere delle famiglie, ma limitano anche la mobilità lavorativa e le prospettive di sviluppo economico del Paese”. La casa, infatti, è considerata un elemento chiave per garantire stabilità e opportunità, specialmente per le categorie più fragili, come studenti e giovani lavoratori.

Secondo l’Ance, circa il 54% della spesa per interventi Pnrr (pari a 32 miliardi di euro) riguarda il settore delle costruzioni, ma molti progetti erano già previsti prima del piano. Gli investimenti Pnrr sono destinati a toccare quota 54 miliardi entro il 2026, un traguardo ambizioso che, secondo il vicepresidente dell’Ance Paolo Petrucco, sta trasformando i processi decisionali e operativi, aumentando trasparenza e responsabilizzazione. “Il nuovo approccio basato sulle performance sta migliorando l’efficienza nell’uso dei fondi europei”, ha dichiarato Petrucco.

La presidente Brancaccio sottolinea la necessità di pianificare oltre il Pnrr, puntando su interventi ordinari per affrontare le grandi sfide del Paese: l’emergenza abitativa e la messa in sicurezza del territorio.

Il Piano Nazionale Casa secondo Federcostruzioni

Federcostruzioni, la Federazione di Confindustria, sottolinea l’urgenza di una strategia abitativa efficace e strutturata. “Il Piano Casa auspicato dai presidenti di Confindustria e Ance non è più rinviabile”, si legge in una nota della federazione. Il Piano Nazionale Casa, presentato a dicembre 2024 dall’Ance, si fonda su quattro leve principali: urbanistica, sinergia pubblico-privato, leva finanziaria-fiscale e una nuova governance statale con fondi stabili.

Federcostruzioni evidenzia che nel 2022 il 10,6% della popolazione dell’UE viveva in una famiglia in cui il costo totale dell’alloggio rappresentava più del 40% del reddito disponibile. La fascia più colpita è quella dei giovani della classe media e bassa che non possono permettersi di acquistare una casa e subiscono affitti molto alti.

Edilizia pubblica e affitti: Confedilizia chiede più garanzie e incentivi

Confedilizia esprime apprezzamento per il piano di edilizia residenziale pubblica previsto dalla Legge di Bilancio, evidenziando l’importanza dello stanziamento di 1,3 miliardi per la riqualificazione delle case popolari. Il presidente Giorgio Spaziani Testa sottolinea come la misura rappresenti una risposta concreta al problema delle 80.000 abitazioni non utilizzate e inutilizzabili, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori fondi grazie al PNRR. Tuttavia, Confedilizia richiama l’attenzione anche sulla necessità di intervenire sul mercato degli affitti privati, introducendo nuove garanzie e incentivi fiscali per i proprietari.

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Il ruolo dell’ANCI e del Governo

Sara Funaro, sindaca di Firenze e delegata alle Politiche abitative di ANCI, ha dichiarato: “Salutiamo con favore l’accoglimento da parte del ministro Salvini di incontrare l’ANCI per affrontare le urgenze abitative. Dobbiamo garantire il finanziamento del recupero degli immobili per i lavoratori e le famiglie meno abbienti”.

Anche il sottosegretario Tullio Ferrante ha sottolineato l’importanza di un piano strutturale: “Il tema della casa è al centro dell’agenda di Governo. Con il dl Salva Casa abbiamo avviato un percorso di semplificazione e recupero edilizio. Ora avanti con il Piano Casa Italia e la riforma del Testo Unico dell’edilizia”.



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