Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente sono accusati dell’omicidio di Antonella Salamone e i figli Kevin e Emmanuel, di 16 e 5 anni, tutti uccisi dopo giorni di sevizie nel corso di un rito per scacciare il demonio
La decisione di revocare il trasferimento di Giovanni Barreca in una Rems (residenza esecuzione misure sicurezza) è stata presa dal Gup del tribunale di Termini Imerese (Palermo) che ha quindi disposto il suo ritorno in carcere. Barreca è il principale imputato della strage di Altavilla Milicia (Palermo), marito e padre delle tre vittime, Antonella Salamone e i figli Kevin e Emmanuel, di 16 e 5 anni, uccisi dopo giorni di sevizie nel corso di un rito per scacciare il demonio tra l’8 e il 10 febbraio del 2024. Era stato ritenuto incapace di intendere e di volere da un altro giudice termitano, che per questo motivo aveva ritenuto la sua situazione incompatibile con la permanenza in carcere. Poi il tribunale del riesame di Palermo aveva annullato per motivi di forma il provvedimento del Gip, e oggi, col rinvio a giudizio, è stata accolta la richiesta della Procura di rimettere in cella l’ex imbianchino, ritenuto pericolosissimo.
Le accuse
Il gip di Termini Imerese Gregorio Balsamo ha rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario insieme a Giovanni Barreca, anche Sabrina Fina e Massimo Carandente. I familiari della moglie Antonella Salamone si sono costituiti parte civile. Sabrina Fina, la donna che insieme all’ex compagno è accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere vuole parlare. Lo ha detto il suo avvocato a Termini Imerese dove si è celebrata l’udienza preliminare che si è conclusa con il rinvio a giudizio dei tre. “Ribadisce la sua estraneità e forse chiederemo l’interrogatorio di garanzia affinché venga fuori la verità su quanto successo nella villetta”, ha detto l’avvocato della donna Franco Critelli. Anche il legale di Barreca ribadisce l’estraneità del suo assistito: “Ha sempre ammesso di essere presente, ma di non avere mai partecipato ai fatti contestati – dice Giancarlo Barracato – era imbambolato incapace di agire…”. I genitori e i fratelli di Antonella Salamone non credono invece nell’infermità mentale del marito della donna. “Noi chiediamo giustizia per i nostri nipoti e nostra figlia e non ci fermeremo”, dicono. In aula hanno incrociato gli sguardi di Sabrina Fina e Giovanni Barreca, presenti insieme all’altro imputato Massimo Carandente. La richiesta di costituzione di parte civile nel processo del Comune di Altavilla Milicia è stata respinta dal Gip.
Approfondimento
Strage di Altavilla, Barreca lascia il carcere e va in una rems
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