Germania, Merz (Cdu) promette il pugno duro contro i migranti: respingimenti, espulsioni e arresti di massa. AfD esulta: ‘Il muro è caduto’

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Respingimenti a tutte le frontiere tedesche, la polizia federale deve poter chiedere mandati di arresto, più centri di detenzione per gli immigrati da espellere, lo Stato Federale deve sgravare i Länder dai compiti di espulsione, arresti senza alcun limite per persone pericolose o che si sono rese colpevoli di reati raggiunte da un decreto d’espulsione. Questi i cinque provvedimenti che Friedrich Merz, candidato Cancelliere per la Cdu/Csu, vuole veder messi subito in pratica, sull’onda degli ultimi attacchi a Solingen, Mannheim, Magdeburgo ed Aschaffenburg, per porre rimedio “al disastro di una politica di asilo e immigrazione mal indirizzata per dieci anni”.

Il candidato alla cancelleria vuole presentare immediatamente le proposte al Parlamento indipendentemente da chi possa votarle. La co-leader di Alternative für Deutschland, Alice Weidel, cogliendo la palla al balzo gli ha scritto una lettera aperta offrendogli l’appoggio del suo partito, per poi postare su X euforica “il muro è caduto”. “È molto più che giocare con il fuoco”, ha detto Rolf Mützenich, capogruppo SPD, all’Augsburger Allgemeine. Approvazione per le proposte di Merz sono arrivate anche dal BSW (data al 3%) e pure il capogruppo FDP (4%) Christian Dürr ha dichiarato alla RND “le sosterremo se vanno nella giusta direzione”, ma la FDP ne presenterà anche delle proprie.

La Cdu/Csu è nei sondaggi elettorali rigidamente in testa al 30% e la risolutezza dell’annuncio di Merz, fatto in uno stile paragonabile a quello di Donald Trump, pare un monito a SPD e Verdi ad allinearsi se vogliono coalizzarsi dopo il voto. Markus Söder (CSU) dà per scontato che debbano farlo. D’altronde, toni intransigenti servono anche a contrastare AfD che resta la seconda forza col 21% delle preferenze e al congresso di Halle ha riscosso ancora l’appoggio di Elon Musk. Tra le decine di migliaia scesi in piazza sabato in 60 città tedesche contro l’estrema destra però non sono mancati quelli che hanno accusato anche Merz.

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SPD e Verdi (15 e 14%) sostengono che i provvedimenti sarebbero in contrasto con il diritto vigente. Robert Habeck ha commentato lapidario: “Un Cancelliere non è sopra la Costituzione, il Parlamento e la legge”. Gli Accordi di Schengen che hanno eliminato i controlli doganali ammette effettivamente deroghe per sei mesi se “esiste una grave minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza interna in uno Stato membro”, prorogabili solo in caso di nuove minacce e per un massimo di due anni e mezzo. La ministra degli Interni, Nancy Faeser, vi ha già fatto ricorso. Ma la sospensione non si estende al divieto di ingresso dei richiedenti asilo senza prima l’esame delle loro domande. Lo stabilisce una prassi regolata con gli accordi di Dublino III: deve prima essere valutato di quale Stato membro sia la responsabilità di prendere in esame la procedura di asilo, solo dopo si potrà avviare un trasferimento formale. Anche se è vero che l’iter spesso si inceppa nel rifiuto del Paese di primo approdo o per il superamento dei termini degli accertamenti.

Pure l’allargamento dei poteri di arresto alla polizia non può essere considerata una responsabilità esclusiva dell’esecutivo: solo un Procuratore della Repubblica può emettere un mandato di cattura, se la polizia procede di iniziativa il provvedimento è temporaneo. È ammissibile poi la detenzione, diversa da quella penale, per preparare o garantire l’espulsione, ma può durare al massimo 28 giorni.

Il Cancelliere uscente Olaf Scholz farà una dichiarazione in occasione della discussione parlamentare. “Il firewall contro la AfD non deve crollare”, ha già dichiarato a diverse testate giornalistiche. Anche se il Ministero dell’Interno nega che la decisione sia legata agli accoltellamenti di Aschaffenburg, sono intanto ripresi i respingimenti verso l’Afghanistan, Paese di provenienza dell’assassino. Merz, nel tentativo di non mostrarsi troppo vicino alle posizioni di AfD e BSW, ha anticipato i testi da votare al Bundestag solo a SPD, Verdi e FDP. All’interno della stessa Cdu montavano i malumori, non ci sarà alcuna collaborazione con AfD, si assicura. Sta alle forze democratiche trovare un accordo e isolare i populisti, il messaggio del governatore dell’Assia Boris Rhein (Cdu).

Ci si domanda se l’Unione Cristiano-Democratica presenterà effettivamente le sue proposte al Bundestag. Per Irene Mihalic (Verdi) queste non avrebbero prospettive di approvazione: “È quindi puro populismo dire alla gente che c’è qualcosa in arrivo”. In Germania, d’altronde, a fine 2024 si contavano circa 220mila persone senza diritto di permanenza, ma l’80% di loro era tollerato per la legge sul diritto di soggiorno temporaneo, dunque solo 42.300 erano realmente soggette all’obbligo di lasciare il Paese.

Da Cancelliere, Merz potrebbe senz’altro dichiarare l’esistenza di un pericolo interno e chiudere le frontiere, ma i giudici nazionali e la Corte di Giustizia europea sarebbero chiamati a valutare la sussistenza e la proporzionalità delle limitazioni imposte. Il calcolo potrebbe essere che nei tempi lunghi dei giudici di Lussemburgo, la Germania sarebbe imitata da altri Paesi e l’Ue costretta a darsi in fretta nuove regole.



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