L’antica città di Konya Urgench è un gioiello storico che racconta secoli di gloria, distruzione e rinascita, e che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Centro fiorente dell’Impero Corasmio, oggi il sito è Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed è una tappa imprescindibile per gli appassionati di storia e archeologia.
Un po’ di storia su Konya Urgench
Konya Urgench, conosciuta anche come Urgench o Gurganj, fu uno dei centri più importanti della Via della Seta e capitale dell’Impero Corasmio dal X al XIII secolo. Questa città fu menzionata per la prima volta in fonti scritte nel III secolo a.C. ed è citata nel libro zoroastriano “Avesta” con il nome Urva. Qui, venne anche fondata la prima accademia di scienze dell’Asia centrale, conosciuta come Accademia di Mamun, che ospitò grandi studiosi come Abu Rayhan Beruni e Ibn Sina (Avicenna). Fu proprio qui che Ibn Sina iniziò a scrivere il “Canone della Scienza Medica” e il “Libro della Guarigione”.
Nel VIII secolo, gli arabi conquistarono la città ribattezzandola Gurgan, ma Konya Urgench raggiunse il suo apice proprio sotto il dominio dell’Impero Khwarezm – Shah, diventando un faro della cultura islamica, nota per la sua architettura raffinata, le sue scuole religiose e il commercio. Purtroppo, la città fu devastata dall’invasione mongola di Gengis Khan nel 1221 e successivamente ricostruita, solo per essere distrutta nuovamente nel XIV secolo dall’esercito di Timur, che vedeva Konya Urgench come una rivale di Samarcanda. Si dice che dopo diversi mesi di combattimenti tra i due eserciti, la città fu quasi cancellata dalla faccia della terra e cadde così nell’oblio fino al 1831, quando la gente torno in questa zona per costruire il canale di Khan yab.
Per comprendere quanto questa città fosse importante e maestosa, basta citare la descrizione fatta da due famosi personaggi dell’epoca. Il primo, Ibn Battuta, considerato uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi, dichiarò che Konya Urgench era la più grande, bella e ricca delle città turche, con numerosi bazar, edifici e ampie strade; il secondo, Yaqut al Hamawi, noto geografo e studioso, affermò di non aver mai visto una città simile a Konya Urgench in termini di ricchezza, dimensioni e popolazione.
Cosa vedere a Konya Urgench
Oggi, ciò che rimane di Konya Urgench è un sito archeologico che offre un affascinante sguardo sul passato glorioso della regione. I pochi monumenti giunti fino a noi sono edifici risalenti al XII-XIV secolo.
1. Mausoleo di Turabek Khanum
Dedicato a Turabek Khanum, una principessa di origini mongole del XIV secolo, figlia di Uzbek Khan, sovrano dello Stato mongolo dell’Orda d’Oro, questo mausoleo è famoso per la sua cupola decorata con intricate piastrelle smaltate e motivi a stella. Tuttavia, nessuno può dire con certezza chi via sia seppellito all’interno. Entrando nel mausoleo, si rimane colpiti dalla bellezza delle ricche finiture interne e soprattutto dalla parte interna della cupola che è coperta da un raffinato pannello a mosaico con ornamenti di fiori e stelle.
2. Minareto di Kutlug-Timur
Questo imponente minareto, alto 62 metri, è una delle strutture più antiche e ben conservate di Konya Urgench. Risalente al XII secolo e terminato nel al 1321 sotto il governo di Kutlug-Timu da cui prende il nome, è considerato il minareto più alto dell’Asia Centrale. Le sue decorazione consistono in sei cinture di iscrizioni cufiche stilizzate ricavate da mattoni cotti (ne sono rimaste 3) che sono un capolavoro dell’architettura islamica. Le due iscrizioni in alto sono versetti del Corano, mentre quella più in basso attribuisce il monumento al governo di Kutlug-Timur. La base del monumento misura 12 metri di diametro con il corpo che si assottiglia piano piano fino ad arrivare a 2 metri verso la cima.
In origine, la parte superiore del minareto includeva una lanterna di legno che circondava il nucleo di pietra, circostanza che fa presupporre che la struttura servisse anche come faro per le carovane lontane che viaggiavano di notte. Purtroppo, la struttura andò distrutta in un incendio e ciò che ne rimane sono solo alcuni bastoni in legno. Inoltre, il minareto faceva parte di una moschea andata anch’essa distrutta.
3. Mausoleo del Sultano Tekesh
Il piccolo mausoleo si trova di fronte alla tomba di Il-Arslan ed è dedicato a Ala al-din Tekesh, Sultano dell’Impero Corasmio dal 1172 al 1200 che viene spesso ricordato per le sue grandi conquiste militari dei territori nel Khorasan e nell’Iran occidentale. Tuttavia, non vi è alcuna prova che Tekesh sia seppellito al suo interno. La struttura presenta una pianta quadrata con un tetto conico con mattoni e tegole come decorazione, mentre la sua parte anteriore, rivolta a nord, comprende un alto portale in mattoni decorato con volta a muqarnas.
Curiosità: gli studiosi pensano che questo mausoleo sia stato il primo edificio nell’Asia centrale dove vennero utilizzate grandi piastrelle di ceramica smaltate di blu con calligrafia in rilievo.
4. Mausoleo di Il-Arslan
Conosciuto anche come Mausoleo del Leone, è uno dei monumenti più antichi del sito, risalente al XII secolo, ed è dedicato a Il Arslan, padre del Sultano Tekke e potente sovrano dell’Impero Corasmio dal 1156 al 1172. Tra i suoi successi, Il Arslan espanse i confini del regno fino a includere Bukhara e Samarcanda nel 1158. La struttura è famosa per la sua cupola conica a dodici lati decorata con mattoni smaltati color turchese e mattoni in terracotta disposti a zig zag. La cupola poggia su un tamburo a dodici lati che a sua volta poggia su un piccolo mausoleo quadrato. La facciata anteriore è finemente scolpita con fregi di calligrafia araba e composizioni fogliacee nei frontoni.
