Venerdì 24 gennaio 2025 si è svolto, alla presenza del Ministro delle Imprese e del made in Italy, senatore Adolfo Urso, il sesto incontro del “Tavolo Nazionale sul Settore Moda”. L’incontro ha avuto come tema principale le misure di sostegno e incentivazione per le imprese del settore moda, alle prese con sfide sempre più urgenti.
Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Accessori Moda: “Grazie al Governo per gli incentivi, ma servono interventi strutturali a lungo termine per il settore”.
Il settore moda: fondamentale per l’economia nazionale, ma a rischio
Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Accessori Moda, ha sottolineato l’importanza di un intervento strutturale per il settore, oltre agli incentivi già previsti dal Governo. “Ringraziamo il Ministro per gli incentivi messi in campo, ma è necessario affrontare il problema con misure a lungo termine per sostenere la filiera della moda, che rappresenta una parte fondamentale dell’economia italiana e che rischia di perdere competenze, qualità e numerosi posti di lavoro”.
Secondo la presidente, molti distretti produttivi sono in grave difficoltà, con numerose aziende che vedono compromessa la propria attività. Nonostante gli interventi previsti dal DL n. 160/2024, che ha introdotto un sostegno per le aziende con meno di 15 dipendenti, le misure non bastano a coprire le necessità delle imprese più grandi, che costituiscono la maggior parte del settore.
In questo contesto, Ceolini ha chiesto l’adozione di misure aggiuntive per il 2025, come l’azzeramento dei contatori o un modello di cassa integrazione speciale, simile a quello pandemico.
Dati preoccupanti: aumento delle richieste di cassa integrazione
I dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda sono eloquenti e confermano le preoccupazioni del comparto. Nei primi nove mesi del 2024, le richieste di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) per la filiera della pelle sono aumentate del +139,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato è un campanello d’allarme, considerando che i livelli di CIG sono quasi quattro volte e mezzo superiori a quelli del 2019, prima della pandemia.
Aumenti significativi sono stati registrati in tutte le principali regioni produttive: Lombardia (+60%), Veneto (+59%), Toscana (+218%), Marche (+178%) e Campania (+175%). Questo trend evidenzia una crisi che sta colpendo in modo trasversale tutte le aree di produzione, mettendo in difficoltà le imprese e i lavoratori.
Credito e moratoria: le aziende chiedono misure concrete
Nonostante gli sforzi del Governo, come la rimodulazione dei prestiti bancari e l’intervento di Simest, Ceolini ha ribadito la necessità di una moratoria automatica sui finanziamenti per tutte le imprese, indipendentemente dalla loro situazione economica. “La ricalendarizzazione dei prestiti garantiti da Sace, Simest e Mediocredito è lasciata alla discrezionalità delle banche, creando disparità tra le aziende”, ha sottolineato la presidente.
Le PMI necessitano di un rinvio delle rate dei finanziamenti a breve e medio/lungo termine e di risposte tempestive riguardo la sospensione dei versamenti contributivi ed erariali. “Inoltre, l’accesso al credito è fondamentale per consentire alle imprese di investire, anche in progetti di sostenibilità, un obiettivo cruciale per il futuro del settore”, ha aggiunto Ceolini.
Un altro nodo irrisolto riguarda il credito d’imposta, che rimane una questione aperta per molte aziende. La paura di dover restituire le somme ricevute nel 2015/2019 ha paralizzato numerosi progetti di innovazione e transizione ecologica, ostacolando l’evoluzione delle imprese.
Saldo e stralcio: una soluzione necessaria per evitare crisi finanziarie
Un altro tema caldo sollevato da Confindustria Accessori Moda è il “saldo e stralcio” al 50% delle somme da restituire alle aziende. Nonostante le promesse, la misura non è stata ancora attuata e la procedura di riversamento spontaneo del credito, scaduta il 31 ottobre 2024, non ha avuto successo. Questo ha generato confusione e difficoltà per le aziende, che si trovano ora nell’incertezza.
Per evitare crisi finanziarie e lunghi contenziosi, Ceolini ha chiesto al Governo di introdurre una norma per un “saldo e stralcio” per tutte le imprese. “Le aziende hanno bisogno di risposte urgenti e concrete per evitare che la situazione degeneri ulteriormente”, ha concluso la presidente.
Il futuro del settore moda: sostenibilità e aggregazione
Concludendo il suo intervento, Ceolini ha ringraziato il Governo per l’adozione del disegno di legge annuale sulle Piccole e Medie Imprese, che include misure per il sostegno e l’aggregazione del settore moda. “Ci attiveremo con le nostre imprese per sensibilizzarle su progetti di crescita sostenibile, aspettando la trasmissione alle Camere per l’avvio dell’iter parlamentare”.
Il settore moda italiano, tra i più importanti per l’economia nazionale, si trova oggi a un bivio: da un lato, l’urgenza di un intervento strutturale a lungo termine; dall’altro, la necessità di misure urgenti per affrontare le difficoltà immediate.
La sfida è grande, ma la determinazione delle imprese del settore è forte, e il supporto del Governo rimane cruciale per sostenere una delle eccellenze italiane più apprezzate a livello internazionale.
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