La disfatta del Frosinone in casa contro il Sudtirol (il terzo 0-3 subito in casa quest’anno, il secondo consecutivo) non ha fatto altro che certificare una cosa che è abbastanza lampante da inizio stagione: questa squadra ha bisogno di essere rinforzata. Al di là di tutti i guai fisici avuti da diversi calciatori da inizio anno a questa parte, che devono essere comunque messi in conto nell’economia di un campionato, la rosa avuta prima a disposizione da Vivarini e poi da Greco è parsa – numeri alla mano – non adeguata a raggiungere il mantenimento della categoria.
Nella sua ultima conferenza stampa Guido Angelozzi ha ribadito che secondo il suo punto di vista la squadra è forte, che andrà avanti per la strada tracciata a inizio campionato e che non ci saranno ulteriori arrivi (a meno che non dovessero essere perfezionate delle cessioni). Il problema è che i numeri difficilmente mentono: se il Frosinone si trova al penultimo posto in classifica dopo 23 giornate (con soli 21 punti conquistati) con il peggior attacco e una delle peggiori difese della Serie B – sempre numeri alla mano – qualcosa che non va deve esserci. Se è vero che con l’arrivo di mister Greco c’è stato un miglioramento rispetto alla precedente gestione di Vivarini, è altrettanto vero che i punti conquistati ancora non bastano e che con queste prestazioni altalenanti (malissimo con la Cremonese, bene a Modena e malissimo contro il Sudtirol per citare solamente le ultime 3 gare) ad oggi è impossibile sperare in una salvezza diretta.
Il tempo stringe e il campionato non è “ancora lungo”, come qualche tesserato continua a dire: di giornate fino al termine della regular season ne mancano sempre meno, 15 per la precisione, e il calendario dei giallazzurri propone nelle ultime 5 giornate della sfide da mani nei capelli (Sassuolo fuori casa, Spezia allo ‘Stirpe’, Pisa in trasferta, Cittadella in casa per poi chiudere al ‘Barbera’ di Palermo). Quindi sarebbe bene iniziare a mettere fieno in cascina e conquistare punti per poi non ritrovarsi a inizio maggio con l’acqua alla gola.
Il problema è: come farlo? Una soluzione potrebbe essere, ad esempio, quella di intervenire in questa sessione di calciomercato per provare a rinforzare una rosa che ha dimostrato di non essere all’altezza della categoria. È indubbiamente vero che il gruppo va sfoltito: al momento ci sono 31 calciatori in prima squadra, ma se poi andiamo a contare i calciatori sui quali Vivarini e Greco hanno potuto far realmente affidamento questo numero si riduce drasticamente (Szyminski, Kalaj, Zaknic, Machin mai in campo per un motivo o per un altro, Garritano e Canotto accantonati da qualche settimana a questa parte: e siamo già a 25 effettivi). A questo va aggiunto l’incredibile rendimento altalenante di alcuni calciatori, che giocano una partita bene e per le successive 5 sono irriconoscibili. Non sono un direttore sportivo, fortunatamente per tutti, ma secondo il mio modesto punto di vista al Frosinone serve un difensore centrale (ammesso che si voglia andare avanti con la difesa a 3), un vero regista a centrocampo, un esterno sinistro che possa sostituire Marchizza e un attaccante centrale che sappia far gol. Qualcuno potrebbe dire che tutti questi calciatori costano. Vero, verissimo. I calciatori forti vanno pagati. Ma siamo sicuri che per le casse societarie sia peggio fare uno sforzo economico ora – e magari riuscire a raggiungere la salvezza – rispetto a non spendere nulla a gennaio e retrocedere in Serie C?
La salvezza è ancora possibile, il mercato è aperto e c’è la possibilità di chiudere operazioni tanto in entrata quanto in uscita. Quel che è certo è che dalla mezzanotte del 3 febbraio, giorno di chiusura del calciomercato, si smetterà di parlare di acquisti e cessioni e ci si focalizzerà solamente sul mantenimento della categoria. Senza cercare colpevoli o capri espiatori, ma rimando tutti dalla stessa parte per provare a mantenere la categoria. Anche perché, in caso di retrocessione, la parte lesa sarebbero principalmente i tifosi: i calciatori troveranno quasi sicuranente una nuova squadra ma i tifosi – quelli veri – non vogliono trovarne una nuova e resteranno accanto a questi colori anche in Serie C.
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