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Un paesaggio spettrale che sembra imitare la superficie lunare a cui si aggiungono fumi e vapori bianchi che dalla terra si alzano verso il cielo, creando un’atmosfera a dir poco surreale. Quella appena descritta non è la location di un film ambientato nello Spazio ma potrebbe esserlo. Come potrebbe essere in tutto e per tutto l’immagine dell’inferno sulla Terra.
‘Bolliva e soffiava come se per entro vi salisse l’ansito e il gorgoglio dei dannati fitti nel limo, come se nel fondo vi s’agitasse la mischia perpetua degli iracondi’, così D’Annunzio citava Dante – a sua volta affascinato e ispirato da questo posto ‘infernale’ – in riferimento al paesaggio che copre Volterra. Un contesto in cui sono protagoniste le pozze boracifere con la fuoriuscita continua di vapore bianco ad alta temperatura (130°-160°) che sgorga dal terreno delle Colline Metallifere (come non pensare all’inferno?).
Lo scenario che ne viene fuori è al limite tra l’affascinante e il tetro, sicuramente suggestivo e ricorda molto la superficie della Luna visti i vari spacchi e la conformazione del terreno. Un insieme di fumarole, lagoni e geyser, con le emissioni di gas e di acqua calda che hanno caratterizzato la storia della geotermia e della sua importanza come fonte energetica – il 26% del fabbisogno elettrico della Toscana arriva da qui – ma anche attrazione turistica originale con le varie iniziative organizzate nell’area.
Proviamo a tracciare una mappa dei luoghi principali della Valle del Diavolo che comprendono diverse frazioni della Toscana. Nonostante il territorio abbia subito molte modifiche nel corso degli anni, questa parte della regione è ancora caratterizzata dalla presenza dei lagoni – piccoli crateri che contengono acqua calda – e dai soffioni boraciferi che muovono tutta la macchina energetica. Il punto di riferimento è il soffione dimostrativo di Larderello (a trenta chilometri da Volterra) che vanta anche un vero e proprio Museo della Geotermia per poi proseguire con il Parco delle Biancane, il trekking tematico ‘Geotermia e Vapore’ che da Sasso Pisano porta a Monterotondo Marittimo, le terme etrusco romane di Castelnuovo o il giro delle varie centrali aperte.
La prima località arrivando da nord è Montecerboli, una frazione di Pomarance in provincia di Pisa, che già dal nome richiama la figura mitologica di Cerbero (il cane a tre teste che faceva da guardia al regno infernale): centro storico medievale a parte, qui sono presenti diversi soffioni boraciferi che sprigionano gas e vapori dal sottosuolo. A Sasso Pisano, frazione di Castelnuovo di Val di Cecina, è possibile ammirare questi fenomeni naturali, senza lo zampino dell’uomo, all’interno del Parco delle Fumarole.
La tappa fulcro del ‘tour agli inferi’ è Larderello, immersa tra i vapori bianchi e l’acqua che ribolle, chiamata così per omaggiare François Jacques de Larderel, un ingegnere francese che nell’Ottocento contribuì allo sviluppo industriale della zona definendo il metodo per estrarre l’acido borico dal suolo: rappresentò il primo caso al mondo di sfruttamento dell’energia geotermica dove poi nel corso del tempo sono sorte le varie fabbriche. Larderello (comune di Pomarance) si trova al centro della Valle del Diavolo ed è quindi il paese capostipite nella produzione di energia bianca e pulita per produrre elettricità. Nel 2013 la Centrale Enel ha compiuto un secolo di vita rappresentando in quest’area, con i suoi trentaquattro impianti, uno dei complessi geotermici piùgrandi al mondo dove si produce il 10% dell’energia geotermoelettrica mondiale. Un’eccellenza nostrana poco conosciuta dagli italiani oltre che un paesaggio unico non soltanto per la presenza sul terreno dei condotti energetici, ma anche per le colline e i borghi che si sviluppano intorno ad essi e che rendono questo viaggio completo e affascinante. Indovinate un po’ chi è il proprietario di Larderello? Proprio l’Enel ovviamente che nel 1988 ha realizzato la trivellazione più profonda di un pozzo geotermico da 4093 metri: un record da guinness dei primati.
Per chi volesse andare alla ricerca di soffioni naturali purtroppo sono pochi quelli rimasti visto che la maggior parte è stata inglobata per produrre energia elettrica. Però ce n’è uno ‘dedicato’ ai turisti che passano di qua, un foro dimostrativo creato nel 1956 e profondo 740 metri: quando inizia lo spettacolo e si apre ‘il sipario’ ecco sfociare una colonna altissima di vapore accompagnata da un fischio assordante da 150 decibel. Tutti rimangono a bocca aperta davanti alla potenza della natura!
Fondato alla fine degli anni Cinquanta, il Museo della Geotermia ripercorre la storia dell’energia geotermica in tutte le sue fasi di lavorazione, dalla ricerca alla perforazione fino all’utilizzo del fluido geotermico per produrre energia, tutto spiegato con plastici e attrezzature originali. Il Museo di Larderello è ad ingresso gratuito ed è molto gettonato dalle scolaresche attirando oltre sessantamila visitatori l’anno.
Attenzione, la Val di Cecina non è solo Valle del Diavolo e non è solo sinonimo di geotermia. Tutto il territorio che si sviluppa lungo il fiume omonimo, a sud della provincia di Pisa fino ad alcune zone di Siena e Grosseto ma anche Livorno, merita di essere visitato per le sue bellezze paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche. Basti pensare a Volterra con il suo centro storico medievale e un altro particolare fenomeno naturale, le ‘balze’, ovvero degli strapiombi formatisi dall’erosione dei terreni argillosi. E poi c’è la Maremma Livornese e la Costa degli Etruschi, tutti posti ricchi di bellezza da scoprire.
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