5. Ingresso di un Caravanserraglio e Minareto di Manmun II
L’uso di questa struttura è ancora dibattuta dagli studiosi. Alcuni pensano servisse come ingresso di un caravanserraglio per fare riposare cavalli e mercanti, altri che facesse parte di un edificio più grande come un palazzo o una madrasa. Una parte dell’ingresso di questo piccolo monumento è coperta da decorazioni fatte con piccoli mattoni intagliati di colore beige naturale con motivi blu scuro, bianchi e turchesi. Questa tecnica di decorazione suggerisce che la struttura potrebbe risalire alla fine del XIV secolo, durante il periodo di occupazione della città da parte di Timur.
Di fronte al caravanserraglio si possono notare i resti del Minareto di Mamun II, costruito nel 1011 sotto il governo di Abul Abbas Mamun II, sovrano dell’Impero Corasmio dal 1008 al 1017. Venne distrutto come tanti monumenti in città durante l’invasione di Gengis Khan per poi essere ricostruito nel XIV secolo durante la ripresa della città. L’imponente minareto rimase in piedi fino al 1895, quando un violento terremoto ne lasciò intatta solo la base.
6. Mausoleo di Nedjmeddin al Kubra
Questo mausoleo commemora Nedjmeddin al Kubra, fondatore di una delle confraternite sufi più influenti dell’Asia Centrale nel XIII secolo. Quello che colpisce del monumento è il suo affascinante portale, decorato con piastrelle blu e turchesi con disegni geometrici, floreali e calligrafici. Oltre ad essere un esempio straordinario di architettura religiosa, il mausoleo è tuttora un luogo di pellegrinaggio molto importante. I fedeli rendono omaggio al santo sufi girando tre volte intorno al monumento, poi toccano il muro e la loro fronte prima di entrare all’interno e visitare la tomba.
7. Mausoleo del Sultano Ali
Il Mausoleo del Sultano Ali, che governò Konya Urgench quando la città si avviava al suo declino, si trova proprio di fronte al Mausoleo di Nedjmeddi. Appare come una struttura molto semplice senza iscrizioni arabe, né pareti e portali decorati perché non venne mai completato a causa delle continue guerre intestine condotte dai khan turkmeni e dall’invasione del Khan di Bukhara nel XVI secolo. Una curiosità sui due mausolei è che le loro facciate sono inclinate verso l’esterno, facendo pensare ai pellegrini che le due tombe si stiano “inchinando” l’una verso l’altra in segno di rispetto reciproco.
Informazioni Utili per Visitare il Turkmenistan
Il periodo migliore per visitare il Turkmenistan è la primavera (marzo-maggio) e l’autunno (settembre-novembre), quando le temperature sono più miti. In estate, soprattutto la zona desertica del Karakum può diventare estremamente calda, mentre, in inverno, le temperature possono essere molto fredde.
Al momento, per ottenere il visto di ingresso serve una lettera di invito, chiamata LOI, da parte di un tour operator. Questo significa che non si può girare in autonomia il Turkmenistan. Successivamente, la documentazione necessaria viene presentata dal TO all’ufficio specifico del Governo turkmeno che, entro un a decina di giorni, decide se approvare la tua richiesta o meno. Purtroppo, non è così difficile essere rifiutati.
Una volta in aeroporto, noterai due sportelli: in uno apporranno il visto, nell’altro dovrai pagarlo. In totale, il visto è costato 130 USD (99 USD + 31 USD di tampone Covid – pagamento solo in USD e in contanti). Sembra strano, ma è ancora richiesto il tampone. Niente paura, nessuno ti farà il tampone, devi solo pagarlo come se fosse stato fatto.
Ashgabat ha diverse linee di autobus che coprono le varie aree della città e moltissimi taxi per spostarsi più rapidamente. Le altre città principali del Turkmenistan sono collegate alla capitale con il treno, i bus o con un comodo volo interno. Per raggiungere alcune specifiche destinazioni, invece, serve obbligatoriamente un veicolo. Dovendoti appoggiare per forza a un TO, non avrai problemi a muoverti perché risulterà tutto organizzato dalla tua guida.
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La valuta del Turkmenistan si chiama Manat. Il cambio ufficiale sia per euro che per USD è di 1 EU/USD = 3.5 Manat. La cosa “particolare” è che troverai tutti i cambi ufficiali chiusi perché le valute straniere vengono cambiate solo al mercato nero dove 1 EU/USD corrisponde a 19 Manat.
Gli sportelli bancomat sono molto spesso non funzionanti e privi di contante, mentre le carte di credito vengono accettate solamente in alcuni hotel di alta categoria. Si paga tutto in contanti, perciò porta una consistente quantità di euro o dollari.
Se ti serve prelevare, dovrai andare alla banca del Turkmenistan, fare una transazione con carta di credito (tipo cash back) dove ti verranno restituiti i corrispondenti dollari americani e non manat.
La connessione internet è lentissima a causa dei molti blocchi imposti dal Governo, che controlla tutto. Per aggirare leggermente le restrizioni e usare i principali social media, dovrai scaricare un VPN prima di entrare in Turkmenistan. Uno dei più usati è JumpJump. Al momento non ci sono eSIM disponibili per questo paese. Per comprare una SIM locale avrai bisogno del visto e alcuni documenti ufficiali come invito e registrazione. Il miglior operatore turkmeno è TM Cell.
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