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La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere nella zona di Porta Vittoria a Milano. La richiesta è stata notificata ai legali per l’interrogatorio preventivo, che si terrà il 4 febbraio alle 9.30 davanti al gip, Luigi Iannelli. L’interrogatorio preventivo è scattato perché il gip non ha per ora riconosciuto il rischio di inquinamento probatorio. La procedura riguarda anche l’architetto Pier Paolo Tamburelli, perquisito lunedì stesso.
Davanti alla richiesta d’arresto l’archistar di è detto “sorpreso e molto turbato”, come scritto in una nota dal suo ufficio stampa. “Attendo con fiducia l’incontro con il giudice per le indagini preliminari, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione”, ha detto Boeri. L’archistar milanese a Monza è impegnato in tre importanti progetti: l’abbattimento delle barriere architettoniche in Arengario, la ristrutturazione in chiave green degli alloggi popolari in via Baradello, e nel progetto del mini bosco verticale nell’aex area Monzamotori di via Foscolo. Un progetto approvato dalla giunta e che proprio recentememte Boeri aveva presentato in consiglio comunale.
Costruzione della Beic: chi sono gli indagati?
L’indagine, portata avanti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, va avanti dall’ottobre 2023. A coordinare l’inchiesta la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Giancarla Serafini. Coinvolge Boeri – in concorso con Cino Paolo Zucchi, Manuela Fantini, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi – perché nelle vesti di commissari della giuria del concorso internazionale di progettazione della Beic avrebbero truccato la gara omettendo di dichiarare “posizioni di potenziale conflitto d’interesse” e “situazioni di incompatibilità” nei confronti dei partecipanti. I pm hanno chiesto al giudice di esprimersi su due misure interdittive per i ricercatori Lunati e Floridi, che lavoravano all’epoca dei fatti nello stesso dipartimento universitario con Boeri e Zucchi.
Gli architetti Stefano Boeri e Cino Paolo Zucchi, nelle vesti di commissari, e i vincitori Manuela Fantini, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi vengono accusati – secondo gli atti di 15 mesi fa – di turbata libertà degli incanti “perché, in concorso tra loro, turbavano la gara pubblica indetta dal Comune di Milano”, relativa alla realizzazione della nuova Biblioteca, “attraverso mezzi fraudolenti”.
Il conflitto d’interessi non dichiarato dagli architetti
In particolare – nel decreto di perquisizione dell’ottobre 2023 -, Boeri e Zucchi, avrebbero “affermato falsamente l’assenza di posizioni di potenziale conflitto di interesse nella ‘dichiarazione di conferma di assenza di situazioni di incompatibilità e di conflitto di interesse'” espressamente richiesta ai commissari dall’articolo 16 del bando di gara. I tre aggiudicatari (parti della stessa cordata, ndr) sono accusati di “aver omesso potenziale conflitto interesse rispetto alla posizione dei commissari Boeri e Zucchi”, come previsto dall’articolo 13 del bando di gara per i partecipanti.
«Con tali modalità fraudolente turbavano il regolare svolgimento della gara, impedendo che la stazione appaltante (Comune di Milano) venisse a conoscenza e per l’effetto sostituisse i membri della commissione oppure escludesse i partecipanti dalla gara con conseguente scorrimento di graduatoria”. Nello specifico, a dire della procura, andava comunicata come situazione di conflitto la condivisione dello stesso ambiente di lavoro e la coincidenza di settori d’interesse scientifico e didattico tra i commissari Boeri e Zucchi, professori ordinari presso il Dipartimento di Architettura e studi Urbani del Politecnico di Milano, e i candidati Lunati e Floridi, ricercatori presso il medesimo Dipartimento della stessa Università. Sotto la lente della procura finisce anche la “frequente collaborazione» tra lo studio Boeri e la Sce Project di cui Fantini risulta la fondatrice.
Ecco la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura
La Beic sorgerà nell’area tra viale Molise e via Cervignano. In tutto sono stati investiti 130 milioni, dei quali di 101.574 milioni arrivano dal Pnrr. Il progetto prevede due volumi principali uniti al piano terra e un parco pubblico. All’interno sale studio, lettura e consultazione. Nel volume a nord si svilupperà il “forum”, per la consultazione dei volumi e per chi frequenta la biblioteca per motivi diversi dallo studio. Alla sommità ci sarà una serra. L’altro volume ospiterà le collezioni, comprese quelle digitali, le postazioni di lavoro e le sale di lettura. Alla sommità, in questo caso, una terrazza con sala lettura. Un terzo padiglione ospiterà l’imaginarium, per i giochi dei bambini, e l’auditorium da 300 posti.
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