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“Ronde per la ricreazione, videosorveglianza e ispezioni a sorpresa dei Carabinieri”: polemica per la circolare della scuola a Manerbio

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Ronde organizzate, porte chiuse, uso dei bagni vietato, videosorveglianza, Carabinieri a sorpresa e segnalazioni anonime. Non sono le regole di una caserma, ma quelle stabilite per la ricreazione da Paola Bonazzoli, la dirigente dell’istituto “Pascal Mazzolari” di Manerbio, in provincia di Brescia. Il 14 gennaio scorso, infatti, la preside ha firmato la circolare 274 avente come oggetto: provvedimenti straordinari per lo svolgimento della pausa didattica. Decisioni che Bonazzoli spiega nella comunicazione di aver dovuto prendere “a seguito di diversi episodi spiacevoli che continuano a verificarsi nel plesso”. Non solo. La dirigente sottolinea di essere arrivata a tali scelte dopo aver udito gli studenti, i docenti ed il Consiglio d’Istituto. Iniziative che, tuttavia, stanno facendo discutere e che vengono contestate dal Sindacato di Base che in queste ore ha inviato una lettera di diffida alla professoressa Bonazzoli.

La circolare d’altro canto non lascia spazio ad interpretazioni: la preside ha deciso che le classi del biennio svolgano l’intervallo nelle aule nei giorni dispari mentre il triennio nei giorni pari. Detto ciò: “La porta rimarrà chiusa e per l’intera pausa nessuno sarà autorizzato ad uscire; (no bar e no distributori) l’uso dei bagni non potrà avvenire in quella pausa. Gli studenti si potranno organizzare per tempo con prenotazioni della merenda o portandola da casa”. Nella nota di Bonazzoli sono esplicitate le parole “ronde organizzate”. La preside spiega: “Al fine di sensibilizzare gli studenti sull’importanza del rispetto delle regole, si prevederanno delle ronde da parte degli studenti delle classi quinte (peer educator, rappresentanti di classe e volontari) che avranno anche modo di maturare un credito. Gli studenti, con un atteggiamento educativo e collaborativo, saranno, assieme ai docenti, garanti dello svolgimento della pausa in un clima disteso e collaborativo”. Ma non solo. “Verrà apposta – continua la circolare – una cassetta della posta (donata dalla Provincia) vicino ai distributori delle bevande con lo spirito di raccogliere segnalazioni anonime circa lo svolgersi della routine scolastica”. Si citano poi “installazione di dispositivi di video – sorveglianza nei termini e nei luoghi possibili”. E per finire la preside ricorre pure alle forze dell’ordine: sotto il capitolo “Interventi di sensibilizzazione a largo spettro” si spiega che arriveranno “esperti e istituzioni prevedendo anche ispezioni dei Carabinieri a sorpresa”.

Parole che l’Usb ha fortemente criticato parlando di “delazioni”. Oggi, inoltre, il sindacato è intervenuto con un comunicato invitando la preside a ritirare la circolare. “È inaccettabile – sottolinea l’Usb – il modello educativo che questo documento riassume. Anzitutto è grave che possa comparire la parola “ronde” dentro la circolare di una scuola. Colpisce che nessuno si sia accorto dei significati che quella parola porta con sé. Un’infelice scelta lessicale che mostra chiaramente il volto di una scuola che pensa di educare attraverso la repressione. Strumenti repressivi di quel tipo non sono le modalità di un’istituzione che ha come scopo l’educazione e una sana e completa formazione dell’individuo e del cittadino”.

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