La protesta di Confcommercio Spoleto, “Rivogliamo una città viva!”

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La protesta degli imprenditori nei confronti dell’amministrazione comunale che vuole ampliare di fatto la ZTL. Il presidente di Confcommercio Spoleto Tommaso Barbanera: “Scelta da noi sempre osteggiata che aggrava la pesantissima situazione del centro storico, delle attività economiche e della residenzialità”.

Senza negozi, senza servizi, senza residenti, Spoleto è destinata a diventare una città fantasma! Non è questo che vogliono gli imprenditori di Spoleto, protagonisti di una eclatante manifestazione di protesta, con manifesti affissi in tutta la città, per chiedere all’amministrazione comunale di avviare un percorso condiviso per dare vita a piani di sviluppo pluriennali che consentano sia la sopravvivenza delle attività esistenti, sia lo sviluppo di realtà economiche nuove, con servizi all’avanguardia. Insomma, una città viva, accessibile e piena di opportunità!

Nonostante le ripetute sollecitazioni formali di Confcommercio dei mesi scorsi a fare un passo indietro e a confrontarsi sul tema, e le rassicurazioni informali ricevute non più tardi delle scorse settimane, il Comune di Spoleto ha annunciato la decisione di ampliare l’area ZTL nel corso del 2025. Scatenando la reazione indignata della stessa Confcommercio che considera il provvedimento inaccettabile per i pesanti effetti negativi che avrà sul centro storico. Giudizio condiviso anche dai rappresentati territoriali di Federalberghi Filippo Tomassoni, di Fipe- Pubblici Esercizi Paolo Martellini, di ConSpoleto Carlo Filippi.

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“Ampliare la ZTL – sottolinea il presidente di Confcommercio Spoleto Tommaso Barbanera – significa in questo momento storico dare un colpo definitivo al centro storico, che già da anni vive una situazione di progressivo impoverimento economico e residenziale. Pochi giorni fa ha chiuso l’ennesima attività storica in Piazza del Mercato. Una tendenza che appare inarrestabile e che con l’ampliamento della ZTL, a cui si aggiunge la soppressione di 20 posti auto nel parcheggio di Piazza San Domenico e i disagi legati ai lavori per il terremoto, condanna sempre più l’acropoli all’isolamento.

Il provvedimento colpisce le imprese ma disincentiva anche la residenzialità.

Il progetto “Spoleto città senz’auto”, nel cui ambito si inserisce la decisione dell’amministrazione – continua Barbanera – è vecchio di decenni, pensato quando la realtà di Spoleto era completamente diversa, e viveva una fase espansiva: il comune aveva quasi 40.000 abitanti e i residenti del centro storico erano circa 10.000, mentre oggi arrivano sì e no a 2.500. Il contesto attuale è completamente diverso, il modello di città che non prevede l’uso di automobili e che affida la mobilità al trasporto pubblico non è compatibile con l’attuale situazione di forte sofferenza del centro storico. L’amministrazione non ha ascoltato la nostra ripetuta sollecitazione ad aprire un confronto ampio per produrre un piano di rilancio credibile e concreto. Anche il turismo, elemento trainante per l’economia locale, pur avendo avuto buoni risultati deve sviluppare ulteriormente le sue potenzialità.

Spoleto deve assolutamente rivedere le priorità e stabilire piani di sviluppo pluriennali che consentano sia la sopravvivenza delle attività esistenti, sia lo sviluppo di realtà economiche nuove, con servizi all’avanguardia.

Fino a quando rimarrà tutto come è oggi, una ZTL ampliata significherebbe “isolare” sempre di più l’acropoli e le attività che hanno resistito agli eventi tragici degli ultimi anni, e che hanno evitato il completo spopolamento del centro storico”.

Confcommercio Spoleto punta il dito contro l’amministrazione anche per il mancato coinvolgimento preventivo dell’associazione in decisioni che hanno un impatto immediato e forte sulle attività economiche.
“L’amministrazione comunale – denuncia Barbanera – continua a non ascoltare la nostra richiesta di collaborazione, di condivisione dei progetti e soprattutto di definire un coordinamento delle azioni che interessano le attività commerciali, turistiche e dei servizi. L’attuale situazione economica della città non consente però a questa Giunta di continuare a prescindere dalle ragioni gli imprenditori del commercio e del comparto turistico”.





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