Il 2 per mille ai partiti premia il centrosinistra, Pd e M5s comandano in Puglia

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Al momento della presentazione, nel 2024, della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche (Irpef) per l’anno di imposta 2023, in Puglia 74.890 contribuenti, sul totale di 2.611.086 dichiarazioni presentate, hanno deciso di devolvere ai partiti il 2 per mille del reddito. Hanno partecipato alla ripartizione del 2 per mille 29 partiti politici. Il partito che ha ottenuto il maggior numero di devoluzioni è il Pd, verso il quale si sono orientati 20.179 contribuenti, seguito dal M55 (15.670 contribuenti) e da Fratelli d’Italia (14.822 contribuenti). Buono l’appeal nei confronti dei contribuenti che hanno dimostrato di avere Sinistra Italiana (4.013), Europa Verde-Verdi (3.149) e soprattutto Sud chiama Nord, il partito personale del siciliano Cateno De Luca, con 3.189 contribuenti.

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Sostanzialmente sulla stessa linea il numero di dichiarazioni con la devoluzione del 2 per mille si sono ritrovati Italia Viva (2.360) e Forza Italia (2.356). Se si tiene conto della forza elettorale dei berlusconiani, rispetto ai renziani, se ne deduce che gli elettori di Forza Italia sono convinti che il partito abbia altre fonti di finanziamento e che certo non ha bisogno del 2 per mille. Scarso anche l’appeal nei confronti degli elettori/contribuenti che al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi ha dimostrato la Lega per Salvini premier, la quale ha ottenuto appena 1.136 sottoscrizioni, in linea con il Partito socialista italiano (1.158), +Europa (1.175), Azione (1.155) e Noi Moderati (1.058).

Al di sotto di quota 1000 ci sono il Centro democratico (539) Possibile (508) i Radicali italiani (592) il Maie, Movimento associativo italiani all’estero (411) e l’Unione sudamericana emigrati italiani (291). Nel caso di Possibile, partito fondato dall’ex Dem Giuseppe Civati, si tratta di un buon risultato, stante lo scarso appeal elettorale e il peso di un partito che dal 2022 è sostanzialmente legato a Sinistra Italiana e a Europa Verde-Verdi.

Anche se si tratta di piccoli numeri, vanno segnalate le 112 sottoscrizioni per devolvere il 2 per mille a favore del Sudtiroler Volkspartei, le 44 per Campobase (partito del Trentino) le 39 del Partito autonomista trentino tirolese, le 80 per l’Union Valdotaine e le 42 del partito valdostano Stella Alpina.

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L’analisi statistica del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia non ha quantificato il gettito ottenuto da ogni singolo partito su base regionale. La classifica dei singoli partiti a livello nazionale vede in testa il Partito democratico con 628.782 sottoscrizioni, che corrispondono al 30,62 per cento delle scelte compiute dai contribuenti e hanno fatto affluire nelle casse del partito 10.286.158 euro. A seguire vi è il partito di Fratelli d’Italia con 382.457 sottoscrizioni (il 18,62 per cento del totale) e un introito di 5.658.481 euro. Al terzo posto il M5S, con 239.240 sottoscrizioni e un introito di 2.739.399 euro. Buona performance degli alleati Europa Verde-Verdi (133.725 sottoscrizioni e un incasso di 1.490.932 euro) e Sinistra Italiana (112.391 donazioni per 1.422.458 euro).

La Lega di Salvini ottiene 90.494 sottoscrizioni del 2 per mille e un introito di 1.156.933 euro. Buone le performance di Italia Viva (55.814 donazioni e un incasso di 1.116.947 euro) Azione (53.659 donazioni e 1.289.706 euro) e +Europa (57.220 sottoscrizioni e 821.527 euro di introiti). Va evidenziato che Forza Italia ha ottenuto appena 45.353 sottoscrizioni e un introito di 807.483 euro. Però le dichiarazioni dei redditi dei donatori di Forza Italia erano più ricche di quelle del Pd, tant’è che con i sostenitori del partito fondato da Berlusconi hanno contribuito in media con 17 euro a testa al 2 per mille, quelli del Pd con 16 euro circa.

I sostenitori di Fratelli d’Italia hanno contribuito in media con 14,8 euro circa e quelli del Movimento 5 Stelle con 11,4 euro in media. Si tenga conto che moltissimi elettori del M5S erano percettori del reddito di cittadinanza e quindi al di sotto della quota oltre la quale si paga l’Irpef (l’Imposta sul reddito delle persone fisiche scattava per i redditi dichiarati nel 2024 ma ottenuti nel 2023 oltre 8.145 euro).





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