Capodanno cinese a Roma, è l’anno del Serpente: 15 giorni di feste e gastronomia, il brindisi di mezzanotte si fa da Dao

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di
Natalia Distefano

Il nuovo anno lunare inizia il 29 gennaio ma già da oggi partono gli eventi (fino al 12 febbraio) che portano in città le antiche tradizioni della Cina. Appuntamenti da piazza Vittorio agli hotel e ristoranti, fino alle biblioteche

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In Occidente può suonare come un insulto dare del serpente (velenoso) a qualcuno. Non in Oriente, e di certo non in Cina. Dove il serpente – sesto animale dello zodiaco – è invece il simbolo della saggezza e dell’intuizione, ma anche della trasformazione e dell’adattabilità (per via della sua capacità di cambiare pelle). Un segno molto apprezzato in tutta l’Asia per la sua bellezza e intelligenza: perché «i serpenti – si dice – si tengono lontani dalle superficialità ed esplorano l’essenza delle cose». È tanta dunque, in queste ore, l’emozione nella comunità cinese – anche a Roma – per l’arrivo dell’Anno del Serpente (Shé 蛇), in partenza il 29 gennaio. Ma in città i festeggiamenti partono già da questa sera.

Cena della vigilia da Dao

La vigilia si passa a tavola, con le ricette di buon augurio cariche di simbolismi. Un po’ come le nostre lenticchie, «che portano soldi». A metterle insieme in uno speciale menu della tradizione è il ristorante Dao di Jianguo Shu, un locale che sin dalla sua apertura si è affacciato nel mare magnum della ristorazione cinese capitolina come il custode di autenticità regionali e di un’alta qualità dell’offerta gastronomica (in viale Jonio). Stasera dunque, 28 gennaio, ogni piatto portato in tavola da Dao ha un significato speciale. Si va dai Bi Lu Juan, cannelloni alle erbe cinesi ripieni di maiale, bambù, funghi, carote e tofu – simbolo di abbondanza – ai Jiaozi Special, ravioli di riso rosso fermentato farciti con manzo e cicoria, immancabili nelle festività cinesi. E poi le Xia Qiu, polpettine di gamberi arricchite da una bisque e scaglie di mandorla, e i Kong Qi Chun Juan, fagottini croccanti ripieni di granchio e funghi, un incontro di consistenze e gusti che auspica l’aggregazione e lo spirito di gruppo. Il percorso continua con una selezione di portate nel segno della prosperità e della fortuna: i Di Gua Fen, spaghetti di patate dolci saltati con frutti di mare, e il Long Zaifan, un riso arricchito con ombrina, maiale marinato, prosciutto, gamberi croccanti e rousong (ovvero i fili di carne di maiale soffiati). E tra le proposte di mare spiccano il branzino stufato (Yu Shao Nian Gao), servito su un letto di gnocchi di riso al vapore – simbolo di ricchezza – e l’astice con bisque (Shang Tang Long Xia), accompagnato da una crema di patate di montagna san yao e alghe marine. E il brindisi di mezzanotte si fa con la grappa cinese.




















































Viaggio nell’«Impero Celeste»

Dal 29 gennaio scatta dunque l’Anno del Serpente e fino al 12 febbraio è festa grande nei quartieri dove la comunità cinese è più radicata, da piazza Vittorio Emanuele II (considerata la Chinatown romana) all’Esquilino, dove negozi e ristoranti sono addobbati nel tradizione color rosso, tra festoni e lanterne, regalando un colpo d’occhio davvero suggestivo. Qui il cuore delle celebrazioni è atteso per l‘8 e 9 febbraio, con la due giorni di festa a cura della Comunità Cinese a Roma. Appuntamento nei Giardini Nicola Calipari, trasformati per l’occasione in un autentico satellite della Cina, con stand culturali e gastronomici dove assaggiare le pietanze tipiche dell’«Impero Celeste»: involtini, dumplins, bao e molto altro. Poi in programma c’è un calendario di spettacoli nel segno del Serpente.

L’8 e 9 febbraio a piazza Vittorio

Tra gli appuntamenti dell’8 febbraio gli spettacoli del «Festival del Capodanno Cinese della Comunità Cinese», con partenza alle 13: dalla magia delle lanterne allo show di luci, e i giochi di indovinelli. Il 9 febbraio, invece, segnerà l’apice di questa straordinaria celebrazione. Alle 10 confermata l’attesa paratadurante la quale ci saranno diversi riferimento al segno zodiacale cinese di quest’anno, con le immancabili danza del leone e danza del drago, con acrobati e costumi sgargiantiIl corteo attraverserà le strade principali della Chinatown capitolina per poi accompagnare nel cuore dell’evento, i Giardini Nicola Calipari, dove a partire dalle 12 sono attesi ospiti d’eccezione: dall’ambasciatore cinese ai rappresentanti della Comunità Cinese a Roma per una cerimonia istituzionale. Infine la maratona di spettacoli, dalle 14 alle 21.

Festa nella Biblioteche di Roma

E si festeggia anche nelle Biblioteche di Roma, che il 29 e 30 gennaio dedicano spazio al Capodanno Cinese. In particolare, presso la Biblioteca Nelson Mandela, dove domani è previsto un incontro per bambini e bambine dai 4 ai 7 anni con letture e laboratorio (alle 17). E presso la Biblioteca Enzo Tortora, che giovedì 30 gennaio, alle15;30, ospita le letture a cura dei ragazzi del servizio civile e del progetto «Intercultura in biblioteca».

Da Anima i «morsi lunari» del The Rome Edition Hotel

Festa in tavola anche al The Rome Edition Hotel in occasione del Capodanno cinese, dal 29 gennaio al 12 febbraio, con l’iniziativa «Chinese Lunar Year bites»: il ristorante Anima servirà sin dal mattino una selezione di ricette tipiche della colazione orientale, tra pancake cinesi al cipollotto, baozi con ripieno di carne o gyoza farciti con verdure al vapore, mentre (sempre all’interno della struttura) la Punch Room celebrerà la festa con piatti dedicati, come il salmerino fritto, salsa teriyaki e verdure in agrodolce o il wagyu con cipollotto e salsa agrodolce (salita di san Nicola da Tolentino 14).


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28 gennaio 2025 ( modifica il 28 gennaio 2025 | 14:51)

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