di Chiara Caprio, responsabile media e relazioni istituzionali
Mentre Stati Membri e Parlamento europeo lavorano sulla proposta di revisione del regolamento per la protezione degli animali durante il trasporto e sulla tutela di cani e gatti avanzata dalla Commissione Ue, cinque parlamenti nazionali stanno sollecitando l’Europa a pubblicare le proposte sul benessere animale a lungo promesse e rimaste in sospeso.
Sono quattro i temi per le quali la Commissione si era impegnata a presentare una proposta di riforma entro il 2023: protezione degli animali durante il trasporto, durante l’abbattimento, condizioni negli allevamenti ed etichettatura. Ma ad oggi ne ha presentata soltanto una, quella sul trasporto.
A dicembre, durante l’ultima plenaria a Strasburgo, il neo Commissario europeo per la Salute e il Benessere Animale, Olivér Várhelyi, ha annunciato che la nuova legislazione verrà presentata nel 2026. Tuttavia non si è pronunciato sulla decisione di includere nella revisione tutte e quattro le proposte, né le tempistiche entro quando le porterà a compimento. L’incertezza riguarda anche le richieste che provengono dalle Iniziative dei Cittadini Europei (Ice) End The Cage Age, che chiede di porre fine all’utilizzo delle gabbie negli allevamenti, e Fur Free Europe per la fine dell’allevamento di animali da pelliccia e il relativo commercio.
Le due Ice sono state firmate da milioni di cittadini europei, un sostegno registrato anche nell’ultimo Eurobarometro speciale condotto nel 2023, secondo cui 9 cittadini su 10 in Ue considerano importante garantire il benessere degli animali negli allevamenti, assicurando loro condizioni di vita adeguate.
Italia
Lo scorso dicembre 47 senatori italiani hanno presentato una mozione promossa e fortemente voluta dalla Vice Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea, Dolores Bevilacqua. Un’iniziativa con la quale chiedono al Governo italiano di ricoprire un ruolo proattivo nelle sedi europee in modo che la Commissione dia seguito agli impegni annunciati in tema di benessere animale.
La mozione è supportata anche dalle forze politiche di maggioranza e per questo è stata avviata una procedura accelerata che permetterà di discuterla entro 30 giorni dalla presentazione. Il nostro auspicio, insieme a quello delle altre associazioni italiane impegnate per la tutela degli animali, è che venga rispettato il termine previsto e che venga inserita quanto prima all’ordine del giorno nelle prossime sedute.
Spagna, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi
Oltre all’Italia, anche Spagna, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi stanno chiedendo ai rispettivi governi nazionali di sollecitare la Commissione per una tempistica concreta sulle restanti proposte, soprattutto dopo l’intervento positivo, ma non dettagliato, del Commissario Várhelyi a dicembre scorso.
In Spagna, tre gruppi politici hanno presentato al Parlamento un atto di indirizzo politico simile alla mozione parlamentare italiana, una “proposición no de ley”. In Polonia sono state presentate alcune interrogazioni scritte, mentre nei Paesi Bassi l’intenzione è quella di inviare un’altra richiesta dopo le precedenti dichiarazioni del governo sull’importanza di un’ambiziosa legislazione dell’Ue sul benessere degli animali. La Danimarca ha chiesto al suo ministro dell’agricoltura un piano completo e ambizioso per la revisione della legislazione europea entro luglio, l’inizio della presidenza danese del Consiglio dell’Ue.
Servono risposte concrete
Insieme alle altre associazioni italiane per la protezione degli animali attive in ambito europeo siamo contenti di vedere iniziative concrete per sollecitare maggiore azione da parte della Commissione per il benessere degli animali, un tema urgente che richiede mosse immediate. L’Ue non può più rimandare: deve rispondere alle richieste della cittadinanza che vuole riforme urgenti ed efficaci per il benessere degli animali.
Chiediamo pertanto che la Commissione Europea mantenga il proprio impegno ad aggiornare la legislazione dell’Ue sul benessere degli animali per tutto il 2025, promuovendo consultazioni in preparazione alla pubblicazione delle prime proposte nel 2026, come annunciato. Serve stabilire scadenze precise, tempi certi: gli animali non possono più aspettare.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link