Caso Almasri: Meloni indagata per favoreggiamento e peculato

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Di: Reuters/ANSA/M. Ang. 

La premier italiana Giorgia Meloni è indagata per favoreggiamento e peculato nella vicenda del comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osama Almasri Habish, scarcerato e poi rimpatriato dall’Italia. Lo ha reso noto la stessa Meloni, attraverso un video messaggio sui social media, sottolineando che hanno ricevuto un avviso di garanzia (l’atto con il quale si informa l’indagato dell’esistenza di un procedimento penale n.d.r.) anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario all’Intelligence, Alfredo Mantovano.

“La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri; avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano”, ha detto Meloni. La premier è poi passata all’attacco dichiarando: “Presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

La Corte penale internazionale (CPI), lo scorso 18 gennaio aveva notificato – a maggioranza – il mandato di arresto per il generale libico bloccato in Italia il 19 e poi scarcerato. La scarcerazione aveva scatenato le reazioni delle opposizioni contro il governo Meloni: accusano l’esecutivo di aver liberato “un torturatore” mandandolo a casa con un volo di Stato.

Nel dispositivo della pre-trial Chamber della CPI si legge che nel carcere libico di Mittiga (Tripoli), diretto da Osama Njeem Almasri, dal febbraio 2015 sono stati uccisi almeno 34 detenuti e che 22 persone, compreso un bimbo di 5 anni, hanno subito violenze sessuali dalle guardie. Almasri, secondo i giudici dell’Aja, “ha picchiato, torturato, sparato, aggredito sessualmente e ucciso personalmente detenuti, nonché ha ordinato alle guardie di picchiarli e torturarli”.

Zampa: Meloni lasci stare Prodi, Li Gotti sempre a destra

Le parole della premier Meloni, in particolare quelle che definiscono il “presunto autore della denuncia” come “Li Gotti ex politico di sinistra”, “molto vicino a Romano Prodi…” hanno suscitato la reazione, tra le altre, della senatrice Sandra Zampa, già portavoce di Prodi a Palazzo Chigi. “Con le sue parole che tirano in ballo più che a sproposito il presidente Romano Prodi, la premier Meloni conferma due cose: di non conoscere l’ABC del rispetto istituzionale e di avere evidentemente maturato una strana ossessione nei confronti di Prodi. Bastano due dati a smentirla: la carriera politica di Li Gotti è cominciata con il Movimento sociale italiano ed è proseguita in Alleanza nazionale. Li Gotti ha certamente frequentato per un tempo assai più lungo ambienti vicini a Meloni che al centro sinistra. Ha poi aderito ad Italia dei valori e dal segretario di quel partito è stato indicato come sottosegretario del secondo governo Prodi. Ma tra Li Gotti e Romano Prodi non vi è stata nessuna amicizia o conoscenza particolare, tanto è vero che non hanno più avuto rapporti dal 2008. Anche stavolta Meloni, con le sue ossessioni, ha sbagliato bersaglio”.

Gli orrori compiuti nel carcere libico di Mittiga

I crimini di guerra e contro l’umanità sono stati commessi da membri della Rada, le Forze speciali di deterrenza, una milizia nata per combattere le forze di Gheddafi e che nel 2012 ha iniziato a costruire un centro di detenzione presso la base di Mittiga – dove c’è anche l’aeroporto – che è diventato la più grande prigione della Libia occidentale: almeno 5’140 persone sono state incarcerate tra febbraio 2015 e marzo 2024, rileva la Corte penale internazionale.

Mentre alcuni sono stati detenuti su basi legali, le informazioni in possesso dei giudici mostrano che molti sono stati imprigionati per motivi religiosi (erano cristiani o atei), per il sospetto di “comportamento immorale” o per essere omosessuali, per essere affiliati all’esercito di Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Gli uomini della Rada hanno sottoposto i detenuti a “interrogatori brutali e torture”. La violenza è stata esercitata a colpi di bastoni, pugni, colpi d’arma da fuoco, elettrocuzione, confino in cubi di metallo. Le informazioni disponibili indicano che almeno sei detenuti sono stati stuprati a Mittiga.

Secondo il materiale a disposizione della Camera, almeno quattro detenuti sono morti a causa di colpi di arma da fuoco; almeno 12 sono deceduti a causa di comportamenti equiparabili a tortura o altri maltrattamenti gravi; circa 16 a seguito della mancanza di cure mediche adeguate; almeno due perché costretti a dormire nel cortile della prigione nonostante la temperatura gelida. Almeno 36 persone sono state ridotte in schiavitù, incluso un bambino di 9 anni.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link