Conclusa la terza Circoscrizione, l’analisi delle criticità e delle risorse del territorio ci porta nella quarta Circoscrizione, una delle più popolose della città, in zona sud ovest che comprende grandi quartieri residenziali. Il Pat, piano di assetto del territorio in fase di elaborazione da parte del Comune ha avviato una fase di ascolto dei residenti e le novità sono molte. SANTA LUCIA. Una volta era un paese, adesso è periferia, divisa da ferrovia e strade ad alto scorrimento. Da sempre molto frammentato tra contrade e mini quartieri, la zona ha sofferto delle difficoltà di integrazione sociale e il senso di collettività tuttora manca. Conserva il carattere di quartiere popolare, anche se con un’altra composizione sociale e demografica. Gli abitanti sono equamente divisi tra anziani e stranieri, limitata presenza di giovani adulti, che scelgono altri quartieri per vivere, per esempio San Massimo, zona più ambita per chi fa una famiglia. Per quanto riguarda gli stranieri, invece, è abbastanza popolata, si rileva un’alta presenza bambini stranieri nelle scuole, quindi di seconde generazioni. Ma è scarsa l’integrazione, servirebbe un lavoro approfondito. La grande trasformazione da quartiere ancora agricolo a residenziale si è avuta all’inizio degli anni Settanta con un’edilizia intensa e di scarso pregio ma soprattutto senza servizi urbanistici adeguati. Vi è un proliferare di supermercati e la conseguente riduzione di negozi di prossimità. L’aumento del traffico ha innalzato i livelli di inquinamento, per contro sono ridotti gli spazi verdi per il gioco libero. Sul fronte della mobilità il quartiere è usato come una circonvallazione, viene attraversato per evitare la tangenziale e diventa così un luogo estremamente di passaggio. Inoltre è una via obbligata per l’uscita/entrata da Verona verso e per Villafranca, Zai e stadio. E’ stato inibito il percorso ciclabile e pedonale per uscire dal quartiere e quindi l’unica ciclabile praticabile è quella che va in centro. A proposito di ciclopedonale, quella che separa Golosine e Santa Lucia è un luogo molto utilizzato e caro al quartiere, sarebbe bello venisse valorizzata e finita, completandola anche con spazi verdi, dato che è diventata un luogo anche di ritrovo e socializzazione. Scuole e servizi ci sono, anche se migliorabili. Sono diminuiti gli artigiani. Mancano servizi di prossimità dei negozi. Centri di ritrovo sono le parrocchie, il circolo alpini, il centro culturale, le società sportive. Storicamente l’associazionismo era molto forte, ma le generazioni passano, per cui il problema dell’aggregazione resta per i giovani. Tra le necessità più urgenti, servirebbe un distretto sanitario (che c’era fino a non molto tempo fa) e la guardia medica. Tutta quest’area attende da anni con grande attenzione la riqualificazione dell’ex Scalo merci delle Fs, quello che doveva diventare il Central Park tra mirabolanti promesse e progetti e che invece è finito al centro di una maxi inchiesta della Procura antimafia di Trento. Central Park che andrebbe esteso verso Santa Lucia. Sogni per il futuro: migliore gestione della raccolta rifiuti, riduzione del traffico, maggiore presenza dei vigili in quanto si sente la mancanza di controlli dal punto di vista delle macchine/traffico/parcheggi. Si dovrebbe incidere sul traffico per spostare fuori dal quartiere le principali direttrici di attraversamento. Piste ciclabili. C’è un collegamento per il centro ma non per muoversi verso altre parti o altri quartieri. Avere la ciclabile verso San Massimo e verso lo Stadio, e un nuovo parco “Luigi Grandi” alla fine della pista ciclabile Servirebbe pensare a strutture di co-housing anziani, di quartiere, strutture per persone ancora attive che non riescono più a vivere da sole – struttura necessaria, visto il numero di persone anziane, e ancora assente nel quartiere. Progressivo interramento linee ferroviarie. Risorsa. Forte Gisella: si vorrebbe tornare all’apertura a tutti, rendendolo polmone verde del quartiere, con allestimento di un museo di quartiere, un teatro. La struttura avrebbe bisogno di manutenzione ma le associazioni non hanno le risorse per farlo.
