Il fascicolo su Emanuela Orlandi all’Archivio Centrale di Stato è vuoto: spariti tutti i documenti

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Nell’Archivio Centrale dello Stato è stato rinvenuto un fascicolo sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, ma il contenuto sarebbe assente. Nel documento vuoto sarebbe presente solamente il sommario dei documenti che si troverebbero all’interno, ma questi sarebbero svaniti nel nulla. La scoperta arriva dal giornalista Gian Paolo Pelizzaro, oggi consulente della Commissione Bicamerale d’inchiesta Orlandi-Gregori. Si apre quindi un giallo nel giallo.


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Il fascicolo nell’Archivio di Stato

Come riportato in apertura, nell’Archivio Centrale di Stato è stato rinvenuto un fascicolo riversato nel 2017 dal Ministero dell’Interno dal titolo: “Scomparsa di Emanuela Orlandi”, ma il plico risulterebbe vuoto. Lo riportano AdnkronosAnsa.

A fare la scoperta sarebbe stato il giornalista Gian Paolo Pelizzaro, ricercatore e consulente presso la Commissione Bicamerale d’inchiesta Orlandi-Gregori.

Fonte foto: ANSA

Un giallo nel giallo della scomparsa di Emanuela Orlandi: nell’Archivio Centrale di Stato sarebbe stato rinvenuto un fascicolo vuoto

Nello specifico, il fascicolo riporterebbe un sommario che elenca i documenti in esso contenuti, ma di tali documenti non ci sarebbe traccia.

Il senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione Orlandi-Gregori, ha riferito che il giornalista avrebbe trovato il fascicolo “nell’ambito di altre ricerche non attinenti con i lavori della stessa Commissione”. Sempre De Priamo fa sapere all’Adnkronos che presto si riunirà “l’Ufficio di presidenza della Commissione per valutare i passi opportuni per ritrovare questa documentazione e verificare i contenuti“.

Cosa conteneva la cartellina su Emanuela Orlandi

Come già detto, l’unico indizio presente sulla cartellina presente nell’Archivio di Stato sarebbe una sorta di sommario che elenca i contenuti. Nello specifico, come scrive Ansa, si tratta di otto titoli:

  • “Richiesta di verbali di Agca (Ali, nda) in qualità di teste”;
  • “Questura di Roma accertamenti in Italia relativi a cittadini turchi“;
  • “Accertamenti in Germania anche in ambienti turchi-letture in lingua tedesca pervenuta all’Ansa ed al Messaggero“;
  • “Accertamenti conto di Montesanti Alfonso De Lellis Patrizia”;
  • “Fronte liberazione turco anticristiano Turkes“;
  • “Lettera pervenuta all’Ansa (Milano)”;
  • “(M.A:E): Avv Gennaro Egidio“;
  • “Messaggi a firma Phoenix Phenix“.

Si ribadisce che di questi documenti è stato trovato soltanto il sommario, mentre non è dato sapere che fine abbia fatto il contenuto delle buste.

Da dove arriva quella documentazione

De Priamo ha già fatto sapere che presto partiranno gli accertamenti sulla sorte dei documenti mancanti. Nel frattempo Simona Greco, funzionaria dell’Archivio e responsabile della Sala Raccolte speciali, fa sapere che il fascicolo era stato riversato nel 2017 dopo la direttiva Renzi, comparsa nella Gazzetta Ufficiale il 2 maggio 2014.

Con tale direttiva il governo stabilì la necessità di “rendere conoscibili” e accessibili “gli atti relativi ad alcuni dei più significativi eventi sui quali si registra un ricorrente interesse“, in particolare sul tema delle stragi.

Il misterioso fascicolo Orlandi fu rinvenuto nel 1996 contestualmente con altre ricerche sulla strage di piazza della Loggia in un “deposito decentrato del ministero dell’Interno sulla circonvallazione Appia” e riversato nel 2017, appunto, dopo la direttiva Renzi. Simona Greco fa sapere che gli atti originariamente contenuti non risulterebbero versati.



fascicolo-emanuela-orlandi-archivio

Fonte foto: ANSA





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