Statement Società Italiana Igiene su OMS: la reazione dopo le critiche

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“Il ruolo che l’Oms svolge è fondamentale per le minacce alla Salute che devono essere continuamente studiate ed affrontate. L’Italia vanta una lunga e prestigiosa storia di collaborazione con l’Organizzazione”

La Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), di fronte alle recenti critiche mosse nei confronti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non può restare indifferente. “Come Società scientifica, siamo preoccupati per le critiche – dichiara il Dr. Enrico Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) – Pur riconoscendo che alcune critiche possono essere mosse nella gestione dell’OMS, il ruolo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità svolge è fondamentale per le minacce alla Salute che devono essere continuamente studiate ed affrontate a livello planetario. L’Italia, oltretutto – ricorda il Dr. Di Rosa – vanta una lunga e prestigiosa storia di collaborazione con l’OMS grazie ai tanti medici, ricercatori, epidemiologi e operatori sanitari italiani che hanno prestato la loro opera nell’organizzazione e tra un ricordo speciale va a Carlo Urbani, il medico italiano che ha sacrificato la propria vita per contrastare la diffusione della SARS nel 2003.

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rappresenta un pilastro insostituibile per la salute globale, svolgendo un ruolo essenziale nella sorveglianza, nella prevenzione e nella gestione delle emergenze sanitarie ma anche nella standardizzazione per garantire la confrontabilità dei dati epidemiologici ed assistenziali, nonché nel promuovere la copertura sanitaria universale e l’adozione di standard di sicurezza e qualità delle cure nel mondo a partire dai Paesi più poveri e fragili. 

Attraverso un approccio scientifico e un impegno costante, l’OMS coordina gli sforzi internazionali dei Paesi e delle Comunità Scientifiche, per contenere la diffusione di malattie infettive, per la gestione delle emergenze sanitarie, per il supporto a programmi per la prevenzione delle malattie cronico degenerative e per il controllo dei rischi legati all’assistenza a partire dalle Infezioni correlate all’assistenza (ICA) e alla Antibiotico resistenza (AMR). Opera fornendo prezioso supporto tecnico/scientifico e soprattutto l’indispensabile aiuto materiale per i paesi meno ricchi, garantendo risposte tempestive e coordinate alle crisi sanitarie. 

I problemi e le minacce alla nostra salute hanno ormai un rilievo planetario (Planetary Health) e necessitano di un approccio globale, coordinato ed integrato a livello internazionale e non si può fare a meno di un organismo sovranazionale che monitori e studi i rischi ed i pericoli per la salute, e possa – assieme agli Stati membri – coordinare gli interventi. L’OMS rappresenta una consolidata rete globale di esperti, laboratori e istituzioni sanitarie che lavorano in sinergia per proteggere la salute pubblica a livello planetario.

Pur riconoscendo che alcune critiche possono essere mosse all’operato dell’OMS, è importante sottolineare che i board tecnico-scientifici e gli organismi di governance globale sono generalmente composti da rappresentanti degli Stati membri. Questi ultimi, eletti nelle assemblee periodiche, approvano con procedure democratiche i diversi atti, incluso il budget. Migliorare la trasparenza e la responsabilità in questi processi rappresenta un obiettivo raggiungibile lavorando dall’interno.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è finanziata attraverso una combinazione di contributi obbligatori – versati dagli Stati membri in base alla loro capacità economica che rappresentano circa il 20% del bilancio – e contributi volontari che costituiscono l’80% del bilancio e provengono da Stati membri, organizzazioni internazionali, fondazioni private (es. Bill & Melinda Gates Foundation), ONG e aziende. I contributi spesso sono vincolati a specifici programmi o progetti.

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L’Italia, con circa 70 milioni nel biennio 2024-2025 è al 19° posto tra i finanziatori dell’OMS: metà di questa cifra attiene al contributo obbligatorio, calcolato su parametri demografici e economici, mentre l’altra metà è costituita da contributi volontari (tra gli altri paesi europei, per la Germania il contributo volontario supera il 75% del totale, per la Francia il 55%).

L’Italia vanta, altresì, una lunga e prestigiosa storia di collaborazione con l’OMS: medici, ricercatori, epidemiologi e operatori sanitari italiani hanno prestato la loro opera nell’ambito dell’organizzazione, dimostrando straordinario impegno e sacrificio. Tra questi, un ricordo speciale va a Carlo Urbani, il medico italiano che ha sacrificato la propria vita per contrastare la diffusione della SARS nel 2003, salvando innumerevoli vite grazie al suo coraggio e alla sua dedizione.

Questi professionisti hanno svolto un ruolo chiave in progetti di prevenzione, nella lotta contro epidemie e pandemie, e contro ICA ed AMR e nella promozione di politiche sanitarie basate sull’evidenza. Il loro lavoro non solo ha contribuito a migliorare la salute pubblica a livello internazionale, ma ha anche rafforzato l’immagine dell’Italia come un Paese profondamente impegnato nella cooperazione sanitaria globale.





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