Vincono Ellie B. Luin con Deviant. Satellite. vol 4 per Sperling & Kupfer e Alessia Gazzola con Miss Bee e il principe d’inverno per Longanesi. All’ottavo posto debutta Bergoglio, con la sua autobiografia Spera, per Mondadori, lanciata da Fazio domenica scorsa e secondo nella saggistica
Allora quali libri leggiamo questa settimana?
Se siete giovani adulte e amate il chick lit, il rosa infuocato del dark romance con spiccate tinte crime e oppure il giallo di quello carico di tensione e che ricorda le atmosfere descritte da Agatha Christie e da Jane Austen, la terza classifica dell’anno celebra il primo posto di Ellie B. Luin con Deviant. Satellite. vol 4 per Sperling & Kupfer e il secondo di Alessia Gazzola con Miss Bee e il principe d’inverno per Longanesi. Una quarta e una seconda puntata di scrittura d’intrattenimento per un pubblico forgiato dalla serialità televisiva.
Chi cavolo è Ellie B. Luin che coi suoi 100 punti sta in cima alla classifica (il papa per dire è ottavo con 69)? È l’ennesimo pseudonimo di una scrittrice italiana, romana, laureata in Giurisprudenza, che, quando scrive, ha una spiccata vena romantica. È un’instancabile sognatrice. Se volete sognare con lei potete addirittura scoprire che nessuna legge governa l’attrazione tra gli umani. Lui è un avvocato spietato, lei una ragazza che non ha paura e che si chiama Venus (ma dai).
Accantonata l’idea di diventare ballerina professionista, si è ritrovata a condurre un’esistenza ai margini e a lavorare come spogliarellista in un lussuoso locale londinese dove furoreggiano il vizio e il denaro. Ed è proprio lì che, guarda caso, incontra un affascinante sconosciuto, da cui si sente sedotta all’istante con le viscere squadernate. Si tratta dell’avvocato più brillante della città, quello che difende ricchi e potenti, e che non perde mai una causa.
Quando lei si rivela essere la testimone chiave in un processo contro uno dei suoi maggiori clienti (ma dai), lui si dichiara determinato a distruggerla, a prescindere dal fuoco della passione che arde tra loro. Così, sullo sfondo di una Londra cupa e peccaminosa, i due diventano pedine in un gioco di seduzione pericoloso e proibito. Chi dei due ne uscirà vincitore? Non saprei proprio.
Dopo aver travolto Wattpad e il #booktok, Deviant conquista così anche la libreria.
Ritorna Gazzola ed è subito best seller
Dopo il grande successo del primo libro della nuova serie di Alessia Gazzola, torna anche Beatrice Bernabò.
Miss Bee e il principe d’inverno è tutto ambientato nella lussuosa Alconbury Hall, addobbata a festa, con i camini accesi e gli eleganti banchetti. Ma come spesso accade durante le cene di famiglia, la tensione cresce e l’aria natalizia viene presto meno a causa di un’accusa di furto. Alessia Gazzola unisce il mistero di un crimine, e la successiva indagine, agli intrighi amorosi della sua protagonista degna erede di Alice Allevi, del best internazionale L’allieva che ha dato la fama a questa anatomopatologa messinese molto brava nel genere.
Che sia quella peccaminosa o quella di Downton Abbey, Londra è il set preferito per ospitare le storie che incendiano l’immaginario di scrittrici e lettrici italiane.
Le biografie del papa e di Craxi
Veniamo a noi, a letture più adulte. E allora guardiamo la coda della classifica. Dove, dicevamo, all’ottavo posto debutta papa Francesco, con la sua autobiografia Spera, per Mondadori, lanciata da Fazio domenica scorsa e secondo nella saggistica.
Alle spalle di Aldo Cazzullo con Il Dio dei nostri padri, per HarperCollins. Non so se tutti i nostri padri credessero in Dio, ma sicuramente Aldo Cazzullo che ha scritto il libro più venduto dell’anno, può cominciare a farlo. Anche perché alle spalle dell’autobiografia di Dio scritta da Aldo Cazzullo sta quella di Craxi, sempre scritta da Aldo Cazzullo, questa volta per Rizzoli, Craxi. L’ultimo vero politico.
A venticinque anni dalla sua scomparsa, il racconto dell’uomo e del politico che più di ogni altro ha rappresentato la modernizzazione dell’Italia repubblicana e la caduta del sistema dei partiti. Un ritratto in chiaroscuro. È stato l’ultimo uomo di stato italiano dotato di spessore e di visione; ma ha pagato un prezzo altissimo alla sua spregiudicatezza. Ingombrante financo sul piano fisico, è diventato il bersaglio grosso: da statista a «Cinghialone». Un simbolo della Prima Repubblica, che ha avuto – come ha riconosciuto il suo nemico della vita, Eugenio Scalfari – «la grandezza della fine».
«A un tratto, la ruota del destino diede un giro. La vicenda di Craxi entrò nella fase finale, quella della vita e della morte. In poche settimane la situazione sarebbe precipitata, in modo insieme epico e grottesco. Iniziava una tragedia. Che tanti in principio considerarono una farsa. Perché l’Italia è convinta di essere un paese comico, al più melodrammatico. Invece la storia unitaria del nostro paese è una storia tragica».
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