il progetto tra Poggio Imperiale e Apricena

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A Poggio Imperiale sindaco e cittadini sono preoccupati per la discarica di rifiuti speciali che verrebbe costruita in località tre Valli, a meno di tre chilometri dal centro abitato sulla strada per Apricena. “Un impianto di dimensioni mastodontiche che rischia di compromettere la nostra salute, il nostro ambiente e il futuro della nostra comunità. Il progetto prevede di accogliere quasi 4 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi nell’arco di 10 anni” ha denunciato il primo cittadino Alessandro Liggieri. “Per farvi comprendere la portata, si tratta di un volume equivalente a riempire l’intera piazza San Pietro a Roma fino a un’altezza di 10 metri per 10 volte” ha aggiunto.

I rifiuti includono fanghi industriali, residui provenienti da trattamenti chimici e lavorazioni industriali, contenenti materiali sedimentati e particolati, fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue industriali e urbane, potenzialmente causa di forti emissioni odorigene, polveri e residui chimici derivanti da processi di lavorazione di metalli, vetro e plastica. “Arriveranno da ogni parte d’Italia, completamente estranei al tessuto produttivo della provincia di Foggia e della nostra regione. Non possiamo permettere che Poggio Imperiale diventi la pattumiera d’Italia. Ogni giorno e per 10 anni, oltre 50 mezzi pesanti attraverseranno le nostre strade per trasportare questi rifiuti, provocando un incremento significativo del traffico, della pericolosità stradale e, soprattutto, delle emissioni di polveri sottili (PM10 e PM2.5)”.

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La discarica ricadrebbe in un’area fortemente caratterizzata dalle attività estrattive. “Questo progetto non rappresenta solo un danno immediato, ma anche una minaccia per il futuro. Approvare una discarica in un’area così strategica, nel cuore del bacino estrattivo più grande del Sud Italia, significherebbe creare un precedente gravissimo.  Inoltre, i rifiuti organici e i fanghi potrebbero generare odori insopportabili, rendendo invivibile la zona e compromettendo la nostra qualità della vita. Questo progetto non rappresenta solo un danno immediato, ma anche una minaccia per il futuro. Poggio Imperiale è noto in tutto il mondo per la sua pietra ornamentale di pregio, una risorsa unica che rappresenta non solo il nostro territorio, ma anche il lavoro e la maestria di tante famiglie che operano nel comparto estrattivo. La pietra di Poggio Imperiale è un simbolo di eccellenza, frutto di un’attività che unisce tradizione e innovazione. Non possiamo permettere che un progetto come quello della discarica metta a rischio il valore di questa ricchezza e comprometta il futuro di chi, con dedizione e competenza, contribuisce a dare lustro al nostro territorio”.

Il progetto è stato presentato in Regione Puglia nell’aprile del 2023. Il Comune di Poggio Imperiale – secondo Liggieri – ne era a conoscenza. “Per lunghi mesi, né il Consiglio Comunale, né la cittadinanza, sono stati adeguatamente informati. Qualcuno era a conoscenza di questa proposta, ma ha preferito non affrontarla, lasciando che la questione rimanesse nell’ombra. Oggi, ci ritroviamo a dover lottare contro un progetto che avrebbe dovuto essere affrontato con fermezza sul nascere ed è legittimo chiedersi: perché non è stato fatto nulla prima”.

A onor del vero, nel 2020, sia il Comune di Poggio Imperiale che quello di Apricena annunciarono che avrebbero confermato parere negativo alla realizzazione di una discarica di rifiuti non pericolosi in una cava dismessa della stessa località, presentata dalla stessa società. L’ex sindaco Alfonso D’Aloisio, su Facebook aveva espressamente dichiarato la sua contrarietà alla realizzazione dell’impianto proposta nel dicembre 2019 dalla Giesse srl di Bari. “Il parere sarà negativo, documenteremo che la discarica non si può fare per ragioni che riguardano l’orografia, l’idrologia superficiale – le acque confluiscono nel lago di Lesina e nel mare – e la sismicità dell’area. E soprattutto non possiamo dare la stura ad un fenomeno di questo genere: non possiamo pensare di scavare le fosse, estrarre le pietre e dopo riempirle di rifiuti. Se passa questo concetto è la fine del territorio. E questo concetto non passerà”. 

L’amministrazione comunale di Apricena, insieme al Comune di Poggio Imperiale e all’ufficio intercomunale delle cave, ha espresso ferma opposizione al progetto. “La contrarietà è chiara e unanime: tecnica, politica e istituzionale. Il sindaco Antonio Potenza e gli uffici comunali presenzieranno alla conferenza del 30 gennaio per presentare tutte le osservazioni necessarie, con l’obiettivo di bloccare definitivamente il progetto, così come già avvenuto con successo per la questione dei fanghi. “Le cave del nostro territorio sono un patrimonio storico, culturale e ambientale e rappresentano la nostra ricchezza principale, insieme al l’agricoltura. Il loro utilizzo deve restare limitato alla lavorazione della pietra o alla trasformazione in paesaggi naturali e culturali, nel rispetto delle normative. Non c’è spazio per discariche o progetti dannosi: ogni scelta sarà fatta per tutelare l’ambiente e garantire un futuro sostenibile”.

Martedì 28 gennaio, alle 19, si svolgerà un Consiglio comunale straordinario: “Sarà un momento importante per discutere insieme e ribadire il nostro no a questo progetto”. Mercoledì 29 gennaio, ore 18, conferenza pubblica presso la sala teatrale. “Illustreremo nel dettaglio il progetto, i rischi e le implicazioni per il nostro territorio, e presenteremo la relazione tecnica che porteremo in Regione”.

Alla conferenza di servizi di giovedì 30 in Regione Puglia, sarà presente anche il sindaco Liggieri: “Ribadiremo con forza il nostro fermo no. Poggio Imperiale non può e non deve accettare questo progetto. È il momento di essere uniti, di fare sentire la nostra voce e di dire con fermezza: no alla discarica, no alla svendita del nostro territorio, no a chi vuole comprometterlo per sempre”.



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