Grosseto: sindaco Vivarelli Colonna pubblica video spogliarellista burlesque su Facebook, polemica social e risposta alle critiche

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GROSSETO. L’eclettismo guascone, non di rado con una vena volgare compiaciuta, è la sua cifra comunicativa. A metà strada tra situazionismo di destra-destra e dadaismo postmoderno. Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, è oramai una certezza: prima o dopo la provocazione arriva. Non a caso è diventato uno dei bersagli preferiti di “Luca e Paolo”, il duo comico che apre le serate televisive di “Di Martedì”, la trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7. Stavolta a suscitare scalpore un reel (video breve) girato dallo stesso sindaco e pubblicato in una storia sul suo profilo Facebook, che riprende una spogliarellista burlesque mentre si esibisce sulla pista da ballo di un noto locale grossetano. Finendo per rimanere quasi completamente nuda, con tanto di tanga minimal con due stelline a coprirle i capezzoli.

Una storia che fa il giro delle chat

Nulla di stravolgente rispetto a quanto si trova su tutti i social. Tanto più che il contesto nel quale lo spogliarello si è tenuto era un po’ da strapaese. Ma senza dubbio alquanto sopra le righe per l’account del primo cittadino di un capoluogo di provincia. Tanto è vero che la “storia” di Vivarelli Colonna ha subito fatto il giro delle chat grossetane. Le 24 ore nelle quali ogni storia rimane online sono bastate e avanzate.

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La “prima” sparata con Salvini

Vivarelli Colonna, d’altra parte, è stato disinibito sin dagli esordi, senza risparmiarsi. Lasciò tutti a bocca aperta, perfino lo stesso Salvini venuto a Grosseto nella primavera del 2019 per un comizio in vista delle europee alle quali avrebbe ottenuto il 34%, quando il sindaco in preda a un impeto retorico descrisse l’Italia come «messa a pecorina dall’Europa». Peraltro, l’uomo si fa forte anche di una vena autoironica rispetto alla propria notevole stazza che supera i 150 chili. Della quale si fa vanto conquistando simpatie.

Follower e istinto da nativo digitale

Non a caso il suo account Instagram ha 100.000 follower, e si sprecano le sue foto e video che lo ritraggono mentre fa sforzi titanici in palestra, oppure alle terme e in piscina, piuttosto che in compagnia del proprio bassotto. Insomma, un sindaco che a dispetto dei suoi più che cinquant’anni pare un nativo digitale, venuto al mondo per stare sui social con una certa dose di successo. Come ha saputo fare con mirabile destrezza l’ottobre scorso, in occasione della chiusura delle scuole cittadine in seguito al lancio di un’allerta meteo arancione da parte della sala operativa di protezione civile. Quando, pubblicando una foto ammiccante con l’occhiolino rivolta agli studenti che il giorno successivo non sarebbero andati a scuola, ha portato a casa migliaia di like e commenti entusiastici da parte di ragazzotte e ragazzotti della Generazione-Z. Gasati di poter “marinare” la scuola per motivi legali.

Gli scivoloni
Successo che però è volubile, e regala alterne fortune. Compresi gli scivoloni che ne hanno fatto un protagonista delle cronache satiriche e di costume su stampa e televisioni nazionali. Che oramai lo seguono con assidua perseveranza. Anche perché il “sindacone”, come tutti lo appellano a Grosseto, di fuoripista ne ha fatti diversi nel tempo. Dai meme con Renzi nella bara, a quelli sessisti con Elly Schlein e Rosy Bindi, passando per le barzellette sui migranti e l’aggettivazione pesante degli avversari politici.

La risposta: «Non c’è niente di male, perché non pubblicate Zelensky che balla sui tacchi?»
Contattato dal Tirreno per un commento sul video della spogliarellista, Vivarelli Colonna non si sottrae. Inviando una nota scritta dai toni polemici. Stigmatizzando la «ricerca di visibilità, arrivando a pubblicare/commentare le storie social di un sindaco che si trovava a una cena dove c’erano spettacoli burlesque. Spettacoli che ho tranquillamente ripreso. Non c’è niente di male a partecipare o riprendere cose del genere. Non sono un bigotto, sono un libero cittadino e ho libertà di fare quel che mi pare quando non sono sindaco». Sottolineando che «da un giornale di sinistra che dovrebbe parlare di libertà, di genderismo, di Lgbtq+, un commento del genere non me lo aspetto. Questa è la solita morale a doppia velocità: a sinistra tutto è lecito, alla destra nulla è concesso. Come mai non pubblicate Zelensky che balla sui tacchi o Macron travestito da donna con gli orecchini di perla della nonna? Se volete diffondere cose mie personali (…) vi accontento. Ma sappiate che rifarei tutto».

 



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