Zes Unica Del Mezzogiorno Settore Agricolo: Istituito Il Codice Tributo Per Il Credito D’imposta – Studio Pizzano

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L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 6 del 24 gennaio 2025, ha introdotto il codice tributo 7035, strumento operativo fondamentale per l’accesso al credito d’imposta destinato agli investimenti nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno. Questa misura, specificamente pensata per il settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, si inserisce in un più ampio piano di sviluppo territoriale delle regioni meridionali, offrendo concrete opportunità di crescita e modernizzazione del settore primario.

Introduzione al credito d’imposta per la zes unica

Le Zone Economiche Speciali (ZES) rappresentano un importante strumento per stimolare lo sviluppo economico delle aree svantaggiate del Sud Italia. Con il decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, il legislatore ha previsto un credito d’imposta a beneficio delle imprese agricole, forestali e ittiche che effettuano investimenti in queste zone. Questa misura ha come obiettivo il rafforzamento delle strutture produttive, incentivando l’acquisto di beni strumentali nelle regioni Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise.

L’Agenzia delle Entrate ha ora istituito il codice tributo “7035”, necessario per usufruire del credito d’imposta tramite il modello F24. Per le imprese interessate, questa rappresenta un’opportunità concreta per ottenere un risparmio fiscale e, al tempo stesso, contribuire allo sviluppo di territori che necessitano di un rilancio economico.

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Il credito d’imposta destinato agli investimenti effettuati dalle imprese operanti nei settori agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura all’interno delle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno potrà essere utilizzato nella misura massima del 100%. A stabilirlo è stato ieri l’Agenzia delle Entrate con il provvedimento n. 20152.

Il quadro normativo di riferimento

Il credito d’imposta nasce dall’articolo 16-bis del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, che disciplina le agevolazioni per le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. In particolare, il beneficio si applica agli investimenti in beni strumentali destinati alle strutture produttive localizzate nelle ZES, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Per rendere operativa la misura, il decreto 18 settembre 2024 del Ministro dell’Agricoltura, in concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha stabilito le modalità di attuazione. Tra queste, è stato definito che il credito d’imposta:

  • È utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.
  • Deve essere richiesto tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
  • È subordinato alla verifica delle comunicazioni inviate all’Agenzia da parte del beneficiario.

Questa normativa mira a garantire un utilizzo mirato e controllato del beneficio fiscale, evitando abusi e destinando le risorse alle imprese realmente attive nei settori individuati.

Requisiti soggettivi e oggettivi

Per accedere all’agevolazione, le imprese devono soddisfare specifici requisiti. Dal punto di vista soggettivo, è necessario che le imprese siano attive nei settori indicati dalla norma, regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sottoposte a procedure concorsuali o in stato di liquidazione volontaria.

Sul fronte oggettivo, gli investimenti devono riguardare beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive nelle zone assistite. Un aspetto cruciale riguarda la tempistica: gli investimenti devono essere necessariamente avviati dopo la presentazione della domanda di agevolazione.

Il meccanismo operativo del credito d’imposta

Il decreto attuativo del 18 settembre 2024, emanato dal Ministero dell’Agricoltura in concerto con il MEF, ha definito nel dettaglio il funzionamento dell’agevolazione. La determinazione del credito avviene applicando all’investimento ammissibile le percentuali previste dalla Carta degli aiuti, che variano in base alla dimensione dell’impresa e alla localizzazione dell’investimento.

Il sistema di fruizione prevede l’utilizzo esclusivo della compensazione mediante modello F24, da presentare attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. La compensazione può essere effettuata solo dopo l’accettazione della comunicazione presentata all’Agenzia.

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Come utilizzare il codice tributo “7035”

Il codice tributo “7035” è stato istituito per semplificare l’utilizzo del credito d’imposta in compensazione. Ma come funziona la compilazione del modello F24?

In fase di compilazione:

  • Il codice tributo va inserito nella sezione “Erario”, nella colonna “importi a credito compensati”.
  • Se si deve restituire parte dell’agevolazione, il codice va invece indicato nella colonna “importi a debito versati”.
  • Nel campo “anno di riferimento” si deve indicare l’anno in cui sono stati sostenuti i costi ammissibili, utilizzando il formato “AAAA”.

Ad esempio, se un’impresa ha effettuato un investimento nel 2024 e vuole utilizzare il credito d’imposta nel 2025, nel campo “anno di riferimento” dovrà indicare “2024”.

Verifica e controllo: il ruolo dell’agenzia delle entrate

L’Agenzia delle Entrate svolge un ruolo fondamentale nella verifica del corretto utilizzo del credito d’imposta. Ogni modello F24 presentato viene controllato per assicurarsi che l’importo del credito compensato non superi il limite massimo comunicato al beneficiario.

Se l’importo risultasse superiore, il modello F24 verrà automaticamente scartato. Per evitare errori, è essenziale che le imprese monitorino con attenzione il proprio cassetto fiscale, disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Qui è possibile visualizzare l’ammontare del credito ancora disponibile e ottenere informazioni aggiornate sulle proprie agevolazioni fiscali.

Monitoraggio e gestione del credito

Gli imprenditori possono monitorare costantemente la situazione attraverso il cassetto fiscale, dove è possibile visualizzare il credito residuo, lo storico delle compensazioni effettuate e lo stato delle comunicazioni inviate. L’area riservata del sito dell’Agenzia consente inoltre il download delle ricevute, la consultazione degli esiti delle compensazioni e l’accesso ai documenti relativi alla pratica.

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