A Muralto le due minoranze tornano a compattarsi nella critica alla maggioranza di Ordine e Progresso (Opi) riguardo alle modalità con cui è stata approvata, lunedì sera, la variante di Piano regolatore sui beni culturali di interesse locale. Parliamo di 32 beni culturali degni di protezione, selezionati su un lotto iniziale di 53. Il tutto con la benedizione della maggioranza della commissione del Piano regolatore, la cui seduta finale, tenutasi a ottobre, sarebbe però durata meno di mezz’ora “senza aver invitato tecnici o membri del Municipio per utili spiegazioni”, e tacitando senza troppi complimenti i dubbi di un membro commissionale liberale radicale. Il malcontento trasuda da una inabituale nota inviata già lunedì in tarda serata dal Plr (rinato nella passata legislatura dopo la scissione all’interno di Muralto Democratica) in cui viene espressa “soddisfazione” per l’adozione della variante, che però al voto lo stesso Plr si è astenuto dal sostenere “come segno di protesta e contestazione per il comportamento della forza di maggioranza”.
‘Maggioranza sicura e beffarda’
Il Plr premette che “con questo messaggio si intende inserire nel Piano regolatore comunale la tutela degli edifici dell’architettura ottocentesca e novecentesca di interesse locale: una tematica estremamente importante. I cittadini di Muralto attendono da svariati anni questo voto”. Tuttavia, non è passato inosservato il modo in cui la commissione speciale del Pr (relatore del rapporto di maggioranza è Gabriele Gilardi) ha trattato il tema nella specifica seduta del 16 ottobre; seduta che “si è svolta sbrigativamente in meno di 30 minuti”. Poi la sezione Plr considera che “il modo di operare della commissione Pr è poco rispettoso verso il Consiglio comunale e i cittadini. Opi ha mostrato sicurezza della sua maggioranza ed è stato beffardo sulla necessità di discutere elementi ritenuti durante l’analisi”.
Sui 53 edifici inizialmente considerati degni di tutela “21 sono stati esclusi per motivi vari – come bassa utilizzazione del terreno o criteri non chiariti nel rapporto –, mentre alcune esclusioni sembrano incoerenti con i parametri dichiarati”. A questo proposito, fa sapere il Plr, il consigliere Francesco Amberg (relatore del rapporto di minoranza) aveva espresso dubbi sulla “soggettività e l’applicazione non univoca dei criteri, con edifici di maggior valore scartati e altri meno rilevanti inclusi”. Ma era stato sostanzialmente ignorato; da lì, l’astensione al voto, lunedì in legislativo, del Plr. Quello che parte dalla sponda liberale radicale è dunque “un segnale forte” che deve essere “correttamente interpretato: il Plr, astenendosi dal voto, ha anche voluto dare un chiaro segnale di protesta contro l’ostentare forza e non dialogare correttamente”.
‘Gravi vizi procedurali’
E la stessa contrarietà per questo modo di procedere è stata espressa da Muralto Democratica, che in una nota sostiene di essere rimasta “come sempre inascoltata” rispetto ai “gravi vizi procedurali che inficiano ora la decisione assunta dal Consiglio comunale”. Più in generale, la lista di minoranza in legislativo ha denunciato “una metodologia non basata su un principio culturale, come da invito del Cantone, ma unicamente sugli aspetti legati alle possibilità edificatorie”. E ha evidenziato come “le schede di approfondimento fatte sugli immobili, ormai datate visto che il Municipio ha licenziato il messaggio lasciando trascorrere troppo tempo, erano ormai non più aggiornate. Taluni oggetti hanno già subito interventi che inficiano quanto indicato nella scheda”. Muralto Democratica ha infine sottolineato come “perseguendo la strategia strampalata dell’edificabilità del fondo come criterio di scelta culturale, il Municipio non ha selezionato degli oggetti di indiscusso valore culturale quale la chiesa evangelica, indiscusso simbolo della presenza della comunità protestante del Locarnese”. Chiedendo infine, invano, il rinvio del messaggio.
Scuole, convenzione congelata
All’ordine del giorno figurava anche l’approvazione della convenzione con Locarno per la creazione di un Istituto scolastico unico (Scuola dell’infanzia ed Elementari). Convenzione che per ora è congelata, visto il ritiro del messaggio da parte del Municipio per non meglio precisati “motivi di riorganizzazione e di riadattamento”. Il ritiro, deciso a maggioranza, è stato contestato dalla capodicastero Formazione Monique Fransioli-Ignazio, di Muralto Democratica.
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