Gli sviluppi sui dazi nel fine settimana hanno portato a un più forte, pesando su gran parte del complesso delle materie prime.
Energia: le tariffe delle petroliere scendono
I prezzi del hanno registrato il primo calo settimanale dell’anno, con il ICE attestatosi in calo di poco più del 2,8% la settimana scorsa. E questa pressione al ribasso continua. La storia dei dazi è diventata sempre più fonte di preoccupazione per il mercato. Soprattutto dopo che il governo Trump ha imposto dazi del 25% sulla Colombia, che dovrebbero salire al 50% fra una settimana, in seguito al rifiuto da parte della Colombia di far entrare due aerei militari statunitensi che cercavano di deportare immigrati irregolari.
Il governo colombiano ha risposto a sua volta con dazi simili del 25%. La Colombia è il quarto principale fornitore di greggio agli Stati Uniti, esportando poco più di 200.000 b/d. La Colombia esporta principalmente greggio di tipo pesante, quindi le raffinerie della Costa del Golfo USA dovranno trovare delle alternative o affrontare costi più alti. La forza del dollaro dopo questa escalation costituirà un altro ostacolo per il petrolio e per il complesso delle materie prime in generale.
Sul petrolio pesano anche i segnali che forse le ultime sanzioni statunitensi non stanno avendo un impatto significativo sulle esportazioni di petrolio russe. Le tariffe delle petroliere sembrano stare scendendo dai recenti massimi in scia all’annuncio di sanzioni contro la Russia, suggerendo che il petrolio russo sta ancora circolando tramite la flotta di petroliere ombra, malgrado gran parte di questa flotta sia stata sanzionata.
Gli ultimi dati sulle posizioni mostrano che gli speculatori hanno aumentato le posizioni lunghe nette sul Brent ICE di 8.533 lotti nell’ultima settimana, a 262.865 lotti a martedì scorso. Mentre per il WTI NYMEX gli speculatori hanno aumentato le posizioni nette lunghe di 20.195 lotti a 250.887 lotti a martedì scorso, il massimo da luglio.
Metalli: oro vicino al massimo storico in scia ai commenti di Trump sulla Cina
L’ è salito vicino a un massimo storico alla fine della scorsa settimana, quando Donald Trump ha segnalato un approccio meno aggressivo nei confronti della Cina. In un’intervista della settimana scorsa, Trump ha dichiarato che “preferirebbe non dover usare” dazi contro la Cina. I suoi commenti hanno pesato sul dollaro e hanno fatto salire i prezzi dell’oro. Anche se il rafforzamento del dollaro dopo l’escalation tra USA e Colombia pesa un po’ sul metallo prezioso.
Il tono ammorbidito di Trump nei confronti della Cina ha fatto salire anche il e altri metalli base la scorsa settimana. Il rame ha toccato il massimo di due mesi sopra i 9.300 dollari la tonnellata negli scambi di venerdì, dopo che i commenti di Trump hanno ridimensionato i timori commerciali, almeno per ora.
Agricoltura: scorte di cacao ridotte
L’ultimo sondaggio dell’Organizzazione Internazionale del (ICCO) suggerisce che le scorte alla fine della stagione 2023/24 erano persino inferiori di quanto inizialmente stimato. Il sondaggio rivela scorte di 1,04 tonnellate metriche alla fine della scorsa stagione, in calo del 36% su base annua e meno della stima di 1,3 tonnellate metriche indicata dall’ICCO. Le scorte ridotte dopo tre anni consecutivi di deficit e i timori per il vento Harmattan secco in Africa Occidentale continuano a supportare i prezzi del cacao.
Le vendite per esportazione nette settimanali dell’USDA per la settimana terminata il 16 gennaio hanno mostrato un aumento della domanda per il e la statunitensi, mentre le esportazioni di sono scese. Le vendite per esportazione settimanali per il granturco sono salite 1.670,2 kt, più delle 1.024,4 kt della settimana prima e delle 992,4 kt per lo stesso periodo dell’anno scorso. Allo stesso modo, le esportazioni di soia di sono attestate a 1.492,7 kt per la settimana, più delle 569,1 kt della settimana prima e delle 560,9 kt di un anno fa. Intanto, le spedizioni di frumento USA si sono attestate a 215,3 kt, meno delle 521,9 kt di una settimana fa e delle 510,4 kt di un anno fa.
L’ultimo report “Commitment of Traders” della CFTC mostra che gli speculatori hanno aumentato le loro posizioni corte nette sullo n.11 di 51.159 lotti rispetto ai 51.666 lotti della settimana prima. Si tratta del massimo dal 2020 e arriva dopo che il governo indiano ha sorpreso il mercato consentendo 1 milione di tonnellate di esportazioni per la stagione 2024/25.
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