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Nel costante lavoro per offrire un percorso formativo sempre più calibrato sulle esigenze e le potenzialità dei propri studenti, le scuole Chelli – media paritaria e licei classico e scientifico paritari – hanno pianificato alcune significative novità didattiche.
Per quanto riguarda la secondaria di primo grado, sarà introdotto il potenziamento ulteriore dell’inglese (che già oggi prevede, oltre alle 5 ore curriculari, anche la conversazione con madrelingua), con l’obiettivo di accompagnare gli studenti ad avere tutti le competenze necessarie per affrontare, alla fine della terza e ognuno secondo il proprio livello di preparazione, un esame Cambridge che dia loro una certificazione finale in più rispetto quelle conseguite durante il triennio.
“Un potenziamento – spiega la preside Paola Biondo – che rientrerà nell’offerta didattica complessiva per coloro che frequentano la nostra scuola, senza alcun aggravio in termini di retta, sulle famiglie. Ci teniamo molto a sottolineare questo, per sgomberare ulteriormente il campo dall’idea, ancora invalsa purtroppo, che le nostre scuole non siano per tutti. Essere paritari significa essere scuole pubbliche, gestite invece che direttamente dallo Stato, da altri soggetti (nel nostro caso la Fondazione Chelli), ma completamente inseriti nei percorsi ministeriali per ogni grado di istruzione. Il contributo economico che ciascuna famiglia versa, copre soltanto in minima parte l’investimento complessivo per mettere a disposizione del nostro territorio una proposta alternativa di scuola libera e paritaria, che non offre i suoi servizi e non fa didattica in base alle rette, ma in base ad un unico obiettivo: contribuire, attraverso un’istruzione qualificata, alla crescita di questo territorio”.
Altra novità sarà il ripristino delle “Giornate Clill”, acronimo di content and language integrated learning. Si tratta, appunto, della metodologia che prevede l’approccio a materie curriculari in lingua inglese invece che in italiano. Anche questa una scelta che rientra nel più ampio progetto di potenziare l’inglese non solo come lingua parlata, ma anche come lingua con cui si studia, tanto che sono previste anche uscite didattiche con guida in inglese.
Inoltre, sempre per le medie, sarà ulteriormente valorizzato lo studio assistito. “Da sempre – spiega la preside – le scuole Chelli offrono ai ragazzi la possibilità di fermarsi nel pomeriggio per fare i compiti e approfondire o chiarire tematiche e argomenti oggetto di lezione in classe. Con questo potenziamento evitiamo ulteriormente che gli studenti debbano ricorrere a quelle che siamo soliti chiamare ripetizioni, con un esborso di risorse familiari ulteriori. Infatti gli studenti saranno seguiti nel pomeriggio da nostri docenti, che offriranno loro un aiuto calibrato e personalizzato rispetto al percorso didattico mattutino, così da colmare immediatamente eventuali lacune o incertezze”.
Sul versante dei licei, specularmente a quanto avverrà per le medie, si lavorerà al potenziamento dell’inglese (che già conta su 4 ore settimanali e sulla conversazione con docente madrelingua) per dare modo a tutti gli studenti, arrivati in quarta liceo, di affrontare una certificazione finale Cambridge, che servirà loro per avere crediti universitari o per superare le selezioni ed entrare nel mondo del lavoro.
Contestualmente saranno anche attivati corsi di Icdl comprensivi di tutti i moduli, per dare modo ai ragazzi di uscire dal liceo avendo sia la certificazione linguistica che, per chi lo desidera, il certificato internazionale per le competenze digitali.
“Nel frattempo – conclude la preside – stiamo approcciando tutto il vasto tema dell’intelligenza artificiale e di come essa impatta sulla didattica. Come ogni invenzione umana, anche l’IA è apparentemente neutra: dipende sempre dall’uso che di essa se ne fa. L’approccio che stiamo seguendo coi ragazzi è che l’intelligenza è una caratteristica umana, mentre la tecnologia può servire ad essa per ampliare lo spettro delle sue competenze, ma certamente non è un sostitutivo e deve essere sempre governata dalla persona. Ecco perché abbiamo ritenuto importante allenare gli studenti all’uso dell’IA, insegnando loro a rivolgerle domande puntuali e verificando, poi, le differenze fra ciò che gli studenti avrebbero fatto autonomamente e ciò che propone loro l’IA”.
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