A Bellinzona già molti 30 km/h e verso una ciclopista a nord

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“Attualmente l’80% delle aree residenziali sono già incluse in zone con velocità limitata, coprendo il 90% della popolazione”. Lo afferma il Municipio di Bellinzona nelle sue osservazioni finali riguardanti la mozione di Alberto Casari (Unità di sinistra) con la quale chiedeva in sostanza di istituire nei vari quartieri più Zone d’incontro (velocità massima 20 km/h e precedenza ai pedoni) per favorire la mobilità dolce e più convivialità. Mozione che l’esecutivo raccomanda al Consiglio comunale – che si riunirà il 2 febbraio – di respingere. Stessa raccomandazione anche per una seconda mozione che riguarda la mobilità, ovvero quella con cui Laura Codiroli – il testo è in seguito stato ripreso da Andrea Cereda (Plr) – chiedeva di migliorare a breve termine le condizioni (in particolare l’illuminazione) per ciclisti e pedoni nei quartieri nord, e più precisamente tra Gorduno e Preonzo. Infatti percorsi ciclabili paralleli alla strada cantonale sono già previsti (con orizzonte 2032-2035) nell’ambito del Programma di agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione (Pab5). E “l’illuminazione costituirà un tema nell’ambito dell’elaborazione di tali progetti”.

Zone d’incontro: ‘Analisi esterna superflua’

Casari nella sua mozione faceva notare che rispetto ad altre città svizzere ed europee, a Bellinzona vi sia un numero ancora troppo limitato di Zone d’incontro. Zone a 20 km/h con precedenza ai pedoni che garantirebbero maggiore sicurezza, attrattiva e fruibilità dello spazio pubblico. Chiedeva quindi alla Città di allestire una valutazione da parte di specialisti in materia sull’intero territorio cittadino per stabilire quali strade potrebbero essere incluse in Zona 20. Nelle sue osservazioni il Municipio, oltre a ribadire che nella grande maggioranza delle aree residenziali vige già un limite di velocità limitato (in particolare di 30km/h), segnala che le Zone 20 “richiedono interventi infrastrutturali significativi”. Viste queste condizioni “specifiche e restrittive”, la loro realizzazione è quindi molto complessa e dispendiosa. In ogni caso i luoghi idonei sono già stati individuati grazie ad analisi “svolte nell’ambito del Programma d’azione comunale (Pac), dei Programmi d’agglomerato (Pab) e dei piani comunali, come il Piano della mobilità ciclistica (Pmc) e verranno ulteriormente approfonditi con l’elaborazione del piano per la mobilità pedonale”. Insomma “gli approfondimenti in questo ambito sono già a buon punto e verranno ancora ripresi, rendendo superfluo un ulteriore incarico esterno”. Una conclusione condivisa anche dalla Commissione del Piano regolatore, ambiente ed energia che raccomanda a sua volta di respingere la mozione.

Piste ciclabili previste, ma si sollecita un intervento in tempi brevi

La stessa commissione è invece divisa per quanto riguarda la mozione sulla pista ciclabile nei quartieri a nord: il rapporto di minoranza – relatore Kevin Simao Ograbek (Verdi) – raccomanda infatti al plenum di accogliere il testo, visto che la proposta “non rappresenta assolutamente un intralcio al lavoro pianificatorio” in corso, ma piuttosto “uno spunto di carattere politico nel dare maggiore importanza e priorità alla realizzazione della pista ciclabile, puntando a un anticipo dei tempi di realizzazione rispetto a quanto previsto dal Pmc e dal Pab5”. D’altro canto il rapporto di maggioranza – relatore Fabio Briccola (Plr) – raccomanda, come il Municipio, di respingere la mozione, ritenendo che quanto richiesto “sia superato dagli eventi, poiché è già previsto”. Tuttavia, anche in questo caso la tempistica di realizzazione delle misure è ritenuta forse troppo lunga dai commissari, che sollecitano dunque l’esecutivo “di studiare e realizzare in tempi celeri un sistema di illuminazione o segnalazione del percorso ciclabile alternativo alla strada cantonale tra Gorduno e Gnosca al fine di mettere urgentemente in sicurezza la tratta menzionata anche durante le ore serali”. In questo contesto l’esecutivo, nelle sue osservazioni finali, sottolinea di voler approfondire “l’eventualità di posare una segnaletica verticale lungo i percorsi ciclistici da concordare col Cantone in quanto il Comune non ha competenze dirette in tal senso”.

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