La difficile convivenza con la Fiera. Durante le manifestazioni il parcheggio viene riservato agli addetti ai lavori
CANCELLATA E’ un quartiere che fa parte di Golosine. E’ di fatto un isolato, un complesso che era nato con le prime case costruite all’inizio del 900 e che poi sono cresciute dopo i bombardamenti della città della Seconda Guerra Mondiale. Case con appartamenti molto piccoli, stretti e molto popolate. Le persone stanno abbandonando il quartiere, i giovani non vogliono viverci e iniziano a trasferircisi gli immigrati. Fiera. Qui è presente il grande quartiere della Fiera, che deve trovare modalità di convivere con i quartieri che la circondano. La fiera si è insinuata nei quartieri, e c’è il tema del rispetto delle esigenze dei residenti (C’è un conflitto di interessi visto che il Comune è l’azionista di maggioranza della fiera): c’è ad esempio il problema del parcheggio durante le fiere, che viene riservato in gran parte agli addetti ai lavori con ordinanze, causando problemi ad abitanti e commercianti. In generale, la presenza delle Fiera risulta essere un problema per la vivibilità dei residenti, come impatti generali di viabilità, parcheggi, etc. La questione è anche di inquinamento dell’aria e acustico. Criticità. Grave il problema della circolazione Tir nella zona scalo merci: esiste il divieto ma da un anno si è insediata un’attività commerciale ed è ricominciato il traffico nonostante il divieto, senza interventi finora. Durante le fiere- ex scalo merci utilizzato come parcheggio – via vai di macchine. Unico angolo di verde – sotto la torre telecom, alla fine di via Scopoli – presente da tempo, ma recentemente è stato recintato ed utilizzato come parcheggio dei dipendenti fiera. Grande esigenza posti parcheggio. Chi abita qui? Anziani e immigrati con la nascita di alcuni problemi sociali, a volte anche gravi. Il quartiere è invecchiato, rimane chi non può andar via Carenze. Mancanza di spazi verdi, unico angolo di verde è recintato, e quindi sottratto alla fruibilità, per destinarlo a parcheggio per la Fiera, anche se si tratta di area pubblica. Scarse piste ciclabili all’interno del quartiere, per muoversi con sicurezza. Servizi di prossimità: faticano a operare le attività, anche per limitazioni delle manifestazioni fieristiche (si gravita su Golosine). Non ci sono luoghi di aggregazione particolari (se non bar, ma non sempre sicuri nella frequentazione). mancano quindi anche reti sociali particolari. Bisogni Grave mancanza di verde e di standard urbanistici. Mancano luoghi di aggregazione – un tempo c’erano centri di bocce e altro, ma è sparito tutto.Tra le richieste principali, quella di cominciare ad alberare una fascia dell’ex scalo merci prospiciente viale Santa Lucia. Il lavoro probabilmente richiederà una bonifica da ordigni bellici, ma piantare alberi non dovrebbe essere difficile e sicuramente più veloce e facile che costruire edifici. Sogni per il futuro. Realizzare un vero parco urbano nell’Ex Scalo ferroviario, che non sia verde a servizio dei fabbricati, ma che sia la restituzione dei vari chilometri quadrati del Central Park, per migliorare qualità dell’aria. Nell’immediato potrebbe essere realizzata comunque una fascia alberata prospiciente a Stradone Santa Lucia, per migliorare la qualità dell’aria e limitare le isole di calore. Traffico. Zona pesantemente condizionata da traffico di attraversamento (Stradone Santa Lucia, via Roveggia, via Scopoli, viale della Fiera) e dalle attività fieristiche. MB (settima puntata)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link