Le carceri di Genova e La Spezia quale ruolo hanno avuto durante la deportazione? (video)

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Genova, La Spezia, la storia di due spezzine e tre liguri protagonisti in un innovativo sito-ricerca sulla deportazione dove si fa luce anche sulle responsabilità del fascismo. Un sito in cui si parla del ruolo delle carceri di Genova e La Spezia nella deportazione verso i campi nazisti e delle altre carceri italiane in un viaggio lungo oltre 10mila chilometri che dall’Italia attraversa Austria e Germania.

È questo il sito-ricerca “Dalle carceri alla morte” (https://dallecarceriallamorte.com/), progetto finanziato dall’ambasciata tedesca in Italia, ideato e realizzato dal giornalista Francesco Bertolucci insieme all’associazione degli ex deportati nei campi nazisti (Aned), il regista Victor Musetti e la consulenza dello storico Costantino Di Sante.

Un viaggio fatto di video, interviste e storie attraverso Italia, Austria e Germania e disponibile in un sito accessibile gratuitamente. E dove Genova e La Spezia sono protagoniste. Sia nel raccontare l’importanza del carcere di Marassi e della Casa dello Studente di
Genova nella deportazione verso i campi nazisti – in un video con Paolo Migone – che con la storia di Mirella Stanzione e Nina Cantini, deportate nel campo nazista di Ravensbruck dopo esser state catturate alla Spezia, incarcerate prima a Villa Andreino e poi a Marassi. Una storia raccontata dalla figlia e nipote Ambra Laurenzi attraverso un viaggio che ne ha ripercorso le orme. A questo si aggiunge una audio intervista a Donatella Chiapponi, laureata all’Università di Genova e autrice di uno studio sulla lingua parlata nei lager nazisti.

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Un sito che conta di quasi 8 ore di contributi tra audio e video – tra cui quelli di Aldo Cazzullo, Andrea Pennacchi e Francesco Filippi – dove attraverso un percorso diviso in cinque pagine, chi lo visita può conoscere perché si poteva finire nelle carceri fasciste durante il ventennio, il ruolo delle carceri fasciste nella deportazione, alcune storie simbolo di chi è stato deportato, chi venne deportato dall’Italia e perché sappiamo poco di tutto questo.

Il tutto condito da interviste audio a storici, una mappa interattiva che permetterà di conoscere il percorso fatto dai circa 40mila deportati italiani partiti da ogni singola stazione verso i campi, video spiegazioni delle carceri più importanti e documentari che ripercorrono insieme ai parenti il viaggio compiuto da alcuni deportati verso i campi nazisti, con le storie di chi ce l’ha fatta e di chi, tristemente, nei lager ha perso la vita.

 

 

Chi ha partecipato al progetto
Il progetto è stato ideato, coordinato e realizzato dal giornalista Francesco Bertolucci. I video e i documentari presenti sul sito sono stati realizzati dal regista Victor Musetti mentre i testi di carattere storico e la consulenza in materia è stata del professore Costantino Di Sante. La progettazione grafica è stata di Stephen Sbrana, l’audio a cura del fonico Giuseppe Rotondi, le traduzioni in tedesco del germanista Claudio Cassetti mentre il sito è stato realizzato dall’informatico Andrea Venturi.

Le carceri esaminate
Nel sito sono state prese in esame con interviste video e audio a storici, otto carceri italiane. Tra queste il carcere di San Vittore di Milano, Regina Coeli di Roma, Le Nuove di Torino, Le Murate di Firenze, San Giovanni in Monte di Bologna, il Coroneo di Trieste, Marassi e la Casa dello Studente di Genova e l’ex carcere della Badia di Sulmona.

 

Le storie
Nel progetto troviamo piccoli documentari video per raccontare storie di deportazione. Eugenio Iafrate, in un viaggio sulle orme dello zio deportato dal carcere di Regina Coeli ai campi nazisti, ci racconta la storia di Valrigo Mariani, deportato sul treno del primo trasporto di politici dall’Italia. Ambra Laurenzi ci racconta la storia di sua madre, Mirella Stanzione, e sua nonna, Nina Tantini, deportate nel campo di concentramento femminile di Ravensbruck perché parenti di partigiani. Laura Piccioli ci racconta la storia di suo zio Mario, fiorentino, deportato da Firenze ai campi di Mauthausen ed Ebensee perché si trovava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Sabatino Mustacchi ci racconta la storia di suo padre Marco Moise, deportato in quanto ebreo e di cui non seppe più niente fino a 60 anni dopo quando lo ha ‘riportato a casa’. Guido Lorenzetti ci racconta la storia di suo padre Andrea, procuratore di borsa che fu tra gli organizzatori del primo sciopero sotto l’occupazione nazifascista in Europa, che fece tremare il Terzo Reich. A queste storie, si aggiunge quella di Carlo Venegoni, raccontata da suo figlio Dario, che pagò con 15 anni di vita la sua opposizione al regime. E il racconto audio della storia del padre di Andrea Pennacchi, attore e drammaturgo, deportato nel campo di concentramento di Ebensee oltre a quella di Sergio Menin, spia e traditore fascista che fece deportare centinaia di partigiani.

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Saldo e stralcio

 

Gli intervistati
Aldo Cazzullo, giornalista e storico, spiega cosa è stato il fascismo e se c’è il rischio di un suo ritorno
Andrea Pennacchi, attore e drammaturgo, racconta la storia di suo padre, deportato nel campo di concentramento di Ebensee
Francesco Filippi, storico, spiega perché in Italia è tanto difficile condannare il fascismo
Filippo Focardi, storico, smonta il detto del “buon italiano” in guerra
Marco Menin racconta la storia di suo padre Sergio, spia e torturatore fascista che fece deportare centinaia di persone
Mauro Canali, storico, spiega l’importanza delle spie e della polizia segreta fascista per il regime
Gianluca Fulvetti, professore dell’Università di Pisa, spiega la costruzione della dittatura, la messa a tacere delle opposizioni e i luoghi di tortura dimenticati
Giovanni Taurasi, storico, spiega per quale motivo si poteva finire nelle carceri fasciste
Dario Venegoni, figlio di ex deportato, racconta la storia del padre, antifascista che è stato prima in carcere, poi al confino e infine nel lager di Bolzano oltre all’importanza del carcere di San Vittore nella deportazione
Franco Cecotti, storico, racconta ruolo e deportazione dal carcere del Coroneo di Trieste
Andrea Ferrari, storico, racconta ruolo e deportazione dal carcere di San Giovanni in Monte di Bologna
Amedeo Osti Guerrazzi, storico, racconta ruolo e deportazione dal carcere di Regina Coeli di Roma
Calogero Modica, direttore del Museo Le Nuove, racconta ruolo e deportazione dal carcere delle Nuove di Torino
Valentina Gensini, direttrice del Mad, racconta ruolo e deportazione dal carcere delle Murate di Firenze
Paolo Migone, direttore del museo della Casa dello Studente, racconta ruolo e deportazione dal carcere di Marassi e la Casa dello Studente di Genova
Mario Giulio Salzano, storico, racconta ruolo e deportazione dal carcere della Badia di Sulmona, in Abruzzo
Claudio Vercelli, storico, spiega i numeri totali della deportazione e la sua importanza economica per i nazisti
Roberta Mira, docente dell’Università di Bologna, spiega i lavoratori forzati italiani per Hitler
Alessandra Kersevan, storica, spiega la repressione fatta dall’Italia nell’invasione della Jugoslavia e la deportazione nei campi di concentramento italiani
Donatella Chiapponi, storica, spiega che lingua veniva parlata nei campi nazisti





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