Nizzolo: l’inverno e la doppia operazione alla gamba

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contabilità

Buste paga

 


Il primo anno alla Q36.5 Pro Cycling Giacomo Nizzolo se lo sarebbe aspettato diverso. I giorni di corsa, in totale, sono stati solamente trentatré. Dopo l’avvio di difficile era arrivata anche la prima vittoria al Sibiu Tour e i mali sembravano essere alle spalle. In Spagna, prima alla Vuelta Castilla y Leon e poi a Burgos, il colpo di pedale era tornato a buoni livelli. Il finale di stagione era lì per essere… masticato, con ambizione e forze nuove.

«Poi gli ultimi due mesi di corse – racconta Nizzolo mentre si trova in macchina – non sono andati come mi sarei aspettato. Arrivavo da una serie di corse a tappe, fatte per migliorare la condizione in vista di settembre e ottobre. Durante una delle prime gare di un giorno che avevo in programma, il Grand Prix d’Isbergues, sono caduto. Il risultato è che mi è uscita un’ernia inguinale esposta. Mi sono ritrovato così, il 15 settembre, con la stagione finita e un’operazione da fare. Anzi due».

La volata vittoriosa a Sibiu, primo successo in maglia Q36.5 Pro Cycling per Nizzolo
La volata vittoriosa a Sibiu, primo successo in maglia Q36.5 Pro Cycling per Nizzolo

Ripartire

Gli interventi ai quali si è sottoposto il velocista della Q36.5 Pro Cycling sono diventati così due. Nizzolo ha deciso di racchiudere, nelle settimane di stop, anche l’operazione per sistemare gli effetti di una vecchia caduta.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

«Dopo aver sistemato l’ernia inguinale – dice Nizzolo – ho anticipato di un mese abbondante la rimozione di placche e viti che mi erano state inserite per riparare la frattura del piatto tibiale. Un infortunio che risale quasi a un anno fa. Avrei dovuto fare questa seconda operazione a dicembre ma ho preferito anticipare per non perdere ulteriore tempo una volta risalito in bici». 

La condizione di Nizzolo era in crescita, alla Vuelta a Burgos un buon secondo posto nella tappa inaugurale
La condizione di Nizzolo era in crescita, alla Vuelta a Burgos un buon secondo posto nella tappa inaugurale
Che inverno è stato fino ad ora?

Non facile, mentre io ero fermo gli altri andavano avanti ed ero consapevole che poi mi sarei trovato a dover chiudere il gap. Sapevo di dover ottimizzare ogni allenamento per tornare a un livello che potesse essere giusto per competere. 

A quale punto senti di essere arrivato?

Credo di essere all’80 per cento. Penso anche che la condizione migliore sia frutto non del singolo inverno, ma degli anni di lavoro. Dato che mi sono fermato, ho perso questa continuità e il mio processo di crescita si è fermato. 

L’ultima gara del 2024 per il milanese è stata il Gran Prix d’Isbergues, nel quale una caduta lo ha messo KO
L’ultima gara del 2024 per il milanese è stata il Gran Prix d’Isbergues, nel quale una caduta lo ha messo KO
Manca il passo finale per arrivare al 100 per cento.

Sarà quello più difficile, ma insieme alla squadra abbiamo deciso che è importante correre, pur consapevoli che dovrò crescere. 

Mentalmente quanto pesa questo 20 per cento che manca?

Da questo punto di vista c’è consapevolezza. Chiaramente non ho rimpianti, però è come quando a scuola tornavi dalle vacanze e sapevi di non aver fatto i compiti. La speranza era che la professoressa non ti chiedesse proprio quel che non sapevi. 

Dopo la doppia operazione Nizzolo si è rimesso al lavoro (foto Instagram)
Dopo la doppia operazione Nizzolo si è rimesso al lavoro (foto Instagram)
Come si tramuta questa consapevolezza in gara?

La speranza è di salvarmi con l’esperienza, cercando di giostrare un po’ le mie qualità. Ma so che ci sarà da far fatica. 

Dove riprendi a correre?

Tra poco, dalle gare di Mallorca. Poi andrò al Tour of Oman, Almeria e Belgio. Da lì si apre la primavera con la Tirreno-Adriatico e la Sanremo, ma vedremo anche come risponderò una volta tornato in gara. 

Il morale per il velocista della Q36.5 è comunque alto, ma sa che dovrà lavorare molto
Il morale per il velocista della Q36.5 è comunque alto, ma sa che dovrà lavorare molto
La Q36.5 ha visto arrivare dei buoni corridori in vista del 2025, Tom Pidcock su tutti.

L’evoluzione è tangibile e porta tanta motivazione, anche se il team è arrivato da poco nel ciclismo si vede che vuole migliorare e crescere. 

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Si parla anche dell’invito a qualche Grande Giro, ne ha parlato lo stesso Pidcock, da questo punto di vista si sente aria di cambiamento?

Sì tra noi ci confrontiamo, ma non sono i corridori che possono dire queste cose. Credo solamente che la nostra mentalità non debba cambiare, noi come Q36.5 dobbiamo aver voglia di crescere e migliorare come fatto fino ad adesso.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link