È il 22 gennaio e arrivo al Locomotiv per il ritorno di Stick To Your Guns, band californiana bandiera del moderno Hardcore Punk. Data unica in Italia del tour , prodotta da Hellfire Booking, ovviamente la sala è gremita e due degli opener, Elwood Stray e No Cure, hanno già suonato: l’odore pungente che pervade il locale suggerisce che il pubblico si è già scaldato.
Mi accaparro un posto in prima fila, sapendo che molto probabilmente sarà una delle poche zone franche per scattare foto, a due passi dal circle pit al centro del Locomotiv. La crew sta montando il palco per Bodysnatcher, band deathcore/metalcore dalla Florida.
Tra l’uso massivo del doppio pedale sulla cassa e lo scream profondo e potente del cantante Kyle Medina, Bodysnatcher inizia subito a pestare, passando sopra al Locomotiv dritto, costante e pesante come un rullo stradale. Il chitarrista Kyle Carter e il bassista Kyle Shope ai lati del palco lanciano le teste dai lunghissimi capelli in sincrono, incorniciando i movimenti forsennati di Medina.
Nonostante le numerose esortazioni del cantante, il pubblico sta probabilmente conservando le energie per gli headliner e il circle pit è attraversato da pochi. Riesco a fare foto in modo molto agevole, e dentro di me nasce la speranza di riuscire a spostarmi così anche durante Stick To Your Guns. Povera illusa…
L’attesa per la band culmina in “Take On Me” degli A-Ha a tutto volume, e la copertina dell’ultimo album “Keep Planting Flowers” (2025), ritraente un pianeta Terra avvolto dalle fiamme, compare proiettata sulla parete di sfondo: la gente balla sulla hit anni ‘80 in una dissonanza cognitiva che ben presto svanisce quando la band sale sul palco. Il live si apre con uno dei brani più noti di Stick To Your Guns, “Agains Them All”, ed è strutturato in un’alternanza tra “Keep Planting Flowers” e pezzi dalla discografia da “The Hope Division” (2010) a “True View” (2017), passando per “Diamond” (2012) e “Disobedient” (2015).
Il cherry picking dei brani dall’intera produzione della band costruisce una scaletta estremamente coerente con la forte e travolgente energia dell’ultimo album, e mantenendo alto il ritmo per tutta la durata del concerto.
Stick To Your Guns è una band estremamente politicizzata e dall’etica adamantina, che rigetta il desiderio di svendere i propri valori per il facile successo commerciale. Durante le loro esibizioni ogni elemento può veicolare messaggi; lo stesso cantante, Jesse Barnett, indossa una maglia serigrafata con la scritta “Always carry a book”.
Il live si prospetta essere fisicamente estenuante, Barnett già dal secondo brano piscia acqua dalla testa. La mia fantasia di poter fotografare in libertà viene istantaneamente schiacciata dalla calca e dal pogo. La gente si sbraccia per raggiungere Barnett, lo invocano, lo vogliono vicino, vogliono cantare con lui; Barnett si fa inglobare, lascia che il microfono e per estensione il suo braccio vengano attanagliati da mani che come tentacoli lo tirano a loro per cantarci dentro. In questo live non esiste alcuna barriera tra la band e il pubblico.
Anche la sinergia tra gli elementi della band è palpabile; i brani sono arricchiti dalle backvoice screammate dei chitarristi Chris Rawson e Josh James, fino a diventare quasi pseudo-conversazioni con Barnett.
Dall’occhio del ciclone che è il circle pit le braccia del pubblico estraggono, sollevano e lanciano persone sul palco, per poi riprenderle, tra stagediving e crowdsurfing continui.
In uno degli intermezzi di stasi rigenerativa, Barnett spiega che toccano l’Italia in tour da una ventina d’anni e dedica “Invisible Rain” ad Antonio Gramsci, a commemorare la sua data di nascita, il 22 gennaio. Il brano successivo “Nothing You Can Do To Me”, invece, è dedicato a Los Angeles, che nelle ultime settimane ha bruciato in una delle catastrofi climatiche più disastrose degli Stati Uniti e che ha colpito la band californiana personalmente, mettendo a rischio il tour.
Barnett non perde occasione per sfruttare il canale di comunicazione che la visibilità della band comporta, e prima di “Keep Planting Flowers” fa un appello: chiede al pubblico di avere cura di sé, di dormire a sufficienza e idratarsi, di restare in forma per il futuro, perché adesso come adesso il futuro non butta bene.
Così, non mi resta che prendere Jesse in parola, ascoltare gli ultimi brani e dirigermi verso il – meritato – riposo.
Articolo e foto di Linda Lolli
Set list Stick To Your Guns Bologna 22 gennaio 2025
- Intro
- Against Them All
- Severed Forever
- Such Pain
- What Choice Did You Give Us
- More Than a Witness
- Amber
- We Still Believe
- Invisible Rain
- Nothing You Can Do To Me
- What Goes Around
- Keep Planting Flowers
- We All Die Anyway
- Spineless
- Married To The Noise
- Nobody
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link