È arrivato il 28° regime legale in Ue. Obiettivo, rendere le imprese più competitive e semplificare le varie normative nazionali puntando a «ridurre i costi dei fallimenti, incluso ogni aspetto rilevante delle normative sulle imprese, sull’insolvenza, sul lavoro e sulla tassazione», spiega il documento europeo. Novità che è contenuta all’interno della nuova Bussola europea sulla competitività, presentata il 29 gennaio dalla Commissione Ue, che cerca di rendere operativo il rapporto Draghi che a sua volta individuava tre aree di intervento:
- colmare il divario di innovazione,
- sviluppare una strategia comune di decarbonizzazione,
- competitività e aumentare la sicurezza per ridurre le dipendenze eccessive.
L’innovazione passa per il 28° regime Ue, più stanziamenti e l’IA
In chiave competitività la Commissione ha proposto questo nuovo 28° regime, secondo il quale, su base volontaria le imprese innovative potranno aderire e crescere senza doversi barcamenare tra 27 diversi regimi legali dei paesi dell’Unione europea. L’esigenza nasce dal fatto che attualmente «le nostre imprese innovative se vogliono ingrandirsi si confrontano con 27 diversi requisiti regolamentari del mercato unico. Per questo gli offriremo la possibilità del cosiddetto 28º regime, un regime semplice e unico, un insieme di regole in tutta l’Unione», ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
Inoltre, la Commissione collaborerà con la BEI e gli investitori privati per implementare un programma di investimento, TechEU, che avrà l’obiettivo di iniziare a colmare il divario finanziario con gli altri paesi come gli Usa e la Cina, oltre che rafforzare la capacità industriale dell’Europa e far crescere le aziende che investono «in tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, la tecnologia pulita, le materie prime critiche, l’accumulo di energia, l’informatica quantistica, i semiconduttori, le scienze della vita e la neurotecnologia».
Infine ci sarà l’Europea Research Act che ha l’obiettivo di rafforzare gli investimenti in R&S e portare la spesa al 3% del Pil.
Apply AI: più intelligenza artificiale nei settori strategici
Un altro obiettivo per rendere le imprese Ue più competitive è integrare l’intelligenza artificiale nei settori strategici in cui l’Europa è stata tradizionalmente forte. Questo con l’obiettivo di mantenere il vantaggio competitivo. «Oggi, solo una quota limitata di aziende dell’Ue adotta tecnologie digitali, ad esempio solo il 13% per l’IA», sottolinea il report. La strategia Apply AI punta dunque a promuovere nuovi usi industriali dell’IA in settori quali la produzione, l’automotive, l’energia, la robotica, la farmaceutica e l’aeronautica, i servizi finanziari, nonché a migliorare i servizi pubblici, come ad esempio l’assistenza sanitaria e la giustizia».
Decarbonizzazione, competizione e sicurezza
Gli altri due punti della bussola sono la decarbonizzazione, competizione e la sicurezza. Lato decarbonizzazione e competizione l’Ue propone un nuovo approccio con “The Compass” che persegue due obiettivi.
- Il primo punta a identificare i cambiamenti politici necessari affinché l’Europa passi a una marcia superiore.
- Il secondo vuole invece sviluppare nuovi modi di lavorare insieme per aumentare la velocità e la qualità del processo decisionale, semplificare «le nostre regole e superare la frammentazione», si legge dal documento. Inoltre, dato che molte leve chiave, «dalla tassazione ai mercati del lavoro alle politiche industriali, sono in gran parte o in parte nelle mani dei governi dell’Ue, riforme e investimenti nazionali coordinati saranno una componente chiave di questa strategia complessiva».
Bollette meno care
L’altro punto è il green. Il progetto The Compass, in questo ambito, ha l’obiettivo di identificare i prezzi elevati e volatili dell’energia e definire aree di intervento per facilitare l’accesso a energia pulita e conveniente.
Il prossimo Clean Industrial Deal definirà un approccio alla decarbonizzazione basato sulla competitività, volto a garantire che l’Ue. Entrando nel dettaglio:
- l’Affordable Energy Action Plan contribuirà ad abbassare i prezzi e i costi dell’energia,
- l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act estenderà invece i permessi ai settori in transizione.
Inoltre, Compass prevede anche dei piani d’azione ad hoc per i settori ad alta intensità energetica, come l’acciaio, i metalli e i prodotti chimici, settori che sono la spina dorsale del sistema manifatturiero europeo, ma anche i più vulnerabili in questa fase di transizione.
Sicurezza e meno dipendenza da potenze straniere
La sicurezza passa dalla diversificazione e dalla riduzione delle dipendenze da parte terze. Per centrare l’obiettivo la Commissione punta a siglare altre partnership efficaci. Al momento, sottolinea il report, l’Ue ha già la rete di accordi commerciali più ampia e in più rapida crescita al mondo: «copre 76 paesi che rappresentano quasi la metà del commercio dell’Ue». Per continuare a diversificare e rafforzare le nostre catene di fornitura, è dunque necessario dare il via «ad una nuova gamma di partnership per il commercio e gli investimenti puliti per aiutare a garantire la fornitura di materie prime, energia pulita, carburanti per trasporti sostenibili e tecnologie pulite da tutto il mondo». Inoltre, la Commissione vuole anche rivedere le norme in materia di appalti pubblici per introdurre una preferenza europea negli appalti pubblici per i settori e le tecnologie critici.
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