Giù le saracinesche. Chiusure a catena nel commercio. L’allarme: Città in agonia.

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6 casi a fine 2024. Possibili soluzioni? Confcommercio tenta un approccio con l’Amministrazione Scoglio.   

TEANO (Elio Zanni) – La città di Teano sta vivendo un momento di profonda crisi economica, testimoniato dalla chiusura a catena di numerose attività commerciali, un fenomeno che preoccupa perché appare in crescita esponenziale. Sono almeno 6 le attività cessate sul finire del 2024, ma il numero (non facile da acquisire per vie istituzionali) potrebbe essere maggiore di quello a noi noto. Pescherie, parrucchieri, pizzerie, generi alimentari e persino bar, hanno abbasto la saracinesca o si prefiggono di farlo nel breve volgere dei primi tre mesi di questo 2025.

Le conseguenze negative sull’occupazione e sul tessuto sociale sono facilmente immaginabili. Ma in questo momento chi ci pensa, chi sta riflettendo su questo problema? Per quanto ci arriva all’orecchio: nessuno, a parte Confcommercio. La confederazione di categoria che conta Teano già numerosi iscritti avrebbe chiesto per vie ufficiali – per ben due volte – un incontro urgente con il sindaco Scoglio. Incontri, sui problemi che assillano i commercianti.

Passeggiando in bicicletta insieme a te…

Eppure spuntano come funghi associazioni persino tra comuni e bocciofile private che non si sa più dove metterle. L’ultima appare una buona e grande idea, il Distretto commerciale diffuso di zanniana sponsorizzazione. Passeranno prima o poi gli esimi grossi membri distrettuali, i sindaci che ne fanno parte, gli strateghi locali, all’analisi di questo fenomeno di chiusura dei negozi a cascata? Il Distretto commerciale diffuso studierà delle possibili contromisure? C’è chi ci spera. Anche perché sono già tre i teanesi che ne fanno parte contando, oltre al sindaco Scoglio anche gli ultimi ingressi: Cristian Pilotti e proprio per Confcommercio Alessandro De Fusco.

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Per ora il Distretto sta pensando di andare in bicicletta e per farlo i signori «distrettisti» studiano percorsi ciclabili. Una bella idea, per amor di Dio. E sono coraggiosi, visto che progettano percorsi anche in zone dove già non è possibile camminare nemmeno più a piedi, ossia a Teano. Ma è una iniziativa a sfondo ecologista e per questo a noi piace, restiamo a vedere come va a finire. Poi si spera che prima o poi scendano dalle due ruote per tornare con i piedi per terra e affrontare i problemi più gravi che assillano la città.

Del mancato ricambio generazionale

È vero, alcuni hanno cessato l’attività per pensionamento. Ma la notizia, volendo esser seri, è ancora più triste di prima. Intanto perché è mancato il passaggio di consegne tra genitori e figli o parenti vari. E poi perché la continuità non è stata possibile nemmeno a favore di eventuali aiutanti eterni. I famosi apprendisti, di cui si è persa totalmente la cultura. È un fenomeno diffuso. Si parla di mancato ricambio generazionale. Questo scotta, soprattutto per le attività artigianali: non c’è più un sarto di cui Teano deteneva una primazia provinciale, non c’è più un calzolaio, resiste qualche falegname ma se ci spostiamo nel campo del commercio c’è solo da piangere lacrime amare. Continuando così andrà bene solo l’associazione Il Campanile Teano, presidente Valter Giarrusso, che potrà aumentare a dismisura il numero di rappresentazioni sceniche nel settore: antichi mestieri.

A pesare su questa situazione sono diverse cause. L’assenza di una strategia mirata a sostenere e promuovere le attività locali, unita alla carenza di iniziative per attrarre nuovi clienti in città, persino l’incapacità di accendere qualche schifosa lampadina lungo il centro storico durante il periodo di Natale ha pesato restituendo l’immagine di una città spenta, in piena agonia. Tutto contribuisce a rendere sempre più difficile la sopravvivenza delle piccole imprese locali. Che dire poi dei problemi infrastrutturali.

Vi prometto meno parcheggi e più multe per tutti

Vogliamo parlare della mancanza di parcheggi e un piano del traffico inesistente? E che ne parliamo a fare? Quante volte abbiamo visto sollevare questo problema in Consiglio comunale dalla minoranza? Tante volte, ma è stato tutto inutile. Si dorme. Anche queste due perle d’incapacità organizzativa polito-gestionale locale (parcheggi e gestione del traffico) stanno scoraggiando i cittadini dal recarsi in centro, penalizzando ulteriormente i commercianti. I residenti occupano i parcheggi bianchi (che prima dell’arrivo del nuovo comandante dei vigili urbani, erano a tempo e quindi virtualmente infiniti) tutto il santo girono e i commercianti si mangiano il fegato.

La scelta diversa di Del Sesto e Pelosi

ADRIANO DEL SESTO E NICOLA PELOSI

Non piace a nessuno aggiungere sempre paglia su fuoco, ma come non accennare all’incremento dei costi energetici, delle tasse, delle imposte e dei tributi (acqua, rifiuti), pretese di pagamento sempre più esose del Comune di Teano nel tentativo in corso da questi tre anni di appagare la sete di Cassa del famelico Piano di rientro? Pian piano, a conti fatti, si comprendono bene le scelte diverse operate nello stresso campo da altre città. Gli esempi sono quelli di Pietravairano e Roccaromana, dove i sindaci, rispettivamente, Adriano del Sesto (fin dal suo primo giorno d’insediamento di fronte all’abnorme massa debitoria dell’Ente provocata dalle precedenti amministrazioni) e Nicola Pelosi molto più di recente ma sempre dopo aver valutato quale fosse il male minore per le tasche dei cittadini, hanno dichiarato il dissesto finanziario.  



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